Racconto:Milk e Coffee

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Milk aveva la pelle diafana, la chioma platino, le sopracciglia e le ciglia bianche e gli occhi di un azzurro chiarissimo e glaciale.
Coffee aveva la carnagione quasi nera come la pece, le iridi talmente scure da essere quasi indistinguibili dalla pupilla e dei folti capelli corvini.
La prima indossava un grazioso abitino bianco e l'altra un elegante outfit nero.
Erano graziose, ma avevano qualcosa di inquietante: Milk uno sguardo gelido e freddo mentre l'altra al contrario uno fin troppo penetrante.

"Buongiorno" sussurrai senza smettere di guardarle nemmeno per un secondo.
Le due si guardarono un istante.
"Buongiorno signorina"
"Buongiorno signorina" fece eco l'altra.
Una gelida onda mi colpì il cuore e istintivamente mi guardai alle spalle.
"Va tutto bene?" dissero in contemporanea.
"Sì"
Le mie ginocchia picchiavano una contro l'altra e udì i loro passi sincronizzati, le sentivo avvicinarsi e prima guardavo gli occhi ghiaccio di una e poi quelli scuri come il buio dell'altra.
Volevo scappare, ma alla fine erano semplici umane, no?
"Milk, dovremmo offrire qualcosa alla nostra ospite"
"Hai perfettamente ragione"
"Io non voglio niente"
Guardai la mia pelle, avevo la pelle d'oca, in quello stato non avrei mai intimorito nessuno.
"Non ti preoccupare, non ti faremo del male"
"Non ti faremo nulla di male"
Coffee mi prese i polsi, le sue mani erano calde.
"Non ho fame"
"Allora ti daremo qualcosa da bere, vero Milk?" chiese guardandomi dritta negli occhi.
"Sì, arrivo subito" disse e si voltò.
La osservai andarsene fino a quando la ragazza davanti a me attirò la mia attenzione chiudendo gli occhi.
"Tutto bene?"
"Mi sto legando a te, rilassati"
"Legando a me?"
Una folata di vento gelido mi colpì la schiena.
Stava entrando nel mio cervello? Voleva manipolarmi? Cosa stava legando? Perché?
Mi sembrava un buco nero capace di inghiottirmi e farmi sparire.
Provai a muovermi, ma ero paralizzata, il massimo che riuscivo a fare era muovere leggermente le dita con estrema difficoltà.
"Coffee, aspetta, così farai spaventare la nostra ospite e se il tentativo di fare un legame fallisce morirà e non potremo più riprovare a farlo"
"Hai ragione" disse e mi lascò i polsi.
Strinsi le mani a pugni, avevo ripreso il controllo del mio corpo e sentivo una strana energia dentro di me.
Guardai Milk, che si trovava a pochi passi da me e teneva in mano un calice con dentro un liquido rosso.
"Accomodati e prendi questo bicchiere" disse mentre con la mano libera si toccò una ciocca platino.
"Sì"
Dovevo scappare, ma non potevo certo farlo subito, dovevo assecondarle.
Camminai verso di lei, i miei flebili passi erano incerti e la testa iniziava a girarmi.
Inciampai e caddi su un divanetto bianco, era più soffice di una nuvola.
Mi sedetti e la ragazza mi porse il calice.
"Che bibita è questa?"
"Vino rosso"
Osservai la superficie del liquido, tutto quel silenzio mi metteva a disagio.
Deglutì e bevvi un goccio.
Aveva un sapore dolciastro e ferroso, sembrava...sangue.
*COFF-COFF*
Misi d'istinto la mia mano davanti alla bocca.
"Ti è venuta la tosse e noi abbiamo un medicinale per farla passare"
"Dovrebbe essere in cucina"
Non devo vomitare, non devo vomitare, io sono venuta qua per...per cosa sono venuta? Non posso davvero essermelo scordato.
"No, vi prego no" dissi e mi alzai di scatto, la mia testa iniziò a girare più di quanto girasse prima e mi sembrò di scorgere nelle loro iridi un riflesso rossastro.
"Non ti fidi di noi?"
"Siediti almeno, non vedi che stai tremando? Forse ti è venuta la febbre"
"Io...io sto bene, devo tornare a casa e riposarmi un po'"
Sentivo caldo eppure freddo, sentivo la nausea e non riuscivo a togliermi dalla bocca il gusto ferroso del liquido.
Il vuoto nella mia pancia si amplificò, mi faceva male lo stomaco, mi sentivo collassare.
Coffee fece qualche passo verso di me e mi diede una carezza sopra la testa.
Esaminai il suo viso perfetto proprio come quello di una bambola.
A un certo punto parte della sua pelle divenne un pallino nero, poi tutta la mia visuale si oscurò.
Il mio ginocchio destro picchiò contro quello sinistro producendo un rumore spiacevole e un lieve dolore.
Il mio cuore batteva così forte da massacrarmi il petto.
La vidi ancora, ma questa volta sembrava star trattenendo un sorriso.
Tornò tutto scuro e poi percepì il mio corpo cedere.

Milk e CoffeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora