5.

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Quell'ultima settimana così Fleamont andava nella sua stanza d'albergo e stava lì più che poteva per imparare l'inglese assieme ad Euphemia.
Aveva conosciuto anche i suoi amici, che stavano iniziando anche ad affezionarsi.
Avevano capito che quel tipo la loro amica se la mangiava con gli occhi, quindi cercavano di incoraggiarla a dichiararsi.

Così, quel pomeriggio in cui rimasero "casualmente" soli per l'ennesima volta, seduti sul tavolo dell'hotel con carta e penna in mano Fleamont distolse lo sguardo dagli esercizi di scrittura che stava facendo: doveva intanto imparare un alfabeto completamente diverso, e per quanto si sforzasse ed imparasse abbastanza in fretta non sarebbe riuscito ad imparare nemmeno una frase in quei pochi giorni.
"tutto bene?" chiese la ragazza.
"sì certo, solo che vorrei fare una pausa"
"come no, fai pure" disse lei posando la penna.
Andò a sedersi sul suo letto, e Fleamont la seguì.

"posso levarmi le scarpe?" chiese.
"certo, fa come se fossi a casa tua" e lui lo fece, lasciando i suoi sandali da una parte.
Anche Euphemia tolse i suoi, e si misero tutti e due a gambe incrociate.
"comunque non preoccuparti per il viaggio, ci smaterializzeremo" disse lei per rompere il ghiaccio.
"ci smatecosa?" chiese lui.
Euphemia ridacchiò. "poi vedrai quando partiremo, ti fidi di me?"
"certo che sì"
"perfetto" rispose lei legandosi i lunghi capelli castani in una crocchia.

Fleamont sospirò. "davvero, grazie mille per quello che state facendo per me"
"per noi è il minimo" gli disse la ragazza.
"vorrei provare a sdebitarmi però" disse lui.
"l'unica cosa che vorremmo è farti integrare senza troppi problemi" rispose lei. "a proposito, riguardo ai documenti li hai trovati alla fine?"
"sì certo, sto facendo fare anche il passaporto"
"benissimo" rispose lei stiracchiandosi.
Il ragazzo stette qualche secondo in silenzio, per poi sistemarsi leggermente più vicino a lei.

"sei bellissima con i capelli legati" disse.
"oh, grazie Fleamont" disse lei sorridendo leggermente.
Lui ricambiò il sorriso avvicinando lentamente una mano alla sua.
Fu qualcosa di veramente impercettibile, ma Euphemia sembrò quasi intuirlo e gli prese la mano.
I due si guardarono qualche secondo, entrambi con lo stomaco che faceva capriole su se stesso.
Lei gli sorrise, lui prese coraggio.
"posso baciarti?"
"certo" ed il resto fu quasi naturale.

Il ragazzo si avvicinò di più a lei, con una mano ancora stretta alla sua e l'altra che si posava sulla sua guancia.
Lei si avvicinò inclinando leggermente la testa e finalmente le loro labbra si sfiorarono, premendosi lentamente.
Si staccarono per pochi secondi per poi baciarsi di nuovo, stavolta prendendosi tutto il tempo del mondo.
Fleamont le strinse tutte e due le mani attorno ai fianchi e lei gli posò le braccia sulle spalle.

Si staccarono di nuovo solo quando fu urgente prendere fiato, entrambi con le labbra arrossate e due enormi sorrisi sul viso.
Si guardarono e Fleamont le posò un braccio attorno alle spalle.
"come si dice 'ti amo' in inglese?"
lei sorrise. "i love you" dopo qualche tentativo finalmente riuscì a ripeterlo in modo abbastanza comprensibile.
Lei gli sorrise e gli baciò una guancia. "i love you too".

at first sight | potter familyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora