Capitolo 21. Mi regalano una carta e incontro un DILF

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Questo capitolo è lowkey un capitolo di passaggio prima dell'iconico "o tutti o nessuno", quindi godetevi questi ultimi momenti di disagio spensierato e tranquillo. Dal prossimo aggiornamento arriva la VERA roba juicy.

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- Spero che lei possa spiegarmi ciò a cui ho assistito ieri notte, signorina Irene-, mi disse la mattina seguente Orazio mentre aspettavamo che i miei genitori scendessero per fare colazione. La hall era deserta e c'eravamo solo noi due seduti sui divanetti di pelle vicino all'ingresso.

Situazione abbastanza imbarazzante, devo dire. L'uomo mi guardava con quella sua faccia stra seria e io volevo solo sprofondare in un buco nero a vita, mentre pensavo a una strategia per scappare da lui dopo colazione per andare da Sherlock e Lupin.

Anche se ormai qualunque cosa mi sembrava inutile dato che sospettavo che sarebbe stato in grado di trovarmi su Marte, a quel punto.

Come. Diavolo. Faceva.

- Non c'è molto da dire...-, borbottai abbassando lo sguardo. Sinceramente quando il giorno prima non mi aveva detto niente mentre guidava fino a Paradise Island, avevo sperato un pochino che non mi avrebbe fatto domande.

Ovviamente le mie preghiere erano state vane.

L'uomo inarcò un sopracciglio. - Non c'è molto da dire? Potrebbe partire dal perché si trovava scalza all'una di notte in un casinò illegale, vestita in quel...modo, circondata da otto uomini armati-, disse continuando a guardarmi con il suo fare scettico. -E non proverò nemmeno a fare domande riguardo i suoi due amici-

Mi morsi nervosamente il labbro.

- Lo dirai ai miei genitori?-

- Questo dipende dal suo racconto, signorina Irene-

- Vedi Orazio...è una lunga storia...-

- Le garantisco che abbiamo abbastanza tempo, signorina Irene-

Sbuffai. Sapevo che non aveva intenzione di farmela passare liscia.

- Vedi Orazio...Sherlock, Lupin e io...-

- Non mi piace come sta cominciando la sua storia-

Alzai gli occhi al cielo, ignorandolo. -...la settimana scorsa abbiamo trovato un morto in spiaggia.-

La mia frase fu seguita da un silenzio tombale, in cui il mio maggiordomo mi fissò per lunghi secondi senza dire niente.

-Di conseguenza abbiamo deciso di indagare. La gita sotto copertura al casinò faceva parte dello svolgimento del caso.-

-E a questo casinò avete trovato qualcosa di utile?-

-Non ne ho idea.-

Altri minuti di silenzio.

-Signorina Irene non ho ben capito...avete trovato un cadavere di una persona e invece che recarvi dalla polizia e avvisare qualcuno, vi siete travestita da escort per andare in un locale gestito dalla mafia e avete rischiato di rimanere uccisa...insieme ai vostri conoscenti di dubbia reputazione?-

- Non sono sicura che quel tipo fosse della mafia...però sì-, dissi per poi tentare un sorriso angelico. -Non dirai niente ai miei genitori, vero?-

E in quel momento Orazio Nelson mi guardò come se improvvisamente avessi cresciuto due teste in più e gli avessi appena rivelato il tanto ambito segreto di Victoria.

- Irene, cosa diavolo è successo ai tuoi capelli?!-

Lanciai un'occhiata spaventata ad Orazio. Oh cazzo.

Sherlock, Lupin e Io - Vacanza con delittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora