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Izanami Kimura's pov

Alla fine avevamo perso. Ma a mia discolpa posso dire che era stata tutta colpa di Sakuma. Si certo ora penserete: è un sport di squadra e tutte quelle stronzate li. Beh no. Se uno fa un errore è un errore individuale e il fatto che ci rimetta tutta la squadra è un'altra storia.

"Ti distruggerò, Carotina"

"Zitto, coglione" lo rimproverò Osamu "Izumi, vinceremo noi"

"Si chiama Izanami, idiota"

"E io che ho detto?"

"Voglio morire" borbottai tornando alla mia posizione.

"Muori dopo, ora devi battere" il coach mi passò la palla. Avevamo cambiato schema in modo da contrastarli con il muro più alto

Il coach improvvisato arbitro fischiò e io presi un respiro prima di lanciare la palla in aria. Corsi sotto di essa e una volta arrivata alla linea, puntai i piedi a terra e con lo slancio delle braccia saltai e colpii con forza la palla che andò dritta sulla linea di fondo. Ace. Sorrisi nel vedere le loro espressioni scioccate.

Beh effettivamente più saltavi in alto e più forza e precisione avevi e la situazione peggiorava per gli avversari se si era capaci di imprimere alla palla una rotazione veloce. Atsumu mi guardò ghignando. Probabilmente non si aspettava un servizio così dopo quello che aveva visto in palestra.

"Side spin serve, eh?" commentò il Miya biondo. In tutta risposta sollevai le spalle.

Ripetei lo stesso procedimento e il loro libero di ritrovò esattamente sulla traiettoria. Chiuse le mani in un bagher ma la palla sbalzò via.

"Scusate. Mi ci devo abituare" disse Akagi riferendosi alle palle battute di un mancino.

Al terzo servizio la palla venne ricevuta malamente e venne indirizzata a Atsumu che la alzò a Aran che la colpì con una violenza inaudita tanto che sembrò deformarsi contro il pavimento. Non l'avevo vista neanche arrivare.

"Che... figata!" urlai con gli occhi a cuore facendo sorridere colui che l'aveva schiacciata.

"Non elogiare gli avversari"

"Non dirmi cosa fare, gallina" lei venne verso di me.

"Hoshi. Non ora" lei mi guardò male e tornò al suo posto.

Toccava ad Osamu servire e il coach aveva assegnato a me il compito di fermarlo.

Alzò la palla in alto e saltò.

"Ren!" lei capì e si mise in posizione per riceverla con un palleggio. Presi la rincorsa e attenta alla linea che separava il campo saltai. Il tipo con gli occhi a volpe piegò il busto in maniera innaturale e toccò la palla rallentandone la velocità. Ancora un punto e sarei stata in prima linea.

18-17 per loro.

Osservai attentamente le dita di Megumi. Fece un quattro, un cinque e un uno. Ci misi un po' a fare mente locale e lei sembrò capirlo tanto che mi guardò sconcertata.

"Ma che cazzo di problemi hai? Guarda che ti mando in panchina!"

"Mi sono ricordata. Smettila di fare storie e muoviti" le intimai sotto lo sguardo scocciato delle mie compagne e quello confuso dei ragazzi.

"Kimura, dopo dieci giri di tutto il perimetro scolastico" sbarrai gli occhi.

"Cosa! Ma che ho fatto?!"

"Ti sei dimenticata i segni. Ecco cosa hai fatto"

"Ma può capitare a tutti"

"È vero ma tu non li hai neanche studiati. Quindi non stare a discutere"

A. Miya x OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora