「La dea ed il gatto」

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「La dea ed il gatto」

Come ogni giorno infrasettimanale, Yurika era uscita di casa molto presto, per andare a scuola, lasciando dunque la grande villa arredata in stile occidentale con all'interno solo un abitante e mezzo. In quei giorni Díkē, era riuscita ad accumulare abbastanza potere da non essere più una semplice presenza spiritica e questo le dava modo di circolare liberamente per le stanze, facendo tutte quelle cose che un essere dotato di un corpo in carne ed ossa, è in grado di fare. Godersi un bel bagno rilassante, godersi una passeggiata all'aria aperta, girare per negozi, oppure stare felicemente a poltrire davanti al televisore a parete, sgranocchiando snack poco salutari e bevendo bibite zuccherate. Aveva passato in quel modo gran parte della mattina: frugando in dispensa aveva trovato dei manjū confezionati – prossimi alla scadenza – ed aveva dunque deciso di consumarli, accompagnandoli con del tè verde, davanti ad un programma comico-demenziale, finendo poi con l'addormentarsi sul divano, quasi senza accorgersene.

Intanto, il cielo sopra la zona residenziale di Kamīzawa aveva cominciato a coprirsi di nuvoloni scuri, carichi di pioggia. Yurika poté vederli chiaramente, mentre stava mangiando il suo pranzo, durante l'intervallo. Un'aria vagamente dubbiosa finì con il farle capolino in viso, mentre guardava quei minacciosi cumuli compatti e grigi fluttuare nel cielo, spostarsi a causa del vento. Ricordò di aver chiesto alla compagna di andare a fare la spesa quel pomeriggio, poiché il frigo era quasi vuoto, ed anche l'umido per il suo gatto era sul punto di terminare. Tra un boccone e l'altro, non poté fare a meno di pensarci.

Un rumore di vibrazione bassa ed insistente, venne amplificato più del necessario dalla base in vetro trasparente su cui si stava propagando il ronzio. La figura esile e minuta dai capelli lilla sdraiata sul divano a pancia in giù, in un primo momento tentò di ignorare quel fastidioso richiamo, mettendo la testa sotto uno dei cuscini; peccato fosse del tutto inutile. Aveva impostato le notifiche perché si ripetesse ciclicamente ogni cinque minuti, quindi fare finta di niente non le avrebbe portato alcun vantaggio. Con un lieve gemito di disapprovazione, la ragazzina – che indossava una felpa grigia ed un paio di pantaloncini di una tonalità appena più scura – tese il braccio destro all'infuori, tentando di allungarsi il più possibile per non dover rinunciare alla sua comoda posizione. Andò a tentoni lungo la superficie del tavolino, finché non raggiunse il suo obiettivo, ghermendolo con un colpo di mano e portandolo verso di sé. Il piccolo dispositivo intelligente aveva appena ripreso a tremarle nel palmo. Si sollevò mettendosi in ginocchio, facendo scivolare il cuscino che aveva preso, al suo fianco. Sbadigliò con enfasi, stropicciandosi un occhio e grattandosi la testa con la mano sinistra. Quando aprì la parte superiore del modello a conchiglia color pastello, sembrò quasi stupirsi nel vedere comparire sullo schermo, l'avviso di una nuova mail ancora non letta.

『Email da Yurika

Oggetto: Consiglio.

Porta un ombrello.

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Potrebbe tornare utile.』





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