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a/n (leggetepls!!)
sto pubblicando qui su wattpad perché credo sia un po' più facile guadagnare visibilità, anche se nemmeno più di tanto, perché il fandom di jujutsu kaisen è abbastanza ridotto in italia.
comunque; io preferirei che leggeste le mie cose sul mio profilo ao3. trovate il link in bio, ma ovviamente se la leggete qui va benissimo lo stesso, mi fa solo piacere.
se può interessare, su ao3 ho anche una storia itafushi (yuuji x megumi) in corso a cui tengo moltissimo, se volete andate a dare un'occhiata.

una cosa che mi sento di dire: questa one shot che ho incomprensibilmente concepito oggi (mi sono svegliata e ho pensato, ma quanto sarebbero belli gojo e geto in un museo mamma mia!! ed è uscito—questo) è ambientata poco dopo il volume 8/9 del manga, quindi dopo l'hidden inventory arc e l'arrivo di toji. in altre parole: manga spoilers. in altre parole: se non lo avete letto non ci capirete un cazzo

io intanto ve la droppo qui. lol. spero che vi arrivi il messaggio che volevo dare. quindi nulla, mi farebbe molto piacere se mi diceste cosa ne pensate <3



A spiccare allegramente su una delle candide pareti della galleria d'arte, c'è un dipinto che Satoru proprio non riesce a capire.

Lo sfondo ritrae qualcosa che alcuni potrebbero interpretare come un tramonto, altri come un'alba. Ma mano a mano che il suo sguardo scivola sugli acquerelli ormai secchi che danno vita al quadro, gli resta sempre più facile convincersi che le sue tonalità—sfumature delicate che dalle estremità della tela cominciano in un soffuso cobalto, sfociando poi nell'avorio e trovando infine destinazione in un rosso corallo—non stiano raccontando un finale. No, questo non può essere un tramonto. Quei colori non stanno raccontando la morte del sole, non lo stanno ritraendo mentre affoga nello specchio d'acqua che ne riflette i colori. Stanno raccontando un inizio, invece.

Deve per forza essere un'alba.

D'altro canto, ciò che lo lascia perplesso è il protagonista dell'opera. Perché a regnare sovrano davanti al cielo e al sole sorgente c'è un elefante in uno stagno di ninfee, circondato da piante e da fiori di ogni genere, con una corona a cingergli il capo. C'è un trono sulla groppa, contornato da quattro angeli.

Satoru riesce a immaginare chiaramente il pesante passo felpato dell'elefante, i suoni della natura, il rumore che l'animale genera mentre cammina nell'acqua, e addirittura riesce ad immaginare sulla sua stessa pelle la lieve brezza provocata dalle ali degli angeli.

Eppure non riesce a capirne il significato.

C'è sempre un significato dietro alle opere d'arte, no? Deve per forza voler dire qualcosa. È un elefante sacro, sì—ma cosa c'è oltre?

Suguru, tuttavia, al suo fianco e con il libretto del museo tra le mani, non sembra affatto attanagliato dalla cosa.

E più lo sguardo di Satoru perde la messa a fuoco sul dipinto, e più il ragazzo si rende conto di essere davvero pessimo a rimanere concentrato sulle cose per tempi prolungati.

O meglio: dipende anche dalla cosa in questione. Nessuno lo troverà mai a distrarsi durante una battaglia importante, se ne dipende la salvezza di chi ama o, più innocentemente, nessuno lo troverà mai a distrarsi mentre guarda il suo film preferito. O ancora più innocentemente, nessuno lo troverà mai a distrarsi se è intento a imparare la ricetta di quello specifico dolce che gli era piaciuto da morire, e che sostiene lo farà impazzire se non imparerà a prepararlo al più presto. (Con qualche eccezione, forse, quando si rende conto che la ricetta non sta ottenendo i risultati sperati.)

Nessuno lo troverà mai a distrarsi se è Suguru a parlargli, anche se, alle volte, alcune delle sue parole gli risultano solo come rumore privo di forma e consistenza—seppur rumore sia una brutta approssimazione della dolce musica quale è la voce di Suguru—perché non sempre ne capisce il significato.

before winter takes over | satosuguDove le storie prendono vita. Scoprilo ora