14

189 4 0
                                    

Questo forse era il periodo peggiore della mia vita...

Tra questa storia di Vecna e la morte dei miei genitori, le cose non potevano andare peggio.

Lo sceriffo il giorno dopo era venuto a casa mia, per parlarmi direttamente.

Eddie era corso al piano di sopra in un baleno, mentre io facevo accomodare lo sceriffo sul mio divano.

S: "Senti Claudia, ti faccio le mie condoglianze!"

C: "Grazie!"

S: "Ma sono qui per un'altra cosa...
Tu hai diciassette anni da come mi risulta, ma non sei ancora maggiorenne..."

C: "Mi spedirete all'orfanotrofio?"chiesi com un sorrisetto beffardo senza tanti giri di parole.

S: "No, no, per tua fortuna no!
Qui hai dei parenti, tua zia, perciò sarai sotto la sua tutela!"mi spiegò.

C: "Oh, e di questa casa, che ne farete?"

S: "Probabilmente verrà venduta!"

Sopratutto, cosa ne sarà di Eddie.
Di certo se io me ne sarei andata lui non poteva restare qui.
Se l'avrebbero messa in vendita, sicuramente ci sarà gente che verrà a vederla e di certo per nascondersi questo non sarebbe stato il posto migliore.

Eddie doveva andarsene da qui!

C: "E tra quanto me ne dovrò andare?"

S: "Senti, ti do solo due giorni, così potrai preparare le tue cose per trasferirti da tua zia!"

C: "Va bene, grazie mille!"

Lo sceriffo si alzò in piedi per congedarsi e appena uscì di casa, dal corridoio sbucò fuori Eddie.

E: "Non posso restare qui!"

C: "No Eddie, te ne dovrai andare!
Mi dispiace!"

E: :Non fa niente, non ti preoccupare!"

Volevo aiutarlo, era mio amico, ma non sapevo cosa fare e sopratutto dove nasconderlo.
Qui ad Hawkins non c'erano molti posti, prima o poi l'avrebbero trovato.

C: "Faccio un salto fino da Dustin, vedo cosa possiamo fare!"

E: "Ok!"

C: "Non ti muovere da qui!"gli dissi.

Stavo per uscire da casa, ma prima di appoggiare la mano sulla fredda maniglia, scattai all'indietro e arrivai fino ad Eddie.

Mi alzai sulle punte e mi protresi verso di lui.
Chiusi gli occhi e sentì il mio respiro inciamparmi in gola.
Avvicinai la testa e socchiusi le labbra, per poi lasciare un piccolo bacio sulla sua guancia.

Lui rimase immobile, non si aspettava di certo quel gesto da parte mia e a dire il vero, nemmeno io pensavo che c'è l'avrei fatta.
Ma decisi di farmi coraggio, volevo fargli sapere che non l'avrei abbandonato e che tenevo molto a lui.
Con quel casto gesto il mio cuore impazzì.

Forse ne avevo semplicemente bisogno, sentivo il desiderio di appoggiare le mie labbra sul suo viso da molto tempo.

Ma nonostante il grande coraggio che ci misi per fare quel gesto, le mie guance non tardarono ad arrossire.

Nessuno disse più niente, io con un sorriso da ebete stampato in faccia, non mi voltai per paura di vedere la sua reazione, così uscì semplicemente di casa e mi diressi verso quella di Dustin.

Il mio stesso gesto mi fece comparire quel sorrisetto che da un po di giorni non riuscivo a creare.

Mi fece star bene e riuscì per qualche secondo a riportarmi su un pianeta terra normale, non su quello in cui a diciassette anni dovevo affrontare una cosa più grande di me, che mi aveva fatto dimenticare cosa voleva dire provare quei sentimenti che riuscivano a farmi battere il cuore e scaldare esageratamente.
I miei sentimenti mi sembravano ancora indecifrabili, ma l'unica cosa chiara era l'effetto che il suo sguardo aveva su di me.

~ Eddie the nutty Munson ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora