Capitolo 1

67 3 0
                                    

Mi è sempre piaciuto il bosco di notte. Ovviamente, nessuno sa -o almeno dovrebbe sapere- che sono qui. Faccio la stessa strada per uscire dalla mia "prigione" ogni volta che la luna è così alta e meravigliosa. Dalla mia "prigione" è impossibile vederla così lucente e pura perché la sua luce è offuscata dalle luci del Palazzo. Esatto "Palazzo"; un'orribile parola di sette lettere che condiziona totalmente la mia vita da diciotto anni a questa parte. "Alice non fare questo"
"Tira più su il mento Alice"
"Altezza, questo non è un comportamento degno del suo nome" . Che se ne vadano tutti a quel paese! Per tutta una vita ho sognato di scappare, andare via e non tornare più indietro, partire senza una meta e arrivare chissà dove... Vivere come una persona normale insomma. Invece no, la Dea della Fortuna evidentemente mi odia visto che mi ha fatto nascere in quello schifo di posto. Scommetto che starete dicendo :"chi mai non vorrebbe vivere in un palazzo e magari nascere direttamente principessa?" . Beh certo, è una bella vita sotto certi aspetti: balli, feste, abiti "pomposi" ed eleganti, cibo ottimo ecc. ecc. ma, purtroppo, non ci sono solo cose belle come queste ma anche ore e ore di educazione civile e storica, ore di camminate con libri in testa, ore di canto e pianoforte, interminabili ore di conversazione con vecchi consiglieri decrepiti e , come se tutto questo non bastasse, interminabili ore in armeria per imparare a combattere. Non che l'ultima cosa mi dispiaccia, provate voi però a reggere una spada per due ore di fila senza mai abbassarla o tirare con l'arco senza ammazzare nessuno al primo colpo ... In effetti ora che ci penso avevo quasi preso in testa il mio diciamo "quasi migliore amico" Alec. Credo che se non ci fosse lui la vita a Palazzo sarebbe di una noia mortale. Quando avevo sette anni e lui dieci ci siamo imboscati sotto il lavandino grande della cucina e dopo due ore , esattamente quando le cuoche stavano tutte in cucina a cucinare, siamo usciti urlando come dei forsennati spaventando a morte le povere mal capitate. Inutile dire che mio padre , Re Alexander III, mi ha segregata in camera mia per un mese intero senza aver contatti con il mondo esterno se non per le innumerevoli lezioni. Con Alec ne ho combinate davvero tante e ci siamo divertiti -e lo facciamo tutt'ora- come non mai. Credo che sia stato lui a salvarmi dalla pazzia che sicuramente mi avrebbe assalita se fossi rimasta sola e senza un amico.
È frustrante essere circondata da persone ed essere sola. L'unico momento in cui mi sento in pace con il mondo è quando sono qui, nel bosco fuori da palazzo ad osservare la luna nel cielo. In un certo senso penso di avere più cose in comune con quel satellite che con il resto del mondo. La Luna è "legata" al nostro pianeta come io lo sono al Palazzo. La Luna se ne sta lì, nello spazio, lontana da tutto e da tutti, e l'unica cosa vicina è la Terra - che in questo caso sarebbe Alec- attorno a cui ruota.
-Ancora vi dimostrate affine a contravvenire alle regole imposte da vostro padre Altezza?- chiede una voce che conosco fin troppo bene
-Evidentemente mio padre non mi terrorizza più come un tempo se continuo ad uscire da Palazzo. Oppure le guardie che stanno alle porte tendono ad addormentarsi troppo facilmente per riuscire a svolgere il loro lavoro come si deve Marcus.- ribatto sghignazzando
-Ad ogni modo voi non dovreste mai uscire da sola da Palazzo.- dice lui
-Non ho bisogno della paternale. Ormai sono maggiorenne e so cavarmela da sola, inoltre non credo di essere l'unico essere vivente in questo luogo visto che lei è qui a disturbare la mia fragile sensibilità nervosa.
-Forse se lei non fosse uscita io non sarei qui
- E io forse devo trovare un altro modo per evadere da quella prigione che voi chiamate "casa".- sussurro- Ad ogni modo immagino che abbiate l'ordine di riportarmi nelle mie stanze- dico più forte e alzandomi da terra- quindi che aspettate? Fate il vostro lavoro e ci rivedremo la prossima volta- termino senza giri di parole
-Mi dispiace Altezza ma vostro padre , il Re, vi convoca con massima urgenza nella sala del Consiglio.- dice lui incamminandosi verso il Palazzo
Com'è che direbbero i non reali? Ah giusto.
Sono nella merda più totale.

DestinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora