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Le lacrime ormai uscivano in grande quantità e con la vista un po' appannata uscii dalla scuola cercando di fuggire il più velocemente possibile da quel luogo. Perché ero sempre così stupida?

Camminai verso casa con passo svelto e fortunatamente ero riuscita a calmarmi. Anche se fuori sembravo una comune persona, dentro stavo morendo. Un'enormità di sensazioni terribili erano nate dentro di me e continuavano a crescere sempre di più.
Nonostante le parole di Eren mi avessero ferita nel profondo c'ero rimasta male anche per il suo rimanere fermo lì.
Forse mi aspettavo che mi fermasse, che mi dicesse che era solo un errore e che quelle cose non le pensava veramente, che magari volesse chiedermi scusa, ma lui non aveva fatto niente di tutto questo. Mi aveva lasciata andare come l'acqua tra le dita. Promettevo e ripromettevo a me stessa di non ricaderci, ma era come dire al fuoco di smetterla di ardere.
Lui era come il legno, mi dava vita, mi rendeva più forte, ma era anche come l'acqua, era capace di spegnermi e far cessare il mio calore del tutto.

Quando tornai a casa non c'era nessuno come al solito, ma nonostante ciò chiusi la porta della mia camera a chiave.
Mi gettai sul letto, affondando la faccia nel cuscino e chiusi gli occhi.
Mi ripetevo di stare calmare, di lasciarmi tutto alle spalle, ma come si faceva?

Quando mi risvegliai la mia camera era al buio, avvicinai la mano alla mia tasca e tirai fuori il telefono. Erano le nove, come avevo fatto ad addormentarmi?
Alzai lo sguardo e seduto sul bordo della finestra c'era lui, Eren.
Ero felice di vederlo? Ero dispiaciuta? Triste? Non dissi niente e mi rimisi dinuovo sotto le coperte, per quanto mi riguardava poteva benissimo restare lì, io non gli avrei rivolto la parola.
«So che sei sveglia.» mi disse. Rimasi per pochi secondi in silenzio che mi sembrarono un'eternità.
«Non vuoi parlarmi eh?» dal suo tono capivo che stava sorridendo, forse con disprezzo.
Non avevo nessuna intenzione di rispondergli, così richiusi gli occhi e provai a dormire.

Quando mi svegliai Eren non c'era più e mi preparai velocemente per andare a scuola. Mikasa si era assentata e stetti tutto il tempo con Colt. Gli avrebbero dovuto dare una medaglia solo per quello che stava facendo. Mi stava accanto e cercava di farmi sorridere, ogni volta che Eren veniva verso di noi, cambiavamo direzione e lui riusciva a distrarmi e a farmi sorridere.

Tutto ciò fini a quando dovetti ripetere l'audizione.
«Colt non voglio farlo.» dissi piagnucolando mentre uscivo dallo spogliatoio.
«Invece devi, non devi fargli capire che ci stai male, tu sei superiore a lui.»
«Oh certo.» ironizzai.

