VICTIMS

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Repress and restrain,

Steal the pressure and the pain

Wash the blood off your hands,

This time she won't understand.

Muse, Ruled by Secrecy

Quando Ron le aveva chiesto di nuovo di parlarle, Hermione non si era stupita nell'avvertire una morsa di apprensione stringerle lo stomaco.

Sembrava la replica perfetta di qualche settimana prima, solo che adesso il cielo plumbeo minacciava pioggia, l'aria fragrante di settembre aveva lasciato il posto al gelido fiato dell'autunno.

C'era anche un'altra cosa profondamente diversa.

Ron.

Questa volta non era agitato e incerto ma appariva calmo e determinato nonostante l'angoscia scolpita sui suoi lineamenti.

- Quello che ti dirò non ti farà piacere. - esordì - Siediti, Hermione. -

C'era qualcosa nella sua voce, un vago ammonimento che le suggerì di accettare quel consiglio. Sedette compostamente su una roccia ai margini della Foresta Proibita e rimase ad ascoltarlo per più di un'ora.

Le raccontò ogni cosa, come avesse conosciuto Daphne Greengrass a una festa di Ravenclaw alla fine dell'anno precedente e come all'inizio l'avesse considerata solo un'avventura e, pentito, avesse deciso di non vederla più.

Lei era di Slytherin, nessuno dei loro amici l'avrebbe mai accettata e poi aveva un carattere strano; era amara e sarcastica, pronta ad attaccare briga e senza scrupoli quando si trattava di colpire un avversario. Ma a poco a poco i rapporti tra loro due si erano saldati senza che lui potesse fare nulla per impedirlo.

- Non sono riuscito a parlartene per tutto questo tempo. - continuò - Anche perché, credimi, speravo che tra noi due le cose tornassero come prima. Lo volevo veramente, noi avevamo una vita in comune. Ma non è successo. -

- Come mai ti sei deciso a parlare finalmente? -

- Non potevo più tacere. Stavo facendo torto a troppe persone. E dopo quello che è successo l'altra sera alla festa era inutile e crudele continuare così. -

Sempre quella maledetta festa. Hermione si bloccò appena in tempo prima di prendersi la testa tra le mani e affondare con violenza le mani trai propri capelli, non voleva apparire debole. Se almeno fosse riuscita a ricordare.

- Chi sapeva? - domandò invece.

Ron non rispose.

- Harry, Ginny, Neville... e Tess Steeval. - enumerò lei.

Noi Ladies sapevamo che prima o poi...

Ti sembra che stia soffrendo?

Volevo solo proteggerti...

Ron taceva ancora.

- Non ci posso credere, i miei amici. - Hermione scoppiò in una risata priva di ogni taccia di allegria - Complimenti, siete stati bravi. Se un solo segreto dell'Ordine, uno soltanto fosse stato tenuto così bene... - non terminò la frase.

- Hermione non capisci che è per questo che ho deciso di parlare? - il tono di Ron era supplichevole - non potevo continuare a fare una cosa del genere a Harry e Ginny e nemmeno a Daphne e a me. Harry ha taciuto perché io l' ho pregato di farlo, gli avevo promesso che ti avrei parlato io. Ginny... - scrollò le spalle. - Non sono esattamente in cima alle liste di preferenza di mia sorella, l'avrai notato. Li ho messi in una situazione terribile: non avevano il diritto di dirti nulla ma non avevano nemmeno il diritto di tacere. Tutto quello che è successo è solo e interamente colpa mia. -

The Ground Beneath Her FeetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora