Prologo

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Sono davanti all'istituto, mia madre al mio fianco e un sacco di ragazzi e ragazze della mia stessa età con i propri genitori.
Sento l'agitazione assalirmi, è solo il primo giorno di scuola eppure mi sento già "grande", penso che qui maturerò e diventerò una ragazza diversa.
Un uomo alto ci fa segno di entrare e io mi avvicino a mia mamma che mi sorride dolcemente tentando di tranquillizzarmi.
Penso mi trovi in quello che più comunemente le scuole chiamino auditorium. La preside è una donna non molto alta con dei capelli a caschetto rossi, e un sorriso che mette abbastanza in soggezione.
"Ora elencherò i nomi delle persone che andranno in Prima B chimici, alzatevi e andate con la Brambillasca" indica una donna molto bassa, occhiali e molto gentile, a mio parere.
"Barbato, Bonacina..."continua la preside
"Camera" mi alzo salutando con un bacio sulla guancia mia madre e seguendo gli altri due ragazzi.

Finito l'appello la prof ci porta in quella che sembra la nostra classe, mi siedo davanti, nel mentre una ragazza di siede di fianco a me.
"Ciao sono Cristina" mi sorride, è molto bella penso sia la più bella della classe da quanto ho visto.
"Magda" sorrido contenta di conoscere già qualcuno.
Mi giro verso la classe scrutando facce nuove, mi fermo per un secondo, un ragazzo mi sorride ha dei semplici occhi nocciola e i capelli castani. Un sorriso semplice eppure mette così di buon umore e poi mi rigiro anche io con un sorriso sulle labbra.

Il cambio dell'ora è molto silenzioso e io mi metto a chiacchierare con Cristina, un altro prof entra, è abbastanza fuori forma con dei capelli inesistenti e una giacca rossa.
"Sono il prof di fisica,Raco. Facciamo le cose veloci, per la mia materia voglio un quaderno" la maggior parte lo guarda ridendo io,confusa,alzo la mano.
"Dimmi"mi guarda e mi sento osservata
"Il quaderno lo vuole ad anelli?" Si gira continuano la sua spiegazione.
Oh che cavolo ti ho fatto una domanda! Cristina ride e io mi giro innervosita, il ragazzo mi guarda sempre sorridendo.
"Tranquilla, prendilo a caso" e io ammutolita faccio cenno di si con la testa.

La scuola finisce e io vado verso la metro velocemente, vedo tre ragazzi venirmi in contro e riconosco occhi nocciola e il suo vicino di banco. La metro passa ed entro, le cuffiette nelle mie orecchie riempiono il silenzio in modo perfetto.
"Sei Magda giusto?" è davanti a me riesco solo ad annuire
"Io sono Federico, lui è Giacomo" indica il ragazzo che è suo vicino di banco. Non sorride e questo mi irrita, magari è nervoso, ha dei capelli neri e gli occhi anch'essi di un colore scuro, ma belli nonostante semplici sono belli.
"E lui è Enrico" non faccio la maleducata ma mi rimetto le cuffiette, sono timida e non riesco a fare amicizia così velocemente.
"Dove scendi?" Continua
"Gorgonzola"
"Io e Giacomo a Gessate ci conosciamo fin da piccoli" mi sorride e lo faccio anche io mentre mi alzo e gli faccio un piccolo cenno di saluto, imbarazzato

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Bene, mi spiace perché il prologo è davvero noioso ma piano piano la storia inizierà a prendere una forma.
Quindi, abbiamo conosciuto questo Federico dagli occhi nocciola che rende Magda più timida di quel che è già, e Giacomo, che non si presenta in modo gentile.
Che ne dite?

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