The Tasiana's hotel

11 - Aria di casa

Passarono giorni, di Lucy nessuna traccia e la vita sull'isola intanto proseguiva.
Trascorsero circa 2 settimane dall'incidente e ancora nessun soccorritore in vista.
Ci stavamo rilassando sulla riva: Tundrah dava lezioni di nuoto ad Anuska, io e Rosandra stavamo preparando dei cocktail con noci di cocco e Amuchina mentre Cunegonda espandeva la capanna e si occupava dell'orto.
Anuska aveva appena imparato a nuotare a rana quando un onda enorme la travolse.

Non tornava più in superfice da circa 12 minuti così Tundrah incominciò a preoccuparsi e  iniziò a gridare verso la nostra direzione. Corremmo tutte in mare tranne Cunegonda che giustamente prima doveva aspettare che il pavimento si asciugasse.
Ci immergemmo per cercare Anuska, Rosandra aveva il potere di aprire gli occhi sott'acqua (anche di mare) e la trovò quasi immediatamente. La nostra sorella era bloccata da ben due valige. Io e Tundrah portammo a riva le valige mentre Rosandra portava in spalle Anuska.

Rosandra posò dolcemente Anuska sulla sabbia, la gettò a terra e fece uno strano tonfo. Scavammo velocemente sotto la sabbia e notammo che in realtà non l'aveva gettata su un soffice manto di sabbia ma su uno scoglio.
La botta fece rinvenire Anuska, e per fortuna aggiungerei visto che altrimenti avremmo dovuto ricambiare i nomi sul citofono della capanna.

Ci avvicinammo alle valige una era mia mentre l'altra era di Rosandra.
Le aprimmo insieme, dentro la valigia di Rosandra c'erano tonnellate e tonnellate di cialde per il caffè e una caffettiera, delle sigarette elettroniche aromatizzate al caffè,degli accendini e dei biscotti al cioccolato.
Era finalmente arrivato il momento di aprire la mia valigia, dentro trovammo: la mia fascia mucca, un dizionario di inglese, dei biscotti alla cannella, i miei auricolari, dei popcorn e in fine una fotografia del TQ.

Quella stessa sera facemmo baldoria con i biscotti e il caffè che ci diede l'adrenalina e l'insonnia per pensare un piano di salvataggio per il giorno dopo.