Betty e Kevin erano seduti insieme sui divanetti, mentre Jughead sedeva di fronte a Toni. Archie non era presente, e nemmeno Veronica, il che era strano. Erano nella pausa tra la seconda e la terza ora e ancora zero traccie di lei.

"Forse Cheryl l'ha reclutata per unirsi al suo club di stronze" Suggerì Kevin

"No, Kev, non potrebbe mai-" Disse ridendo Betty, ma venne interrotta.

"È impossibile. Cheryl non lo farebbe. Non è così cattiva." Parlò Toni, come se la conoscesse da tutta la vita.

Betty alzò gli occhi. Odiava Toni, dal suo bacio con Jughead. Tutti gli occhi d'improvviso erano su di lei.

"Cosa.? Conosco Cheryl, okay? È sempre stata malvagia." Sputò Betty.

"Non fai testo, sei completamente di parte, considerando i problemi reciproci delle vostre famiglie."

Betty la fulminò. Se gli sguardi potessero uccidere, Toni sarebbe morta.

"Scusa? Che diavolo ne sai tu, capelli rosa?" Disse Betty bruscamente.

Betty difficilmente avrebbe detto qualcosa di offensivo a qualcuno (tranne a Cheryl), non aveva mai usato quel tono con nessuno (tranne che con Cheryl) e non aveva mai preso in giro qualcuno (tranne Cheryl).

"So abbastanza. Inoltre, tutti sanno che sei imparentata con lei. Non so come, ma questo potrebbe spiegare perché la odi." Disse Toni con nochalance.

"Sei una cretina. E una stalker. Solo perché la tua vita non è interessante come la mia, non significa che puoi coinvolgerti in essa."

Era così diversa da com'era sempre in quel momento. Tutti lì l'avevano ascoltata ed erano rimasti scioccati. Anche lei lo era, i suoi occhi erano praticamente spalancati. Toni aveva vissuto di peggio, quindi non si offese. Ma era divertita, queste erano le cose più meschine che fossero mai uscite dalle labbra di Betty Cooper.

"Sei più una Blossom che una Cooper, siamo realisti" Toni borbottò.

"Signore, non litighiamo!" Arrivò finalmente Veronica.

Aveva uno dei suoi splendidi vestiti e due caffè in mano, si avvicinò al divano e ne porse uno alla sua bionda furiosa.

"Li distruggeremo." Disse Veronica, con un sorriso diabolico sul viso.

Betty stava per chiederle cosa intendesse, ma Veronica la anticipò. Era come se potesse leggere la sua mente.

"Ho un piano. Un piano per avere la nostra meritata vendetta."

"Cosa? Va bene Veronica, non è necessario-"
Disse Jughead.

"Non è solo per te, ragazzo berretto. È per Betty, moi e praticamente tutti quelli con cui ha sbagliato. Ovvero tutta la scuola." Gli disse Veronica, sorseggiando il suo caffè.

"Aspetta, cosa farai?" Chiese Jug, stranamente preoccupato.

"Organizzo una festa, semplice." Disse guardandosi le unghie.

Jughead la guardò perplesso. Aspettava che lei continuasse a parlare, ma non lo fece: "Ci dev'essere di più. Qual è il tuo piano?"

"Niente che ti riguarda. Inoltre, ti sto facendo un favore enorme, sii grato per una volta. Chiedo troppo?" Rispose Veronica.

"Giuro, se fai del male a Cheryl ti prendo a schiaffi-" Iniziò Toni alzandosi dalla sedia.

Betty si alzò mettendosi davanti a Veronica, facendo alzare anche Jughead.

"Toni, calmati. È tutto okay." Le disse Jughead rapidamente, prima che le cose diventassero serie.

Poi suonò la campanella.

Toni alzò gli occhi e lasciò la stanza, come tutti gli altri. Anche Betty stava per andarsene quando Veronica la fermò, afferrandole la mano.

"Uhm.. Betty? Perché ti sei alzata davanti a me quando Toni mi ha 'minacciata'?"

