A WORLD ON A SILVER PLATTER

265 8 0
                                    

But I don't think so

Maybe I definately know
Why do I keep fooling myself
Why can't I let go
This is not like me
But now I definately see
That maybe
Maybe I'm in love

Emma Bunton, Maybe

Ottobre aveva gettato una coltre di gelo sul castello di Hogwarts e sul villaggio di Hogsmeade. Sotto il cielo di un azzurro terso il vento freddo e frizzante giocava coi mantelli e arrossava le guance degli studenti in libera uscita nel fine settimana.

Quel sabato mattina, Hermione Granger e Ginevra Weasley dopo aver oltrepassato il cancelletto sgangherato sul retro della Stamberga Strillante, percorrevano il vialetto di pietre sconnesse che attraversava il giardino invaso da sterpi ed erbacce.

La porta sotto l'ampio porticato di legno, dalle colonne marcite dal tempo e dagli agenti atmosferici, sembrava chiusa con dei sigilli magici.

- Incanto di Dissimulazione - mormorò Hermione - si vedono sigilli perché ci si aspetta di vederli -

Ginny annuì, ammirata come sempre - Come hai fatto ad accorgertene? -

- La serratura sotto i sigilli sembra pulita a differenza del resto della porta e della maniglia che sono sporche e incrostate. Di che colore vedi i sigilli? -

- Neri con cordoncini dorati -

Hermione annuì - Io vedo rosso lacca: ognuno vede l'idea che ha di un sigillo -

- L'ho sempre detto - intervenne una voce alle loro spalle - Tu dovevi essere sorteggiata a Corvonero -

Hermione si girò incontrando il sorriso cordiale e gli occhi neri e scintillanti di Anthony Goldstein, ridacchiò lusingata e puntò la bacchetta contro la porta - Alohomora -

La porta si aprì docilmente cigolando sui cardini male oliati. Ginny soffiò un bacio sulle dita a Anthony che si alzò sulla punta dei piedi facendo finta di acchiapparlo al volo. Ginny rise e anche Hermione: era davvero un ragazzo simpatico.

- Le ragazze dovrebbero essere nel salone dell'ultimo piano - disse lui precedendole sulle scale, - hanno segnalato il percorso - spiegò indicando loro delle piccole bolle blu sospese in aria sopra i gradini - in modo da non prendere per sbaglio la scalinata sbagliata e far crollare tutto -

Le bolle blu li guidarono silenziosamente per corridoi e scale traballanti fino all'ultimo piano in un vasto salone di cui un'intera parete era composta da vetrate che davano su un'ampia terrazza che si affacciava sulla brughiera.

La stanza era un caos assoluto di sedie sfasciate e poltrone sventrate, un enorme tavolo con tre sole gambe giaceva in equilibrio precario contro una parete, accomodato con una pila di libri marci. Il pavimento spariva sotto strati di polvere e un guazzabuglio di tappeti sudici e sbrindellati.

Al centro dell'ampio ambiente Tess Steeval spiccava come una stonatura palese nel suo corto vestitino di lana rosa confetto e le scarpe dello stesso colore dai tacchi vertiginosi.

Stava discutendo animatamente con le sue due amiche del cuore e un'altra ragazza di Ravenclaw, Lisa Turpin.

- Secondo me dobbiamo fare Evanescere tutto, ripulire e poi risistemare magari recuperando qualcosa dalle altre stanze. - stava dicendo Lisa Turpin, una bruna piccolina con una lunga cosa di capelli neri che le penzolava sulla schiena.

- Non so se è una buona idea, qualcosa potrebbe ancora tornare utile - disse Reese e scacciò con una mano una nuvola di polvere che si era alzata dal cuscino che Tess aveva sollevato dicendo senza lasciarla quasi finire - Qualcosa tipo questo? -

The Ground Beneath Her FeetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora