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Euphemia ed i suoi amici avevano da poco finito di cenare, e mentre uno di loro cercava di flirtare con una turista francese gli altri se ne tornarono in camera.
Fleamont intanto raggiunse l'hotel, e dopo aver sbrigato quelle poche formalità richieste dalla reception arrivò fino alla stanza della sua fidanzata.
Bussò, e la ragazza sbuffò inizialmente scocciata pensando che fosse il suo amico che aveva scordato la chiave.
"chi è?" chiese infilandosi la camicia da notte.
"sono io" disse l'indiano.
Lei gli aprì con un sorriso e lui entrò.
"ho già chiesto ai miei amici riguardo alla partenza ed hanno detto che va benissimo"
"fantastico, mi spiace avervi dovuto far tornare prima"
"tanto saremmo comunque partiti tra due o tre giorni dunque non cambia molto" rispose lei.

Il ragazzo la guardò tornare davanti allo specchio per controllare se avesse tolto bene il trucco, ed in quel momento gli sembrava stupenda.
"posso rimanere un po' da te?" chiese.
"non devi nemmeno chiedere" rispose lei con un sorriso.
Andò a sedersi sul letto e lui le si mise accanto.
Le avvicinò piano una mano per accarezzarle la guancia, sentendo la pelle calda della giovane a contatto con la sua.
Lei gli sorrise e lo guardò, per poi avvicinarsi lentamente al suo viso.

Si baciarono teneramente per qualche minuto, prendendosi come sempre tutto il tempo del mondo.
Fleamont le accarezzò delicatamente la schiena, spostandosi leggermente dalle sue labbra verso al collo della ragazza, che inclinò leggermente la testa per fargli spazio.
Era tutto molto lento, ma non di una lentezza straziante.
Era piuttosto per godersi ogni secondo, senza fretta.
Non c'era l'obbligo di fare nulla alla fine, era solo coccole.

Soprattutto perché Fleamont era religioso praticante, e per la morale induista non era esplicitamente proibito il sesso prematrimoniale, ma comunque veniva visto male.
Ad Euphemia non sembrava un grande sacrificio, a lei andava bene così.
"ti amo" mormorò lui tra un bacio e l'altro.
"anche io" rispose lei accarezzandogli gli indomabili ricci neri.

Lui spostò il viso dal suo collo stringendo la montatura di occhiali che aveva precedentemente tolto.
"uhm... tu vuoi fare qualcosa? In quel senso dico" chiese.
"beh- non va tecnicamente contro la tua religione?"
"beh dipende" disse lui. "non è esplicitamente proibito, viene solo visto male. E comunque non è che se facessimo l'amore ce l'avremmo scritto in fronte" la ragazza ridacchiò.
"in effetti hai ragione" disse. "però non diamoci fretta, se deve succedere succederà"
"giusto" rispose lui. "tra l'altro si sta anche facendo tardi dovrei tornare" disse rimettendosi gli occhiali.
"va bene, per la smaterializzazione quindi te lo ricordi l'appuntamento?"
"sì, domani alle 10.20"
"10.30" lo corresse lei.
"giusto!" disse lui. "anzi aspetta" andò verso la scrivania, prese la penna e se lo scrisse sul dorso della mano.
"almeno non mi dimentico" aggiunse notando l'espressione un po' confusa di Euphemia.

Si avvicinò di nuovo a lei dandole un bacio.
"buonanotte amore"
"buonanotte a te" rispose lei sorridendogli.

capitolo bonus😽

at first sight | potter familyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora