Part 5

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CAPITOLO 5

Rachid era finalmente tornato a casa e la sua vita riprese esattamente come prima dell'incidente: macinava più turni di lavoro possibile per guadagnare a sufficienza, accompagnava la bambina all'asilo, dal pediatra e a casa delle amichette al sabato pomeriggio mentre lui passava un po' di tempo libero con i suoi amici di sempre pescando e bevendo un paio di birre all'ombra degli alberi.

Eppure qualcosa era irrimediabilmente diverso da prima: continuava a ripensare a Micaela. Gli tornava costantemente in mente il suo sguardo mentre le aveva maldestramente chiesto se conoscesse l'uomo che aveva cercato di ucciderla. La sua reazione non lo convinceva e non riusciva a dimenticare il lampo di paura che le era balenato negli occhi e che gli aveva fatto capire inequivocabilmente che stava mentendo e che si sentiva ancora in pericolo.

A dire la verità non pensava a Micaela solo per quel dettaglio. Era rimasto affascinato dalla sua bellezza, dal suo carisma, dal suo calore, dalla sua voce e dal fatto che avesse speso del tempo per andare a ringraziarlo di persona. Quei pochi minuti che avevano passato insieme avevano mandato in fumo tutti i suoi pregiudizi sulle celebrities: Micaela non era altezzosa, né superficiale, né egoista, né tanto meno stupida. Era una donna estremamente sensibile e intelligente, con una conversazione brillante e mai banale e un sorriso meraviglioso.

Mentre era in coda alla cassa del supermercato e la sua mente passava in replay quei momenti per la centesima volta, Rachid non poté fare a meno di chiedersi se fosse sposata o fidanzata. Nei giorni precedenti aveva fatto delle ricerche online sul suo conto, ma stranamente non aveva trovato alcun tipo di informazione sulla sua vita privata. Molto strano per un personaggio famoso, a maggior ragione per una pop star di quel calibro. Eppure, in un modo o nell'altro, nulla della sua vita privata era mai trapelato.

Si sapeva solo che era stata adottata da una famiglia di New York composta da padre israeliano con una brillante carriera da avvocato penalista e madre americana di origini spagnole. I suoi genitori adottivi erano morti tragicamente in un incidente d'auto quando lei aveva quindici anni e aveva passato il resto dell'adolescenza dividendosi tra gli zii di New York e i parenti di Tel Aviv. A diciannove anni si era trasferita a Las Vegas dove aveva vinto un famoso talent show che l'aveva consacrata come astro nascente del pop in tutto il mondo. Da allora erano passati una ventina d'anni, ma non si sapeva altro di lei. In rete circolavano interviste, video di concerti, partecipazioni a trasmissioni televisive, ma nulla che riconducesse alla sua identità personale e alla sua vita lontana dai riflettori. Non si sapeva che interessi avesse, se avesse figli, quale fosse la sua vita sentimentale, come passasse il tempo libero e neppure dove vivesse quando non era in tour. Nulla di nulla.

Dopo due settimane dal loro incontro, Rachid era ancora preda di quei pensieri e di quelle strane sensazioni. Per quanto assurdo potesse sembrare, sentiva di avere ancora un conto in sospeso con Micaela e il suo bel viso gli toglieva il sonno e la pace. Durante una delle sue notti insonni aprì il portatile e iniziò a scriverle una lettera di getto. Non gli importava che fosse strano, che non avesse idea di come diamine fargliela recapitare o che potesse sembrare frutto di uno stalker. Era preoccupato per lei e voleva esortarla a denunciare senza esitazione chiunque potesse avere intenzioni malevole nei suoi confronti.

Il suo istinto di protezione si era appena risvegliato prepotentemente e gli suggeriva di vegliare in qualche modo sul destino di quella donna misteriosa.


Un angelo sotto coperturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora