anas' pov
mi avvicinai e le baciai dolcemente le labbra, un bacio lento, passionale.
un bacio voluto da entrambi, è come se fosse stata la prima volta.
il suo profumo mi innondò le narici.
non appena ci staccammo lei abbassò la testa e rise mostrando i suoi denti perfetti, bianchi come il latte.
le spostai una ciocca di capelli dietro all'orecchio, si girò, mi guardò le labbra e sorrise nuovamente, forse per imbarazzo.
<<fallo>>dissi dato che il suo sguardo era puntato sulla mia bocca.
<<cosa?>>chiese innocentemente arrossendo.
<<baciami>>risposi leccandomi le labbra.
non se lo face ripetere e fece combaciare le nostre labbra, sta volta assoporai ancora di più le sue labbra, chiesi accesso e me lo approvò, le nostre lingue incominciarono a danzare insieme, avevo le farfalle allo stomaco, dopo molto tempo ce le avevo pure io.estrassi dal pacchetto delle sigaretta una j, la appoggiai alle mie labbra e cercai l'accendino nelle tasche dei miei pantaloni.
sicuro che l'avrò dimenticato a casa di elena
<<non c'è 'na volta che non perdo il mio accendino>>dissi incazzato.
<<toh, tieni>>disse accendendomi la canna.
feci un tiro "<<vuoi?">>le chiesi.
<<non ho mai provato, sono una più da sigarette io">>rispose ridendo.
<<dai prova>>la incoraggiai.
la fissai fare qualche tiro, cazzo se era bella, un viso angelico, innocente. i suoi occhi marroni mi incantavano.
<<beh com'è?>>chiesi preoccupato.
<<buona, non pensavo così tanto>>disse appoggiando la testa sulla mia spalla intrecciando il mio braccio con il suo.
di conseguenza appoggiai la mia testa sopra la sua.
stettimo in quella posizione per una ventina di minuti, a rompere questa atmosfera pacifica fu la suoneria del suo cellulare.
<<oh dimmi b>>la sento dire con tono infastidito
come se le avesse dato fastidio che sta b l'abbia chiamata.
<<adesso arrivo>>continuò riattaccando.
<<dobbiamo andare, mi spiace ma mia madre non sta molto bene>>mi comunicò sforzando un sorriso.
<<certo cherie>> dissi dispiaciuto.
ci alzammo la presi per il fianco e salimmo in macchina .posai la mia mano sulla sua coscia, al mio contatto rabbrividì.
lo notai e risi
attaccai la radio e partí Lei.
la incominciò a cantare, sopprattutto la parte in francese.
<<non ti facevo una ragazza da ste canzoni>>affermai guardandola attentamente, fermandomi dato che eravamo sotto la sua palazzina.
<<eh ci sono tante cose che non sai>>disse alzando le sopracciglia.
<<rimedieremo>>risposi accarezzandole le labbra con il mio pollice per poi sistemarle in séptum.
non appena le toccai l'orecchino si voltò e starnutì.
mi misi a ridere.
<<ti da fastidio?>>domandai.
<<si sono abbastanza sensibile>>rispose.
<<sono stata bene con te>>continuò.
stavo per aprire bocca quando mi arrivó un messaggio da elena.
lo lessi e la rabbia incominciò a ribollire dentro di me.
la squadrai e mi allungai per aprirle la porta.
scese e le feci un cenno con la testa per salutarla.
la vidi che non capiva, che era in confusione, d'altronde pure io lo ero.
sta volta non appena smontò partii e mi diressi verso casa dove c'era la rossa che mi aspettava.••••
mi aprì la porta ed era più nuda che vestita.
la guardai schifato.
<<vestiti>>le dissi con tono freddo.
<<dove sei stato tutta la serata? ti ho aspettato">>rispose con voce stridula.
<<via>>mi limitai a dire appoggiando le chiavi della macchina sul tavolo della cucina.
<<t'ho visto che eri con un'altra eh>>continuò con tono infastidito.
<<a te non deve interessare, chiaro?!>>mi avvicinai a lei puntandole il dito contro il suo petto facendola indietreggiare.
<<e invece si>>esclamò.
<~senti elena, forse non lo hai capito ma io non ti voglio più vedere, prendi le robe e vattene>>inveii.
<<so che non mi resisti>>mi sussurrò all'orecchio dandomi dei baci sul collo.
mi lasció dei succhiotti e pian piano si avvicinava sempre di più alla bocca.
mi baciò, la presi in braccio e ci avviammo verso camera mia.
la scopai, si la scopai, non facemmo l'amore, non provavo sentimenti, assolutamente no.<<vedi che avevo ragione>>disse ridendo come un'oca
mi alzai, infilai i boxer, raccolsi i suoi indumenti
<<vattene ora, hai ottenuto ciò che volevi, ora vai>>
sbraitai lanciandole i vestiti addosso.
si vesti anche lei è se ne andò.
mi addormentai pensando ad irene, a quanto fosse bella, ai nostri baci, a quanto sono stato bene.
mi sentivo uno stronzo.
chiusi gli occhi cercando di non pensare a ciò che avevo appena fatto.