Betty la fissò e rise, ed era ovvio che stesse anche arrossendo. Strinse la mano a Veronica e la trascinò fuori dalla sala relax, e prima di entrare in classe, sussurrò qualcosa al suo orecchio:

"Perché non lascerei mai che succedesse qualcosa alla mia V preferita, mai."

Scomparve molto teatralmente, e lasciò lì Veronica, rossa come un peperone.

Tornate a casa, Veronica iniziò a prepararsi per la sua festa e Betty andò da lei un po' prima per aiutarla, facendo finta di niente per quello che era successo a scuola. Toni aveva fatto la stessa cosa, probabilmente per proteggere Cheryl.
Ore dopo, iniziarono ad arrivare tutte le persone che Veronica aveva invitato, quasi tutta la scuola.

Betty era accanto al tavolo delle bevande e Veronica andava su e giù aspettando il segnale di Kevin.
Jughead sapeva che Veronica aveva pianificato qualcosa, ma non sapeva cosa.
Toni guardava attentamente e si assicurava che non ci fosse niente o nessuno di pericoloso in giro, come una pistola o qualcosa del genere. Aveva una cotta per Cheryl fin da quando i Serpents cambiarono scuola e arrivarono alla Riverdale High. Avrebbe fatto di tutto per proteggere la rossa ghiacciata.

"Sta arrivando?" Chiese Veronica freneticamente a Betty.

"Sì, rilassati V." Le rispose con calma.

Jughead guardava il tutto svolgersi, dall'angolo. Si sarebbe palesato solo nel caso fosse successo qualcosa di veramente brutto. Era arrabbiato con se stesso per essere coinvolto, anche se non era colpa sua. Avrebbe dovuto aspettarselo da Cheryl, ma per qualche motivo non l'aveva fatto. Credeva stesse cambiando, ma a quanto pare no.

Si avvicinò a Kevin, che era di guardia alla porta: "Cosa sta succedendo?"

"Sto aspettando Cheryl, ordini di Ronnie."

"E.. cosa succederà quando arriverà?" Gli chiese.

"Niente" Scrollò le spalle Kevin.

Jughead lo guardò sospettosamente.

"Kevin.. qual è il suo piano?"

"Nessuno, sul serio."

"Allora perché stai aspettando Cheryl?"

"Io.. non lo so." Borbottò Kevin.

"Non lo sai o non puoi dirlo?"

"Jughead, smettila di distrarmi! Non so cosa stia pensando di fare Veronica, e nemmeno mi interessa! Cheryl merita tutto questo, è una stronza scortese senza cuore e che ha bisogno di essere rimessa al suo posto! Se non fosse stato per lei, la nostra storia non sarebbe trapelata a tutti. La odio quanto tutti gli altri. Dovresti essere grato a Ronnie."

Jughead venne colto un po' di sorpresa.

"Perché sei così turbato che la nostra storia sia trapelata?" Chiese casualmente Jug.

Gli occhi di Kevin si spalancarono, la sua bocca si aprì come se stesse per dire qualcosa, ma si bloccò dal farlo.

"Kev?" Chiese Jug, avvicinandosi al ragazzo.

"Mi piaci."

Jughead era sotto shock.

"In modo.. più che amico." Chiarí Kevin.

Jughead rimase in silenzio, Kevin alzò gli occhi e si allontanò leggermente.

"Sì sì, potresti piacermi, ma questo non significa che adesso voglio uscire con te. Inoltre, conosco la tua asessualità. Betty era l'eccezione." Osservò.

"Kevin-"

"Cosa?"

"Non lo so"

Kevin lo guardò confuso: "Non sai cosa? Se sei asessuale?"

".. se Betty fosse l'eccezione."

Kevin stava per dire qualcosa quando la porta di Pembrooke si aprì: c'era l'ape regina, in tutta la sua gloria.

"La festa è arrivata."

Someone to stay | Cheryl & Jughead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora