[Chapter 1] Fallen Hopes

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Pioveva così tanto che non si vedeva la strada e i tergicristalli si muovevano come ali di farfalle.

Il vestito era completamente bagnato e i capelli non erano da meno.

La classica puzza dei tappetini delle macchina bagnati era terribile.

Gli occhiali, che si era dimenticato di pulire, avevano tante gocce sulle lenti, che ai suoi occhi apparivano come macchie opache.

Guidava troppo velocemente, e probabilmente aveva superato il limite di almeno trenta chilometri orari.

Non che gliene importasse, aveva soldi a casa per pagare.

Non ne aveva al momento però.

Si riscosse dai suoi pensieri, doveva trovare un albergo o qualcuno disposto a ospitarlo per una notte.

Vide un cartello stradale, e si fermò per riuscire a leggerlo.

Tanto non c'era nessuno su quella strada.

"L...ETO..N ..0 MI....S"

Capì che indicava una città o un paese, ma purtroppo la cifra davanti allo zero era illeggibile.

Avrebbe potuto essere lontanissimo o vicinissimo.

Sbuffando, rimise in moto la macchina.

Un piccolo concerto di rumori del motore.

Perfetto, la macchina non partiva.

Si arrese e uscì.

Corse a ripararsi sotto gli alberi che crescevano ai lati della strada, ma non servì molto, dato che si bagnò completamente lo stesso.

Ora cosa avrebbe fatto?

Si guardò attorno, in cerca di qualcosa che potesse aiutarlo, anche se era più probabile che spuntasse il sole nel giro di un minuto piuttosto che qualcuno passasse di lì.

Ai piedi del cartello che aveva letto prima c'era un altra indicazione, caduta a terra con le scritte verso il suolo.

Magari gli sarebbe stata utile.

Fece un respiro e corse verso il cartello, con la pioggia che batteva forte sulla sua testa.

Sollevò di forza l'indicazione stradale e tornò sotto l'albero.

Si gelava e sembrava di respirare ghiaccio.

Girò l'indicazione.

Probabilmente era lì da un po', dato che era completamente incrostato di terra e alcune radici erano attaccate.

Trovò un sasso lì accanto e iniziò a grattare via la terra, prestando attenzione a non rovinare la scritta.

"BEAUTY MOTEL 2 MILES"

Sorrise d'istinto.

Iniziava a tremare e le mani si facevano sempre più pallide, tanto che dovette nasconderle nelle maniche, come faceva sempre da piccolo.

Piano piano iniziò a correre, facendo attenzione ai numerosi sassi e alle buche.

Poco a poco accelerò.

Aveva freddo.

Voleva dormire e riscaldarsi.

Iniziava ad avere il fiatone.

Accelerò ancora di più.

Si inciampò due o tre volte nel tragitto.

Finalmente lo vide.

Non fu molto rassicurante.

Non era molto curato, la facciata era decadente, il tetto sembrava pericolante, le sedie di plastica da esterno erano rotte e sparpagliate ovunque.

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