Part 15

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CAPITOLO 15

Quel giorno Rachid aveva fatto un paio d'ore di straordinario al lavoro. Si sentiva pieno di energia e alla fine del turno aveva salutato i colleghi con un sorriso a 32 denti, comprato un regalino alla figlia e preparato la cena in anticipo. Si era dovuto svegliare alle quattro del mattino per il turno dell'alba, ma era fresco come una rosa, per nulla stanco e felice come non lo era da tempo. Ovviamente la sua felicità aveva un nome: Micaela. Si sarebbero rivisti quel pomeriggio per passare un paio d'ore al parco, il posto preferito di Rachid. Era felice di poter condividere con lei un luogo che gli era così famigliare e caro.

La sera precedente non aveva fatto altro che ripassare nella sua mente ogni fotogramma di quelle due orette scarse che avevano passato insieme seduti sul suo divano di seconda mano. Avevano semplicemente chiacchierato del più e del meno come due vecchi amici. Una parte di lui cercava di tenere i piedi per terra, ripetendosi che lei sarebbe ripartita presto e che l'avrebbe rivista solo al processo.

Sapeva perfettamente che quella specie di tenera amicizia che stava nascendo non era altro che una mera contingenza. Qualcosa di effimero e passeggero che non avrebbe lasciato alcuna traccia e sarebbe svanita come un sogno. Ma niente da fare. Il cuore era più forte della ragione. Rachid era felice, si stava innamorando e decise che avrebbe rimandato le sofferenze e le delusioni al momento opportuno.

Micaela arrivò anche quel giorno a bordo di un'anonima auto nera. Rachid era alla finestra e al suo arrivo uscì di casa per andarle incontro. Intercettò un'occhiata accigliata del vecchio autista prima che sparisse discretamente come era arrivato. Chissà cosa doveva pensare di questa frequentazione quanto meno insolita. Decise che non gli importava gran che. Questa volta si scambiarono un breve abbraccio e lui risentì il suo profumo tra i capelli.

Si avviarono vero il parco camminando senza fretta. Lei espresse qualche timore per il fatto che qualcuno potesse vederli, ma lui la rassicurò dicendo che a quell'ora non c'era mai nessuno. Invece di sentirsi persuasa, Micaela si accigliò chiedendo a Rachid se era un posto sicuro visto che era così isolato. Lui la rassicurò di nuovo provando un po' di pena per come era costretta a vivere, sempre sul chi vive come un animale in fuga dai predatori.

Frequentando brevemente Micaela si era reso conto che la vita di una celebrity non era per forza tutta rose e fiori. Era decisamente dura per certi aspetti: la sua fama stratosferica gli sembrava più una condanna che altro e la lunga serie di tragiche vicissitudini in cui era stata, ed era tutt'ora coinvolta, aveva l'aria di una specie di punizione divina in cambio di tanta bellezza e tanto talento. Tutto ciò accendeva il suo istinto di protezione e si sentiva incaricato di farla stare meglio e renderla felice, anche solo per un paio d'ore.


Un angelo sotto coperturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora