Note dell'autrice

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Ciao a tutt*!

Intanto vi ringrazio per essere arrivat* a questo punto della storia, e come sempre in questi casi ci tenevo a fare una precisazione riguardo al capitolo precedente. La storia che avete letto, quella che Antonia racconta a Mario, è inventata da me ovviamente, ma è legata ad un fenomeno che in Sardegna anni fa e soprattutto durante quel preciso periodo della storia era purtroppo molto diffuso. Il fenomeno in questione è quello del banditismo sardo, spero di non aver turbato in nessun modo, ho cercato di rendere il tutto quanto più soft possibile. Antonia ha evidentemente un passato burrascoso, segnato da varie vicende che dentro ai suoi pensieri continuano a ripetersi, spesso non lasciandole spazio per vivere serenamente. 

In questo capitolo possiamo vedere come lei stessa utilizzi da sempre le storie per liberarsi dei pesi che si porta dentro, Antonia non è infatti originaria di Cagliari, così come Raimondo è nata e cresciuta in uno dei paesini più interni alla Sardegna, di nome Orgosolo, particolarmente famoso per i murales e forse anche per le storie di questo tipo. Quello del banditismo sardo è un fenomeno nato già nel lontano 1477, una forma specificatamente sarda di criminalità, che si distingueva per la grande presenza di uomini che lavoravano nel mondo agro-pastorale, agevolato dalla geografia della zona: montagne inaccessibili, terreni spopolati o addirittura deserti, assenza delle istituzioni e isolamenti. I banditi sardi si sono contraddistinti per alcune peculiari attività criminali: il furto di bestiame orientato soprattutto a pecore e cavalli, il sequestro di persona, la rapina e l'omicidio anche su commissione. Il banditismo sardo si distingue da altri fenomeni simili per l'assenza di organizzazioni criminali stabili e al loro interno di un capo e di una gerarchia. Le bande nascono e si sciolgono secondo necessità e i banditi, la cui istruzione scolastica salvo alcune eccezioni è storicamente piuttosto bassa e osservano un codice morale e comportamentale personale che prende spunto da quello tramandato verbalmente: il codice barbaricino.

Questo è un riassuntone e una spiegazione abbastanza veloce di quello che accadde in Sardegna purtroppo per molti anni. Ripeto che non voglio assolutamente creare nessun tipo di preoccupazione o turbare l'animo di nessuno, nonostante io non abbia voluto trattare argomenti troppo crudi, probabilmente metterò un avviso all'inizio del prossimo capitolo. 

Ci rivedremo (?) più avanti, con altre note dell'autrice! :)

Ignaro che ti sto facendo a pezzi | Vol. I #wattys2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora