Quel maledetto sorriso-Natasha Romanoff

Capitolo 41

Mi sveglia con la musica che avevano messo di sotto, e scesi direttamente col pigiama. Scendendo vidi tutti a ballare e wanda che era abbastanza vicina a Nat

T/N: WANDA MAXIMOFF TOGLI LE MANI DALLA MIA RAGAZZA E POI CHE CAZZO STATE FACENDO ALLE 9 DI MATTINA CHE UNA VUOLE DORMIRE

W: mi dicono gelosa

T/N: sisi va bene , abbasate la musica?

N: no ora balli con me

T/N: dai amore ho sonno e non ne sono capace

N: non importa

Ci mettemo a ballare e dopo 10 minuti mi sdraia sul divano addormentandomi

W: maddona che ghiro

N: però è super carina anche quando dorme

V: vero

N: come scusa?

V: niente  niente

P: io ragazze esco con mj

V: sta attento

Dopo un po' di ore mi svegliai a causa della televisione e vidi nat sdraiata insieme a me e wanda seduta

N: buongiorno amore

T/N: giorno che guardate?

N: parigi

W: una bella vacanza c'è la possiamo fare

T/N: odio i francesi

Nel mentre scesero anche yelena e kate

Y: per una volta ti do ragione

N; DAIII AMORE è LA CITTà DEGLI INNAMORATIIIII. disse facendomi gli occhi dolci

T/N: e va bene

Y: dai sorella ti fai comprare da dei occhi dolci

T/N: ma è super carina quando li fa

Y: andiamo a parigi ok

T/N: santa paziensa, yelena li prendiamo in giro poi?

Y: oh si

N: vi dovete far riconoscere sempre

W: che bello il louvre

T/N: l'unica cosa decente

W: leonardo da vinci certo che era un pittore con i fiochi

T/N:"Alla mia età , ho incontrato tanta gente, ho sofferto e gioito, ma soprattutto ho imparato ad amare l'amore , e a rifiutare l'odio. L'amore dona a noi stessi l'eternagiuventù, e ogni domani è importante per incontrare nuova gente e vivere nuove  storie importanti."

W: poeta di altri tempi

T/N: già

N: l'ha detto leonardo da vinci?

T/N: si

W: prenotiamo

V: si

T/N: viene pure peter con mj?

W: vio chiamalo e domandaglielo

Viola chiamò peter e lui disse di si

W: quindi siamo

T/N: 8

N: si parteee

T/N: tra 2 giorni però

W: fatto

T/N: non hai messo la mia carta di credito vero?

W: ops

Nel fratempo mangiammo e qualcuno bussò alla porta