𝐸𝑃𝐼𝐿𝑂𝐺𝑂 - 𝘭'𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘰

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Dieci giorni.
Erano passati dieci giorni ed io mi trovavo ancora in ospedale.
Mi avevano tenuto lì per accertamenti e visite.
Dieci giorni in cui non avevo aperto bocca e a stento ero riuscita a mandare giù qualche boccone di minestra e alcuni sorsi d'acqua.
Dieci giorni di silenzio totale in cui avevo realizzato, compreso e accettato lo shock più grande della mia vita.

«Quanto tempo ho passato in coma?» chiesi a mia madre, seduta sulla poltrona accanto al mio letto.
Era sorpresa e felice di sentire la mia voce.
«Due mesi» si affrettò a rispondere.
«E lui? Lui...che fine ha fatto?» sussurrai.
Lui.
Non avevo nè il coraggio nè il rispetto per chiamarlo papà, non più ormai.
«Lo hanno preso. Non devi più preoccuparti tesoro, è tutto finito. Io...mi dispiace averti lasciata con lui. Sapevo che persona fosse ma a te non avrebbe mai fatto nulla, non credevo si spingesse fino a questo punto. So che probabilmente non mi perdonerai mai per quello che ho fatto, ma...se per caso ci riuscissi mi piacerebbe che venissi a vivere con me. Beh, con noi. Hai un fratellino»
«Va bene» dissi subito.
«Cosa? Davvero?» domandò incredula.
«Si» risposi seccamente.
Non avevo più un posto in cui stare, ma comunque in quella che credevo essere casa mia non ci sarei tornata mai più.
Troppi orrori avevo visto lì dentro ed era giunto il momento di cancellarli.
Mia madre mi strinse forte a sè ed io ricambiai.

Su Destiny avevo provato la vera felicità ma, nonostante l'amarezza di scoprire che si era trattato di un sogno generato dal coma, non avrei dimenticato nulla.
Solo in quel momento che avevo acquistato lucidità e consapevolezza le ultime parole di Brandon avevano effettivamente senso:

Se sei ancora qui, se hai avuto questa seconda possibilità è stato perché tu potessi ritrovare te stessa, accettare gli errori del passato e tornare ad essere l'Angelo splendente che eri un tempo. Ci sei riuscita, e proprio per questo motivo oggi meriti le Ali. Tu oggi meriti di svegliarti e riprendere in mano la tua vita

La seconda possibilità a cui si riferiva era il fatto che in realtà fossi ancora viva.
Era come se il mio subconscio lo sapesse.
Sapeva esattamente cosa fare e in quel modo aveva fatto riaffiorare la soluzione che ormai avevo perso: ritrovare me stessa.

Anche se niente era stato reale avrei portato tutti nel mio cuore per sempre.

Tobyas che mi aveva accolta.
Maximus che mi aveva ascoltata.
James che mi aveva fatto capire ciò che volevo davvero.
Emilia e Rio che mi avevano insegnato l'amicizia.
Brandon, il mio primo amore.

Avrei ricordato tutti, ma loro erano i più importanti.
Grazie a loro avevo capito come tornare ad essere pura e felice.
Grazie a loro -e indirettamente al mio subconscio che li aveva creati- quello per me sarebbe stato l'inizio di un nuovo inizio.

𝑯𝑬𝑳𝑳 𝑨𝑵𝑫 𝑯𝑬𝑨𝑽𝑬𝑵Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora