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Questa volta Logan non stava correndo con la moto, non andava neanche troppo piano, ma per il suo standard lo era.

Abbassai lo sguardo verso sinistra e vidi l'asfalto sotto di noi scorrere velocemente, come se fosse lui a muoversi e non noi. Il vento caldo mi spostava i capelli restanti al di fuori del casco e sorrisi, era inevitabile, ogni volta pensavo a quanto fosse pericoloso andare in moto. Ma perché se avevo così tanta paura mi piaceva? Tutto di quel mezzo era eccitante, la velocità, la carrozzeria, il sorriso di Logan che aveva nel guidarla.

Com'era possibile che una moto potesse dare emozioni?

Logan accelerò e in un batter d'occhio fummo davanti casa di Thomas, da cosa capii che fosse casa sua? Dal fatto che il mio coinquilino frenò bruscamente dicendo: -Siamo arrivati.-

Scesi dalla moto, tolsi il casco e lo restituii al suo proprietario.

-Grazie.- dissi sorridendo.

Stavo per andare verso la porta ma Logan mi chiamò, mi voltai e vidi il suo volto che mi fissava.
Si sfilò il casco e parlò: -Sei sicura?-

-Logan, io devo farlo.- risposi avvicinandomi a lui.

-D'accordo, ma qualsiasi cosa chiamami ok?- disse sembrando preoccupato.

Era da un po' che non parlavamo così, dovevo ammetterlo, mi era mancato. Annuii e posai la mano sulla guancia sinistra, mi faceva piacere che si preoccupasse per me, così gli diedi un bacio sulla guancia e lo salutai. E, dopo che lui ripartì, suonai il campanello di quella modesta casa.

Al contrario di tutti gli adolescenti che conoscevo di Los Angeles lui non abitava in una villa.

La porta si aprì e quasi sobbalzai quando vidi Thomas davanti a me con ancora il sangue che gli colava sul volto, abbassai lo sguardo e le sue mani erano pulite ma con le ferite ancora fresche.

-Che ci fai qui?- mi domandò con sguardo indifferente.

-Volevo vedere come stavi.- risposi abbassando lo sguardo.

Si spostò e mi fece entrare dentro casa.
Di fronte a me c'era una lunga scalinata che portava al piano di sopra e alla mia sinistra iniziava il soggiorno.

-Vieni.- disse Thomas facendomi cenno di seguirlo mentre saliva le scale.

Ad ogni passo notavo un particolare di quella casa, le pareti erano completamente bianche e diversi quadri di paesaggi erano appesi un po' ovunque.
Arrivammo alla fine della scalinata e alla nostra destra c'era la porta del bagno aperta, Thomas entrò ed io feci lo stesso.

Vidi il ripiano del suo lavandino ricoperto di carta sporca di sangue, si guardò allo specchio e continuò a pulirsi le ferite che però, non smettevano di sanguinare.

-Fanculo!- sussurrò.

Non sapevo cosa dire, così cercai di aiutarlo.

-Vieni qui.- dissi prendendo il suo mento con la mia mano sinistra e girando il suo volto verso di me.

Presi la carta che stava usando e la posai accanto alle altre.

-Se continui a toccare la ferita il sangue non smetterà di uscire. Lascialo seccare.- dissi accarezzando il suo volto con esitazione.

-Fai anche l'infermiera ora?- domandò accennando un sorriso.

Sorrisi anch'io ed abbassai lo sguardo.
Vidi di nuovo le sue mani e ne presi una tra le mie.

-Hai una garza?- chiesi non rispondendo alla sua domanda.

Aprì uno dei mobili accanto allo specchio e prese tutto l'occorrente, c'erano decine di tipi di garze.

-E sarei io l'infermiera?- dissi ridendo.

Rise anche lui e per un attimo sembrò quasi che non fosse successo nulla.

Presi le garze e medicai ogni ferita che aveva, sentivo i suoi occhi studiare ogni mia mossa e poi fece una cosa inaspettata. Afferrò i miei fianchi e mi tirò più vicino a sé, morivo dalla voglia di baciarlo, ma prima dovevo avere le risposte per cui ero venuta.

-Perché l'hai fatto?- gli chiesi guardandolo dritto negli occhi.

-Lui si è approfittato di te, tu eri ubriaca e lui ti ha scopata. Cazzo Madison, davvero non riesci a capire?- rispose alzando la voce.

Non l'avevo mai pensata sotto questo punto di vista, lui mi voleva solo proteggere.
Aveva sbagliato ad alzare le mani su Logan, ma lui pensava di averlo fatto per una giusta causa, così non ci pensai due volte, mi avvicinai a lui e lo baciai.

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26 Luglio 2022, 15:30

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