Capitolo 1865

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Leah mi sorride sforzandosi di trattenere per sé i suoi pensieri. Lei e Liam ovviamente volevano che io ed Emily tornassimo insieme e nonostante fossero passati anni non la smettevano mai di insistere, specialmente con me. Avevano accettato la situazione e vederci separati, ma da bambini volevano chiaramente di nuovo la loro famiglia unita. Cambio argomento chiedendo loro della scuola e parlando dei loro interessi e in breve tempo arriviamo a casa mia. Non venivo da un paio di mesi, ma quando sono arrivato ieri la donna delle pulizie mi ha fatto trovare un bellissimo lavoro. Viste le rarissime volte in cui mi fermavo a Roma, avrei potuto venderla, ma avendo due figli capitava che prima di tornare a Londra con loro ci fermassimo qui. La stabilità e il sentirsi in un luogo familiare in cui avere le proprie stanze e i propri spazi con dei punti di riferimento è importante per loro.

Appena entriamo, si dirigono subito nelle loro camere a disfare le loro borse mentre io vado a togliermi la giacca del vestito e le scarpe. Per essere il primo giorno di lavoro, è stato abbastanza impegnativo: non vedevo l'ora di mettermi comodo. Mi dirigo verso la sala, così chiedo ad Alexa di accendere le luci in cucina e di mettere un cartone in televisione.

C: ragazzi... chi mi aiuta a cucinare?

Li: io!

Le: papà io, io!!

Fanno a gara per raggiungermi, tirandosi e spingendosi. È sempre molto divertente vederli litigare: si contraddicono sempre e cercavano di prevalere uno sull'altra ma mai con cattiveria. Era una competizione sana perché per il resto erano più uniti che mai, al di là del fatto di essere gemelli hanno sempre avuto questo istinto di fratellanza.

C: allora cosa prepariamo? Idee? Voglie particolari?

Li: io voglio pasta!

Le: io cotoletta.

Li: tutte e due allora.

Le: non si mangia la cotoletta alla pasta Liam.

Li: lo so... - le fa la linguaccia - io voglio la pasta.

C: facciamo così. Prepariamo un po 'di spaghetti al sugo di pesce che piacciono tanto a te - indico Liam - e poi potrei aver già comprato delle cotolette che piacciono a qualcuno...

Con il dito faccio solletico sotto il mento a Leah che subito si mette a ridere di gusto. Per fortuna ieri sera il mio istinto da single mi aveva portato a comprare qualcosa al supermercato. Non avevo messo in conto di cenare a casa perché avevo l'idea di andare al ristorante, ma poi siccome la giornata è stata lunga e questi giorni un po' frenetici, ho preferito stare a casa. In fondo è anche più bello starsene a casa e passare tempo con i bambini a fare cose come un semplice piatto di pasta. Iniziamo a cucinare insieme e nel giro di poco ci gustiamo il frutto del nostro lavoro, una buonissima cenetta. La televisione ci fa da sfondo sonoro perché per il resto non la guardiamo nemmeno e dopo aver giocato ed esserci divertiti un po' li porto a dormire.

Vado in cucina a versarmi un bicchierino di scotch e mentre mi siedo sul divano, guardo il cellulare. Sono le 22.30. Strano: Emily non mi ha scritto nulla. Mi aveva mandato un messaggio per sapere dei bambini mentre stavamo cucinando per sapere come andava, ma pensavo mi scrivesse anche ora. Non che non si fidi a lasciarmelo anzi, ma è più forte di lei. Da quando è successa quella cosa, è diventata molto protettiva con loro, anche se non ossessiva. Decido quindi di scriverle io. Dopo un paio di minuti, noto che ha letto il messaggio, ma non mi risponde e va offline. Bevo un piccolo sorso e inizio a pensare su chi possa essere il misterioso collega con cui è uscito Emily. Non che mi interessi, ma... 

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora