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Era lunedì pomeriggio.

Era una settimana ormai che Eddie era nascosto in quel posto.
Quasi tutti i giorni i ragazzi sono andati a trovarlo per portargli dei viveri e parlare un po, ma io soltanto tre giorni, non mi sentivo molto bene ultimamente.
In più la situazione con Vecna per adesso era stabile, se così si può dire.
Max portava perennemente il suo walkman, ovunque lei andasse, dato che per poco non aveva rischiato di morire.

Era un pomeriggio ed ero assieme a Dustin, Steve, Lucas e Max.
Eravamo andati al cimitero, Max voleva andare a trovare suo fratello Billy che era deceduto prima che io arrivassi a Hawkins, sempre a causa di queste strane creature del Sottospra.
Quando ad un tratto notammo che era paralizzata.
I suoi occhi erano diventati completamente bianchi e noi ci spaventammo.
Era in una specie di stato di trance, non reagiva a nulla, quando ad un tratto Steve si precipitò in auto e andò a prendere il walkman che Max teneva.
Misero velocemente le cuffie e facemmo partire la musica.
Ad un tratto però iniziò a fluttuare alzandosi sempre si più.
Quel giorno ebbi paura che Max potesse morire, che Vecna la potesse prendere, ma per fortuna, riuscì a liberarsi tornando in qua.

Da quel pomeriggio ha sempre la musica nelle orecchie.

Oggi però i ragazzi erano impegnati, non c'era nessuno che potesse andare da lui e io non avevo nulla di importante da fare, così colsi l'occasione per andarci io da sola.

Dustin era già furori casa e io avevo preparato una borsa di plastica dove mettere un po di cose da portare a Eddie.

Scesi al piano di sotto e trovai mia zia che dormiva stravaccata sul divano con ancora il telecomando della televisione in mano.
Così decisi di lasciare un biglietto per quando si fosse svegliata.

Sono fuori con Max, torno tra un po di ore!           Claudia.

Lo appesi con una calamita al frigorifero in cucina dove ero sicura che l'avesse trovato e poi uscì silenziosamente di casa.

Misi il cappuccio della mia felpa sul capo e abbassai la testa così da cercare di non farmi notare in giro dove stessi andando.

Presi la strada attraverso il boschetto, ormai l'avevo imparata quando ci andavo con i ragazzi e in poco tempo raggiunsi il lago degli innamorati.

Bussai in quella topaia della rimessa per barche ed entrai cautamente dalla porta in legno.

C: "Eddie!"lo richiamai togliendo il cappuccio dalla testa.

Poco dopo il ragazzo corvino spuntò da un angolino nascosto del capanno.

E: "Claudia!"esclamò felice di vedermi a quanto pare.

C: "Come stai?"chiesi andando ad abbracciarlo.

Lo strinsi a me cercando di cogliere ogni momento di quel contatto con il suo corpo, mentre potevo sentire il suo solito profumo invadermi le narici.

E: "Bene se così si può dire! Cosa mi hai portato di buono?"disse sfregandosi le mani fissando la borsa di plastica che avevo in mano.

C: "Tieni, niente di che! Solo quello che ho trovato in casa!"dissi porgendogliela, mentre io mi sedetti su uno sgabello in legno lì di fianco.

E: "Tu invece?"

C: "Cosa?"

E: "Come va dopo che...insomma quello che è successo?"chiese facendo riferimento alla morte dei miei.

C: "Vado avanti Eddie, non posso piangere per tutta la vita!"sorrisi amaramente.

E: "Sei una ragazza forte!
E a scuola invece? Quel coglione di Jason rompe ancora?"chiese sedendosi di fronte a me.

~ Eddie the nutty Munson ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora