capitolo 1

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Seduta su un pontile vedo il mare che riporta il rosso del cielo, e seguendolo fino all'orizzonte mi porta a quando eri ancora qui vicino a me ricordandomi il momento in cui ti ho incontrato.
Ieri mentre aspettavo per andare dallo psicologo ho visto un ragazzo carinissimo somigliava ad uno che andava in un'altra classe quando ero alle medie, so solo che lo rivedrò il prossimo mercoledì.
Era piegato verso il telefono mentre aspettava; i suoi capelli rosso legno gli cadevano sul viso coprendo gli occhi, aveva la pelle chiara come il riso, si girò solo quando sentì il rumore secco della porta che si apriva, era il mio turno; da quel momento non l'ho più visto, dopotutto però, sento la sua mancanza, chissà, magari, un giorno ci parlerò.

È un'altro giorno e mi sono alzata di buon umore, mi sono vestita e mi sono messa a correre fino a scuola.
Alla prima ora avevo filosofia, ho scrutato la zona per dirigermi verso la classe, quando vedo...
Vedo una sagoma alta, con i capelli rossi e lo zaino viola che pendeva sul braccio. ERA LUI. Persa nelle mie fantasie per dieci minuti provo ad immaginera un congedo con lui ma purtroppo era già svanito nella folla, la campanella era suonata così sono andata in ansia e mi sono messa a correre manco flash e sono volata in classe. Mi sono seduta e intanto mi perdo tra i miei pensieri, chissà come si chiama. Dovrò scoprirlo.
Adesso ho matematica avanzata, non sembra ma me la cavo, ho alcune cadute di stile ma sono brava; mi sono messa in fondo alla classe accanto alla finestra come ogni giorno, quando è iniziata la lezione io pensavo solo a lui, ai suoi capelli rossi come il tramonto e i suoi occhi marroni come il pontile che sta sul mare che riflette il cielo. Mi risveglio dal mio sogno e sento il professore che se la prende con qualcuno, alzo lo sguardo e vedo il ragazzo pel di carota sull'uscio della porta, è entrato con calma dopo aver giustificato il suo ritardo al professore, mi sono guardata intorno con aria persa e ho notato che c'era un posto vuoto accanto a me quando ho visto il ragazzo che si dirige nella mia direzione. Ha chiesto il permesso di sedersi, io con un cenno di testa ho acconsentito allora si è seduto. Avrei passato tre ore con lui, ero molto felice ma allo stesso tempo spaventata. Alla pausa si gira verso di me mentre prendeva le skittles dallo zaino. Mi sorride e ha detto:"ciao, io sono Cameron, pia-cere. Ne vuoi unah?" parlava mentre mangiava, quindi si sentiva la zeppa, HJSJAJJA, mi sono messa a ridere, lui mi ha guardato confuso, poi mi sono presentata anch'io e lui mentre si scrofanava il pacchetto ha fatto una smorfia mentre mi sorrideva. Nella lezione abbiamo parlato del più e del meno, mi ha raccontato che gli piace molto disegnare e suonare. Sentivo la sensazione di conoscerlo da una vita, mi sembrava così famigliare ed era molto accogliente quindi non mi faceva neanche sentire a disagio, parlare con lui non era imbarazzante come fanno tutte le coppiette, era tranquillo, facevo dei sorrisi enormi quando mi guardava negli occhi. Ho scoperto che suona la chitarra e il basso, ha detto che un giorno mi avrebbe insegnato; non vedo l'ora. Io invece gli insegnerò a suonare il violoncello, quando gliel'ho detto mi ha guardata come se avessi detto chi sa che cosa, e per giustificarsi mi ha detto che sono troppo classica e perfettina, mi immaginava più con il pianoforte.
*SKIP TIME DI UNA SETTIMANA*
Stavo dormendo quando ho sentito una notifica dal mio telefono,con una mano che esce dalle coperte ho afferrato il cellulare ho aperto whatsapp e c'era una notifica. "È di Cameron", ho esclamato con molta gioia, abbiamo inziato a parlare
IL CAROTINO🥕
3.00 a.m.
ti va di uscire Clara?
sto dormendo
daidai facciamo solo due passi, giuro
ok va bene, dove ci troviamo?
a casa mia?
non so dove abiti
aspetta ti mando la posizione...
ecco
Via giovanni pascoli xxx
arrivo, dammi venti minuti.

Sono troppo buona, avrei dovuto dirgli di no, ero tanto stanca era venerdì e per essere il mio quarto anno di liceo ero abbastanza devastata.
Mi sono messa i primi vestiti che ho trovato sulla sedia, erano tutti ammucchiati e ho guardato se puzzavano, alcuni gli ho lanciati nel cesto del bucato. Ho messo gli stivali e sono corsa fuori.
È seduto su un gradino di cemento, sembra una civetta tutta mogia con la luce del telefono sparata in faccia.
Stavo correndo da lui quasi perdendo il fiato. Non sono molto sportiva ma ho provato lo stesso a fare una corsetta silenziosa per fargli uno scherzo quando ho schiacciato un rametto e quel rumore terrificante si sentì per tutto il vicinato, lui girò di getto il viso. Quando mi ha vista ha riso, mi ha urlato che la prossima volta avrei dovuto correre più in fretta, ho riso anch'io capendo l'ironia. Lui si è alzato di scatto e mi ha detto di andare in giro, mi sono messa accanto a lui. Sentivo una sensazione nel petto, come se qualcuno mi stesse pressando, le guance erano calde e stavo sudando, mi ha messo il suo braccio sulle spalle e mi ha portato a sé, l'ho guardato e ho visto che era di malumore, gli ho chiesto se era tutto ok, lui mi ha sorriso e ha detto di sì, allora poi con molta forza d'animo l'ho abbracciato e sono finita con la faccia nei pettorali, lui all'inizio era immobile, poi mi ha abbracciato, mi ha chiesto il perché, ma io l'ho guardato e ho rimesso la faccia in giù, è tutto rosso è un momento di estensione, siamo rimasti così per dieci minuti poi mi ha detto basta, e ci siamo slegati. Sembrava infastidito e allo stesso momento felice, mi ha preso sotto braccio di nuovo e siamo andati in un bar. Avevo solo un euro per il bus quindi non potevo bere, o comunque non avevo abbastanza soldi per prendermi da bere, gli ho spiegato tutto e ha detto che pagava lui pur di ubriacarsi, ci siamo seduti su un divanetto, è molto carino quel bar ci sono tante decorazioni vintage ed è molto accogliente, abbiamo ordinato, non siamo ancora maggiorenni però comunque ci hanno fatto prendere da bere, abbiamo iniziato a bere quando lui dopo tre shot mi inizia a parlare del perché era triste, tra mugoli e parole. Mi ha detto che suo padre quando tornava a casa dopo molto tempo tornava quasi sempre ubriaco e gli tirava le bottiglie di vetro li lasciava un sacco di lividi, quando si addormentava sul tavolo della cucina dopo aver fatto i compiti il padre lo svegliava spegnendo una sigaretta sul suo braccio. Io sono rimasta immobile e sono abbastanza dispiaciuta che traumatizzata non sapevo perché avesse deciso di dirmelo era anche una cosa abbastanza personale. Cameron stava decisamente bevendo troppo, dopo il quinto shot l'ho fermato e siamo tornati a casa, canticchiava una canzone e poi ogni tanto si metteva a ridere, poi ha iniziato a farfugliare cose e si appoggiava su di me come se fosse stato un fuscello, arrivati al portone in legno, dovevo aprire la casa ma non avevo le chiavi, allora mi ha detto che le teneva nella tasca, lo perquisito ovunque e alla fine ho trovato le chiavi, non era la prima volta che tornava a casa ubriaco e io ero con lui quindi sapevo cosa fare. Ho preso le chiavi e le ho inserite nella fessura ho girato la maniglia e ho sentito la voce di Kevin, ovvero suo fratello che chiedeva chi ci fosse alla porta, io gli ho risposto e gli ho chiesto aiuto per portare su Cameron, lui è sceso sbuffando e mi ha detto di aiutarlo prendendolo dalle gambe e intanto mi ha detto di farlo smettere di bere come un alcolista, io ho fatto cenno con la testa. Kev ha preso suo fratello in braccio quando ad un certo punto, ha detto:"attenta" e Cameron mi ha vomita in pieno addosso, suo fratello mi invita a fare un bagno caldo che poi mi potevo prendere dei vestiti del carotino. Dopo che lui lo ha portato in camera siamo rimasti insieme io e ✨Cameron✨, dovevo spogliarmi nella stanza, così che Kevin avrebbe potuto prendere i vestiti e mettermeli da lavare, ero con Cam e gli ho chiesto gentilmente di girarsi, lui non l'ha fatto ma non ero del tutto certa che non mi avrebbe toccata, o almeno speravo di no. Ho tolto lentamente la maglietta impregna di vomito per non farmelo andare in faccia, e sono rimasta con il mio reggiseno di pizzo rosso è uno dei miei preferiti. Vedevo Cameron che mi fissava dall'altra parte della stanza con molta curiosità ma non ci ho fatto caso e ho continuato a spogliarmi. Ho tolto i jeans ed sono rimasta in mutande, così sono corsa in bagno velocemente siccome si congelava, mi sono spogliata del tutto, ho acceso l'acqua calda della vasca e mi sono seduta sul bordo di ceramica per sentire l'acqua, mi è venuta la pelle d'oca dal freddo. Mi si sono induriti i capezzoli e mi sono messa a pensare quando mi sono sentita molto in imbarazzo a fare il bagno a casa di un mio amico pensando al fatto che ero completamente nuda. L'acqua era pronta avevo fatto la schiuma con il sapone; mi sono legata i capelli in uno scignion scombinato e mi sono immersa in acqua. Avevo proprio bisogno di un bagno, sono rimasta a mollo cercando di rilassarmi ma pensavo solo al fatto imbarazzante che se fosse entrato in bagno io sarei morta, ho preso il sapone ho inziato a lavarmi il corpo con una saponetta che sapeva di lavanda, l'ho passata sotto le ascelle e sullo stomaco, poi sono passata alle gambe, mi sono messa in piedi e ho appoggiato le gambe sul bordo prima la destra e poi la sinistra, tolto l'odore di vomito, mi sono sciacquata prendendo il doccino che c'era accanto alla fessura per far uscire l'acqua per poi prendere l'asciugamano, era un po' lontato così ho appoggiato una mano sul bordo e con l'altra mi allungavo in modo da riuscir a prendere l'asciugamano,poi con uno sforzo e una spinta in avanti l'ho afferrato l'ho preso e ho incominciato ad asciugarmi lentamente. Mi sono guardata allo specchio notando un sacco di imperfezzioni, mi sono guardata con disgusto, ero così demoralizzata quando nel preciso istante è entrato in bagno Cameron, io ero completamente nuda, ho cercato di prendere più velocemente possibile l'asciugamano appoggiato per terra, lui mi ha guardato sconvolto ed è uscito di corsa, poi mi sono messa velocemente l'intimo e sono uscita dal bagno; mi ha detto che era entrato per vomitare mi sono scusata, ma lui mi ha ribattuto chiedendo di nuovo scusa boccheggiando, e tra una lettera e l'altra vomitava nel cestino di camera sua, io mi sono seduta nel letto accanto a lui, mi ha guardata e mi ha sorriso poi ha vomitare di nuovo. Io mi sono rimessa i pantaloni e lui mi ha preso di peso e mi ha abbracciata fortissimo, mi ha messo sulle sue gambe e mi ha guardata negli occhi e poi mi ha baciata, io sono basita ma allo stesso momento compiaciuta, lui si è ritirato indietro chiedendomi di nuovo scusa, io all'ora con uno scatto l'ho baciato di nuovo, mi mette una mano sul viso e l'altra dietro la schiena, mentre continuiamo, inziamo a limonare e poi inzia a scendere sul collo per poi arrivare fino al mio stomaco, ma non era abbastanza, sale velocemente e mi si appoggia con il mento sulla spalla e nel mentre mi slacciava il reggiseno, ferretto per ferretto. Dopo ha iniziato a leccarmi ovunque sul petto, tirava, strizava e mordeva io intanto gemevo in silenzio. Poi è sceso piano piano all'inguine, mi ha slacciato i bottoni dei pantaloni e me li ha levati, mi ha messo una mano nelle mutande e ha iniziato a fare movimenti circolari sul clitoride, poi mi ha messo due dita dentro e ha iniziato a fare movimenti nel mio grembo senza andare troppo infondo. C'era una strana aria fra noi. Mi stava per togliere le mutande quando ho iniziato a spogliarlo io, dopo essere completamente nudi tutti e due, lui si stava mettendo a guardarmi con insistenza, mi sono abbassata, ho legato i capelli velocemente e ho iniziato ad infilarmelo in bocca, aveva un luigino enorme, non l'avrei mai detto, mi arrivava fino in gola, con una mano piegavo la pelle indietro, e con la bocca lo facevo andare infondo alla gola. Dopo averlo fatto venire, sono andata sopra di lui, mi sono seduta sul suo luigio. Quando è entrato l'ho sentito nello stomaco, ho iniziato a fare movimenti lenti e pesanti avanti e indietro, lui ogni tanto diceva a bassa voce qualcosa, io nel mentre continuavo a gemere. Era troppo bello per essere vero, ha iniziato a muovermi più velocemente, lui mi continuava a baciare per non farmi fare rumore, andavo avanti e indietro, veloce, veloce, sempre di più. Cameron mi ha presa e mi ha messa di schiena sul letto, mi ha aperto le gambe e ha iniziato a venire dentro, avanti e indietro, avanti e indietro, sempre più veloce, mi faceva sentire la persona più felice del mondo. Lo conoscevo da così poco eppure ero follemente innamorata di lui, non c'è un motivo preciso per cui ho tutto questo interesse, fatto sta che c'era troppa adrenalina in quel momento, non capivo più niente all'ora gli ho detto che lo amo e "AAAH~" è venuto dentro di me, ha iniziato a succhiarmi le tette, sembrava un bambino era così carino, stava iniziando a mordermi i capezzoli. Gli ho accarezzato la testa e dopo un momento di coccole si è addormentato sul mio grembo. Io ho sfruttato quel momento per vestirmi, avevo preso una sua maglietta. Era enorme mi arrivava alle ginocchia e le maniche erano talmente larghe che si vedeva il mio petto dalle fessure, infine ho scritto ai miei che sarei rimasta a casa di una mia amica. Mi sono messa nel letto con lui e ho iniziato ad abbracciarlo,ad accarezzargi i capelli, sono morbidi e ricci, poi ho appoggiato la testa sul suo petto e mi sono addormentata senza risentimenti. Mi sono svegliata presto per la luce del sole, avevo il viso schiacciato sul suo torace. Era molto scomodo e quando mi sono guardata allo specchio avevo il segno del rigamo delle coperte, poi dopo aver fatto tutto mi sono rimessa a letto con lui. Cameron si è svegliato e mi ha spostato dolcemente accanto a lui, dopo aver capito cos'era successo, si è scusato tantissimo, poi ho scoperto che era cosciente quando gli ho detto che mi piace e lui mi ha chiesto se poteva rimanere come prima con me, io ho annuito. Mi ha baciato la fronte e mi ha guardata negli occhi, i suoi erano così profondi, verdi come i prati in irlanda e dopo venti minuti di silenzio mi ha detto 'che ho le tette piccole', mi sono offesa, ma avevo capito che l'aveva fatto per sciogliere la tensione, ci sono rimasta male però, io provavo dei sentimenti veri per lui, come farò a guardarlo in faccia adesso. Ho preso i miei vestiti ho ringraziato e me ne sono andata. Ho acceso Spotify e ho messo:"Kiss from a rose" di Seal, mentre tornavo a casa mi scendevano le lacrime sul viso che avevo provato a trattenere mentre parlavo con Cameron. Avevo freddo, dopotutto era ottobre inizava a farsi sentire il freddo invernale, intanto pensavo a noi, potevamo essere fantastici insieme cosa sarà successo nel suo cervello da cetaceo per dirmi così, potremmo rimanere amici per sempre ma non dimenticherò mai questa notte.

parte per il lettore~
scusate, è la mia prima volta nel capitolo dopo sarà più bello, prometto.
Spero vi piaccia la mia storia

un bacio💞

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