[Papà] [Venerdì pomeriggio 23/03/2019]
Tornati a pieno regime, il venerdì è allo stesso tempo il giorno più pesante e più leggero della settimana. Più pesante, perché oltre a sentire il peso accumulato di cinque giorni di scuola, compiti, capricci, pranzi, cene, e via dicendo, è anche il giorno in cui sia Giulietto che i gemelli hanno sport. Più leggero perché, grazie alla sovrapposizione tra la piscina dei gemelli, tra le cinque e le sei del pomeriggio, e la scuola calcio del piccolo, che termina allo stesso orario, mi ritrovo a godere di una breve fascia d'ora tutta per me. Be'... me e Riccardo, che d'altra parte non richiede certo la mia attenzione. Così, entrambi ne beneficiamo, come in un accordo non scritto: io trascorro questa ora e mezza in giro, in centro, facendo la spesa, passeggiando tra le librerie, mentre Riccardo gode della casa tutta per sé, per fare, be', qualunque cosa voglia fare un adolescente della sua età.
Questa volta, però, opto per un'esperienza diversa. In luogo della consueta libreria, sempre lieta di accogliermi, mi sposto qualche vicolo del centro più in avanti, fino a trovare una fumetteria, un po' nascosta, due grosse vetrate incastonate tra un b&b e un vecchio negozio di quadri e cornici. Ho cercato su Internet e mi sono stupito di scoprire quante fumetterie specializzate ci fossero nel centro, a pochi isolati l'una dall'altra. Questa mi è sembrata quella più accattivante, forse solo per il nome altisonante, strappato ai romanzi di Tolkien.
Una volta dentro mi sento subito come un pesce fuor d'acqua. Un gruppo di ragazzini nemmeno mi nota, resta appiccicato agli scaffali pieni di piccoli fumetti, credo giapponesi. Quanto io cerco si trova in un'altra sala, mi suggerisce il proprietario, un uomo grassoccio, ma dall'aspetto simpatico e la voce molto cordiale. Mi ritrovo davanti una parete costellata di larghi albi a fumetti colorati, tutti fumetti americani. Due ragazzi mi guardano curiosi, mentre mi ritrovo smarrito in questa cornucopia di chine digitali.
Come farò a trovare quel che cerco, se non so nemmeno distinguere tra Marvel e DC? Mi arrendo: torno dal simpatico omaccione alla cassa. Due battute, una risatina, poi mi accompagna a uno scaffale un po' defilato, mi muove davanti agli occhi una copertina dietro l'altra, mi fa domande, provo a rispondere come posso, gli dico che sono un insegnante, mi dice che l'aveva capito, che si vede, ho una passione per le cose antiche – non capisco fino a che punto sia un complimento – e alla fine esclama: "Ho quel che fa per lei!".
Guardo la copertina, il nome di Batman compare in alto, in giallo, sopra un pipistrello stilizzato. Sotto al titolo, Batman e Robin impegnati con una mitragliatrice. Mah, non so se...
"E' in inglese, va bene lo stesso?"
"Ah? Sì, credo di sì". Anche meglio.
Guardo meglio la copertina, che l'uomo mi mette tra le mani. Batman numero 15, pubblicato nel 1943. Ah, però. Mi basta constatare che questo fumetto ha quasi ottant'anni per provare un inaspettato interesse.
Alla fine, per essere un pezzo d'antiquariato, lo pago pure poco. Esco dalla fumetteria soddisfatto. Guardo l'ora, tra poco dovrò tornare a prendere Giulietto, poi i gemelli, sperando di trovarli pronti, lavati e asciutti, non ho voglia di stare ad aspettare ancora in spogliatoio, tra mamme invadenti, bambini mezzi nudi che sgattaiolano via e preadolescenti chiassosi.
Esco dal negozio e non resisto, faccio qualche passo e poi mi fermo. Sfilo il fumetto dalla busta di plastica trasparente e lo sfoglio. Riconosco Batman, il piccolo Robin – sembra così giovane, così piccolo e innocente! – e pure Catwoman. Poi... un dettaglio mi sorprende. Il cuore manca un battito, tale è la sorpresa.
Batman che sculaccia Robin.
L'inglese è piuttosto semplice, anche se risalente agli anni Quaranta. Da quel che leggo, nelle vignette precedenti e seguenti, Batman è in cerca di Catwoman, Robin sa dove si nasconda ma non vuole dirlo all'uomo, che se lo stende sulle gambe e minaccia di sculacciarlo, nella classica posa.
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Le nuove regole di papà (vol. 1)
Genel KurguUna anonima città italiana, all'inizio del 2019. Un padre di quattro figli, tra i dieci e i sedici anni, insoddisfatto di sé e della sua politica eccessivamente permissiva, si ritrova costretto a prendere in mano l'educazione dei figli andando contr...