CAPITOLO 23
Nel frattempo la macchina giudiziaria si era mesa in moto. Le rivelazioni di Rachid avevano data un'accelerata alla riapertura del caso e al processo di Arthur e ormai pareva chiaro che sarebbe stato condannato all'ergastolo per duplice omicidio, stalking e duplice tentato omicidio. Non sarebbe mai più uscito di prigione ed era stato messo sotto osservazione speciale in isolamento per impedirgli di orchestrare qualsiasi crimine ulteriore come purtroppo era quasi riuscito a fare progettando l'incendio alla baita.
Anche se apparentemente l'incubo sembrava finito e la polizia assicurò a Micaela che non aveva più nulla da temere e che era ormai libera dal suo persecutore, la sua situazione era ancora peggiore di prima. Dimessa dall'ospedale ma ancora debilitata fisicamente e scossa psicologicamente si era ritirata nella sua villa di Malibù in completa solitudine. Non voleva vedere nessuno né parlare con nessuno. Dopo l'ultimo incontro con Rachid nella sua stanza di ospedale gli aveva detto che non voleva più che fossero amici, che voleva che lui tornasse alla sua vita e che si dismenticasse di lei e di tutta quella storia.
La sua carriera era rovinata e non sapeva cosa avrebbe fatto. A malapena riusciva a parlare con tono di voce normale, ma cantare era fuori questione. Aveva già subito un intervento chirurgico molto delicato da parte del team migliore d'America che aveva cercato di minimizzare i danni il più possibile, ma i medici erano stati molto chiari: la perfezione cristallina del suo strumento era persa per sempre.
Come al solito, nulla era trapelato all'opinione pubblica o ai media. Era stato soltanto detto che a causa di problemi di salute Micaela si sarebbe dovuta allontanare dalle scene per un po', ma non erano stati forniti dettagli o spiegazioni ulteriori.
Non sapeva cosa fare. Non aveva più il suo folle lavoro che la teneva vorticosamente impegnata h24 per 365 giorni l'anno, né la sua ossessione di risolvere il caso che l'aveva tormentata ma anche tenuta in vita per gli ultimi dieci anni. Non aveva più obiettivi. Passava le giornate a fissare l'orizzonte seduta sul terrazzo, o a vagare per sentieri deserti in mezzo al bosco come un cane randagio. Non rispondeva mai al telefono. Né alla sua famiglia, né ai suoi amici, né ai suoi collaboratori. Né tanto meno a Rachid che ogni tanto provava a farsi vivo. Era sprofondata in una sorta di oblio ovattato da cui pensava non si sarebbe mai più risvegliata.
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Un angelo sotto copertura
Misterio / SuspensoUna star di fama mondiale con una vita segreta che nasconde mille insidie e pericoli. Un padre single, un uomo normale con un lavoro umile e una vita difficile e faticosa, ma tutto sommato serena. Come possono due vite così diverse intrecciarsi fin...