Di Eren non c'era traccia ed il coach era abbastanza arrabbiato. Per fortuna arrivò con dieci minuti di ritardo e non osò degnarmi di uno sguardo. Marco non era potuto venire perché aveva delle lezioni anche durante il pomeriggio, forse era meglio così.
Iniziai il mio provino e per tutto il tempo sentivo lo sguardo di Eren su di me. Era come se un sasso volesse schiacciarmi e per quanto io mi potessi spostare, riusciva sempre ad acchiapparmi.
«Va bene così.» disse il coach ed io presi la palla tra le mani.
Eren rimise sopra la maglietta bianca il giubbino marrone che aveva prima e si alzò.
«Benvenuta.» disse con freddezza e poi se ne andò. Rimasi spiazzata, non sapevo neanche cosa stava succedendo
«Bravissima.» Colt mi abbracciò sorridendo e poco dopo venni contagiata dalla sua felicità. Era tutto troppo strano.
«Ancora auguri.» mi disse Marco appena uscì dallo spogliatoio ed imboccai il corridoio
«Grazie.» dissi un po' imbarazzata ripensando all'ultima volta.
«Mi dispiace di non essere venuto in tempo ma ho avuto da fare.»
«Tranquillo.» lo guardai.
Un piccolo livido sotto il suo mento aveva catturato la mia attenzione.
«Come te lo sei fatto?» chiesi toccandolo. Lui fece un passo indietro e mi ripose
«Un storia un po' complicata.» disse confuso. Sicuramente non voleva parlarmene ed io non feci altre domande. «Ti accompagno a casa?» mi chiese.
Mi resi conto della troppa vicinanza tra di noi. Stavo avendo un dejavù.
«Ehm io sono... a posto, si, grazie lo stesso.» ero davvero nervosa e guardarlo negli occhi non mi aiutava di certo.
«Allora ci vediamo domani.» mi disse mettendo una mano sulla mia guancia.
Stava per baciarmi dinuovo, stavo per farmi baciare di nuovo.
Le mie labbra stavano toccando quasi le sue quando ad un tratto non lo sentii più, il suo tocco, la sua vicinanza.
Lo vidi toccarsi una guancia e di fronte a lui Eren, che più che arrabbiato era furioso.
Perché diamine gli aveva dato un pugno?
«Tu sei pazzo!» gli urlai.
«T/n lascia stare.» mi disse Marco tirandomi un po' indietro.
«No Marco! Scommetto che è stato lui a darti l'altro!» anche Marco mi guardava preoccupato e Eren non diceva niente, non provava neanche a difendersi.
«Tu stai con lui?!» disse incredulo aprendo le braccia.
Questa era davvero l'unica cosa che riusciva a dire?
«Non ci posso credere! Vieni qui e gli dai un pugno e l'unica cosa intelligente che riesci a dire è questa?»
«T/n.» mi ammonì Marco.
«E tu non gli dici niente? Ne ho abbastanza di voi due!» dissi andandomene prima di perdere le staffe. Camminai velocemente ed attraversai i corridoi che portavano all'uscita.
Eren afferrò il mio polso ma io lo spinsi, provò a bloccarmi e finii con le spalle al muro. Perché ero sempre così dannatamente sfortunata?
«Posso parlarti?»
«No!» cercai di spingerlo con tutta la mia forza ma mi bloccò anche le mani.
«Non volevo dire quello cose T/n, non le penso sul serio e-»
«Pensi che io ti creda? Pensi che sia davvero così stupida?»
«Sei seria?» spalancò gli occhi.
«Si, sei uno stronzo Eren. Non fai altro che prendermi in giro, litighi con me e poi chiedi scusa. Ma qual'è il tuo problema? Vuoi stare con me, ma poi scegli Mina!» continuai a parlare e a dirgli tutto quello che pensavo di lui e come mi aveva fatta stare.

Cos'avevo ormai da perdere?

«T/n.» disse e mi baciò.
Cercai di rifiutarlo, ma quello era un bacio disperato, un bacio pieno di passione e sentimento.
«La smetti?» dissi staccandomi da lui. Incrociai i suoi occhi ed uno stupido sorriso spuntò sul mio viso
«L'ho lasciata Mina.»

Perché? Per me? No impossibile.

«Hai ragione non posso continuare così, quindi l'ho chiusa. T/n mi dispiace averti ferita, ma sono fatto così, penso una cosa e la dico.»
«Perché?» gli chiesi e vedendo la sua espressione confusa continuai «Perché mi hai baciata?»
«Non volevi star zitta.» sorrise.
«T/n non so cosa siamo o cosa eravamo in precedenza ma mi piace ciò che stiamo diventando, non voglio mandare tutto a puttane.»
«E cosa stiamo diventando?» gli chiesi con la speranza che cresceva dentro di me.
«Una cosa sola.»

[1114 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

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Prendete spumante, vino, coca-cola, liquori che è il momento di festeggiare!! «Finalmente Eren ha lasciato Mina» direte, si anche questo ma con questo si festeggia anche un nuovo inizio per la nostra T/n🤪! Adesso nessuno la fermerà ahahahah!! (Forse🤭... chi lo sa)
Procuratevi tutto che ci ubriacheremo fino all'anima!️👯‍♀️

Addio e grazie🙋‍♀️

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora