49장: io non sono Seungmin...

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Quella settimana Dohyung non la passò affatto male, se credeva che sicuramente sarebbe stato lasciato solo nei suoi pensieri, l'avrebbero costretto a ricordare di cose che nemmeno lui sapeva di poter ricordare, a ritrovarsi gli sguardi delusi delle persone legate a lui. Era convinto di doversi subire tutto quello, per questo aveva temuto, durante tutta la sua permanenza all'ospedale, l'uscita perché era convinto di dover affrontare tutto quello. Per lui era troppo, già soffriva perché non poteva ricordare, se qualcuno si sarebbe messo a guardarlo con compassione o chiedere se certe cose le ricordava, non avrebbe giovato alla sua salute mentale. Eppure non successe, forse Hyejin aveva parlato con la sua famiglia e gli aveva detto di non insistere troppo; che Dohyung stava già male di suo. Eppure il ragazzo fu felice di non aver tutta quella pressione, di poter uscire ogni sera con la sua amica d'infanzia e i suoi amici. Stava bene con loro, percepiva che li conosceva già anche se non era certo che fosse possibile. Non credeva che Jeongin potesse davvero conoscerlo, anche perché Hyejin gli aveva spiegato che era da qualche mese che loro quattro uscivano assieme. Dunque non comprendeva dove provenisse quella sensazione di conoscere il più giovane. Era strano, qualcosa che nemmeno lui riusciva a controllare. Però decise di tenerlo per sé, sarebbe risultato troppo strano una cosa del genere.

Ogni sera Dohyung usciva con quel gruppo che lo faceva sentire a casa, ogni tanto veniva anche un'altra ragazza che si chiamava Sooyun che sembrava essere molto legata a Bangchan con cui conversava e rideva. Gli avevano spiegato che era la sua falsa ragazza, entrambi si coprivano le spalle per via dell'élite a cui appartenevano. Non comprendeva fino a fondo cosa volesse dire, ma decise di non fare troppe domande perché per loro era difficile da spiegare. Avevano detto che l'intero gruppo di amici avrebbe potuto subire delle forti conseguenze, che già pagavano in precedenza per un loro amico. Si chiamava Changbin, l'avevano già nominato altre volte e sapeva che al momento era in coma ma il suo corpo aveva smesso di vivere per alcuni minuti, che aveva subito molto dalla madre biologica. Il racconto che gli avevano fatto gli era risultato così familiare che si sorprese, era riuscito ad immaginare il finale che era identico a quello che loro gli avevano raccontato.

In quella settimana Dohyung comprese che sapeva delle cose che lui non doveva conoscere, però non sapeva il motivo. Lo rendeva nervoso, perché non riusciva a ricordare cose della sua effettiva vita, ma di fatti che Dohyung non doveva sapere li conosceva. Anche se non era una vera e propria conoscenza, era come se lui avesse delle sensazioni e dei pensieri improvvisi che si presentavano. Era così strano, che lo rendeva nervoso e spaventato allo stesso tempo.

Però quella mattina decise di non voler pensare a tutto ciò, aveva ben altro su cui rimuginare. La visita che avrebbe dovuto fare, per accertarsi che il suo corpo si stesse riprendendo nel giusto modo. Anche perché ormai era già fuori alla stanza e stava aspettando che lo chiamassero, c'era già un paziente prima di lui che però stava perdendo molto tempo. Ciò lo rendeva ancora più nervoso, con la gamba che si muoveva da sola incessantemente e lo sguardo che cadeva da ogni dove. Doveva trovare un modo per distrarsi, perché il suo cuore stava iniziando a battere forte, perché l'agitazione si stava presentando, perché pensava che tutto sarebbe potuto andare male.

«Kim Dohyung, entri pure.» Nel sentire quella frase, Dohyung alzò il capo notando il dottore che lo incitava nell'entrare. Così lo fece, con il cuore che batteva forte e le gambe che sembravano molle.

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La visita non andò affatto male, l'unico problema era la sua memoria che secondo il dottore non sarebbe mai tornata. Dohyung non era stato sincero, non gli aveva detto che c'erano dei ricordi che riaffioravano in modo strano che però non sembravano appartenere alla sua vera vita. Decise di non dirlo perché l'avrebbero potuto credere pazzo, cosa che già stava iniziando a pensare.

The ghost in my house || Seungbin (Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora