Part 26

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CAPITOLO 26

Micaela non rispose.

Lui capì che le sue condizioni mentali non erano delle migliori: aveva i riflessi pronti, ma i suoi occhi erano distanti, come assenti. C'era, ma non c'era.

"Sono Rachid..."

"Lo vedo" rispose lei.

"Posso entrare?"

Lei non rispose, ma si spostò per lasciarlo passare.

Lo condusse in silenzio verso la casa. Rachid non osò interrompere quel silenzio. La seguiva un passo indietro su per il vialetto. Entrarono, lei lo condusse in un ampio salone bianco e si sedette su un grande divano immacolato posto al centro della stanza. Si sedette anche lui, ma a debita distanza. Nessuno dei due parlò.

Lui ruppe il silenzio in modo incerto: "Volvevo sapere come stavi..."

Lei non lo guardava, guardava fuori dal finestrone con aria assente.

"Sono preoccupato per te"

"Non ce n'è bisogno" disse laconica.

"Senti, se vuoi me ne vado. Volevo solo sincerarmi che stessi bene. Che fosse tutto a posto"

"Non preoccuparti, non sono affari tuoi "disse lei con tono piatto, sempre senza guadarlo.

"Scusa, non voglio farmi gli affari tuoi. Ma le nostre vite si sono incrociate e non riesco a fare finta di non averti mai conosciuta. Non riesco a fare finta che di te non mi importi niente"

Lei sospirò. Voleva uscire da quella situazione. Non voleva parlare di sentimenti. Non voleva aprire quella porta. Aveva pensato spesso a Rachid, ma cercava di eliminare quel pensiero non appena riaffiorava. Era un elemento destabilizzante nella sua vita perché riusciva a riaccendere una scintilla di emotività in lei.

E lei non voleva emotività. Non più.

Si girò a guardarlo.

Per la prima volta poteva finalmente osservarla e la trovò invecchiata di almeno cinque anni in appena un paio di mesi. Era sempre bella e affascinante, ma aveva un'enorme stanchezza negli occhi. Era molto magra, con le occhiaie e con parecchi capelli bianchi in più. Trasudava sofferenza.

"Senti Micaela, non puoi lasciarti deperire lentamente senza fare nulla. Devi reagire anche questa volta. Come hai sempre fatto"

Lei ringhiò: "Non farmi la predica. Che ne sai tu?"

Era la prima volta che la vedeva arrabbiata, ma fu sollevato di rivedere la solita scintilla di energia che le filtrava dagli occhi profondi. "Bè, almeno l'aggressività è una reazione". Pensò leggermente rincuorato.

"Hai ragione. Non so niente della tua vita e non sono affari miei. Lo so che hai espresso la volontà di non vedermi più e non avere più contatti con me. Lo rispetto. Non voglio darti fastidio. Ma non so come spiegarlo...mi sentivo in dovere di sincerarmi che stessi bene...sentivo che eri in difficoltà...e non mi sono sbagliato a quanto vedo"

"Non sono in difficoltà" rispose lei in tono fiero.

"Finalmente sta tornando Micaela" pensò Rachid. Cercò di farla arrabbiare ancora un po'. Sembrava funzionare.

"Be non direi. Non hai l'aria di una che sta bene. Mi sembri depressa"

Lei si alzò in piedi e lo incenerì con lo sguardo. Con spalle dritte e tono di sfida disse: "Senti Rachid, non sei mio padre, non sei mio fratello e non sei mio marito. Non hai nessun titolo per immischiarti nella mia vita o per esprimere giudizi. Se non fossi stato tu, avrei sparato senza esitazione a chiunque, chiaro? So perfettamente badare a me stessa. L'ho sempre fatto, fin da quando ero un'adolescente. Non ho bisogno che arrivi tu a insegnarmi come vivere"

Lui fu grato e felice di essere trattato in quel modo. La sua grinta stava tornando.

"Ok, ok. Questa reazione mi rincuora a dire il vero. Ora posso anche sparire dalla tua vita per sempre. Sai che ho buone intenzioni. Le ho sempre avute e le ho anche adesso. Voglio solo dirti un'ultima cosa e poi me ne vado: per piacere torna in te. Vai avanti. Trova il modo di riprenderti. So che lo puoi fare. Sei la persona più forte che abbia mai conosciuto."

Lei si ammorbidì e si risedette.

"Scusami Rachid. So che hai buone intenzioni. Mi hai salvato la vita due volte. Forse tre." Sorrise per la prima volta. Era di nuovo il sorriso meraviglioso che ricordava.

"Puoi fermarti per oggi?"


Un angelo sotto coperturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora