"Bambina metti un po' di musica?" mi chiese lui facendo gli occhietti dolci.
"Certo bambino, vediamo...gli psicologi?" domandai io sperando in un si.
"Con che coraggio mi fai sta domanda bambina? OVVIO" disse lui facendo una giravolta.
Misi il cavetto nel telefono e diedi un cuffia a lui, partì canada, le lacrime.
"E SE DOMANI VORRAI" cantai io
"ANDARE A VIVERE IN CANADA" continuò lui
"IN UNA TENDA DI PLASTICAA"
"IO TI INVIDIERÒ"
"IO TI INVIDIERÒ"
"E SE DOMANI VORRAI"
"ANDARE A VIVERE IN AFRICA"
"SENZA SOLDI E LE MASTER"
"CARD"
"IO TI SEGUIRÒ"
"IO TI SEGUIRÒ UOO OHOH"
Dopo il nostro karaoke iniziammo a ridere come matti.
Arrivammo alla metropolitana della mia Napoli, poi prendemmo l'autobus per arrivare al Garibaldi.
Salutai e abbracciai forte mio fratello, gli volevo tanto bene.
"Ciao amo, come stai?" mi disse Aurora, la mia migliore amica, siamo amiche dalla seconda media, le voglio un mondo di bene.
"Ciao cuore, ma io tutto bene, te?"risposi io
"MA TU SAI CHE AVREMMO UN NUOVO COMPAGNO DI CLASSE?"domandó lei.
"No bella, io sono stata tutta l'estate ad ascoltare gli psicologi e sono andata a tutti i concerti possibili e immaginabili, non mi sono messa a sentire i gossip della scuola" dissi io cercando le altre mie amiche che devono ancora arrivare.
"Ja amo che vita di merda che c'hai se non leggi i gossip della classe."
"Scusa amo, vai spiega quello che sai su sto nuovo compagno di classe"
"ALLO, si sa solo che si chiama Marco" appena lo disse mi si illuminarono gli occhi
"AMO MAGARI È MARCO DE CESARIS" urlai io saltellando
"Amo è stato bocciato sto tipo, non credo sia lui"
"Mo vedremo"
Ci avviammo verso la nostra classe e visti i miei compagni di classe, con le solite coppiette ai lati che si limonano e Luca che mi continua a guardare, ormai ci siamo lasciati da tempo, ma poco mi importa, io rispetto a lui sono andata avanti.
Ci accomodammo mentre la prof entrava, siamo sempre stati una classe educata, o almeno così ci dicono.
"Buongiorno ragazzi, come sono andate le vacanze estive?" disse quella rompi coglioni della prof di greco, ho sempre odiato greco, e pure la prof.
Nessuno rispose.
"Va bene ok, allora volevo presentarvi il vostro nuovo compagno di classe, entra pure" manifestò esausta lei.
"Buongiorno" entrò dalla porta questo ragazzo, aveva dei capelli mori ricciolini, gli occhi un po' azzurrini con qualche riflesso di verde e una bocca carnosa e di un rosa scuretto. Indossava la maglietta di 2001 e dei jeans come i miei, blu lavato scuro.
Lo guardo meglio e effettivamente assomiglia molto a kiddrast. Lo guardo ancora meglio. È lui. È Marco de cesaris, il mio cantante preferito.
Cercai di non iniziare ad urlare come una matta. Mi girai verso la mia amica e le feci un segno per farle capire che avevo ragione io, quando capì quello che le dissi si mise una mano davanti alla bocca proprio come dire che non se lo aspettava.
"Prego, accomodati pure vicino a quella ragazzina con i capelli corti-" la interruppi.
"Chloe, sono Chloe." non volevo che si mettesse a descrivermi davanti alla persona che mi ha salvato la vita, o meglio il mio nuovo compagno di classe e di banco.
Si sedette vicino a me, il suo profumo mi arrivo fino al cervello, era buonissimo.
"Piacere Marco De Cesaris, puoi chiamarmi anche Marco" disse lui porgendomi la mano.
"Piacere Chloe De Santis" gli strinsi la mano, alzai lo sguardo verso i suoi occhi, erano fissi su di me, un sorrisetto spuntò sulle sue labbra e sorrisi anche io.
La lezione iniziò e dalla noia mandai un bigliettino a Marco: "Ue Marcolino, che ne dici di diventare amici? Se sei libero magari oggi ti va di uscire"
Visti che lo leggeva attentamente, poi scrisse qualcosa con la sua penna nera biro che aveva. Mi ridiede il bigliettino con scritto: "Ueee, certo, visto che devo uscire con dei miei amici potresti unirti a noi, fidati sono simpatici"
Appena finì di leggere mi girai verso di lui e aveva di nuovo quel sorrisetto sulle labbra. Gli feci un cenno con la testa. Sarei uscita con Marco, con Kiddrast, feci finta di non sapere che lui era un cantante, poco mi importava, io volevo conoscere Marco, senza parlare di musica, ne avremmo parlato in futuro, ora come ora no
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scusa se piango. // kiddrast
RomanceMi prese il viso e mi diede un bacio stampo. "Non capisco" dissi appena si slegò dalle mie labbra. "Non c'è nulla da capire Chloe" mi disse lui. "Allora perché mi hai baciato?" ero confusa. "Beh, perché ti amo seriam-" non ebbe il tempo di finire l...