Part 29

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CAPITOLO 29

"Hei bella addormentata, come va?"

Un angelo le parlava sorridendo. Rachid?

Micaela pensò che fossero morti entrambi. Mise a fuoco ciò che vedeva e si rese conto di essere a casa sua. Era stesa sul divano e Rachid era accanto a lei che la guardava con un'espressione tra lo scherzoso e il preoccupato. Portava una benda al braccio sinistro ma sembrava vivo e vegeto. Erano soli.

"Cosa è successo?" disse tirandosi a sedere. Non sentiva male da nessuna parte. Non era ferita. Era decisamente viva.

"Diciamo che ti sei presa un bello spavento e hai perso i sensi. Ma era il minimo direi. L'abbiamo scampata bella. Ma ora è finita davvero"

Le raccontò tutto quanto. Le disse che quando era uscito di casa per andare ad aprire il cancello aveva sentito delle sirene della polizia. Non appena il cancello si era aperto, un Arthur braccato e indemoniato gli aveva sparato ferendolo però solo di striscio al braccio. Immediatamente erano scesi due energumeni da una volante della polizia e il resto lo aveva visto con i suoi stessi occhi.

Micaela lo guardava assorta. Stentava a credere a tutto quello che era successo nell'ultimo periodo. La sua mente le proiettò davanti agli occhi il film degli eventi degli ultimi mesi, poi degli ultimi anni, andando sempre più indietro fino a dieci anni prima.

"Che giorno è oggi? "chiese.

"Il tre gennaio"

Una lacrima scese piano lungo la sua guancia. Rachid allungò una mano per asciugarla accarezzandole il viso per la prima volta. Micaela chiuse gli occhi e disse: "Sono dieci anni oggi"

"Di cosa?"

"Del mio matrimonio"

Rachid non capiva. Era sposata?

Lei disse: "C'è qualcosa che non ti ho detto. Che non ho detto a nessuno. Pensavo fosse un segreto che mi sarei portata nella tomba. Ma è ora di liberarlo. Io e Victor ci siamo sposati segretamente il 3 gennaio di dieci anni fa. Subito dopo la mia rottura con Arthur. Non lo avevamo detto a nessuno perché i tempi non erano maturi visto che stavamo insieme da pochissimo. Eravamo andati a passare il weekend a Las Vegas e lo abbiamo deciso all'improvviso. Lo avremmo comunicato alle nostre famiglie a tempo debito e in estate avremmo organizzato un "vero" matrimonio con la cerimonia, gli invitati e tutto il resto. Ma il sogno non si è avverato. Così in realtà sono vedova, ma nessuno lo sa. A parte te."

Rachid era scioccato. Rimase incredulo e imbambolato di fronte all'ennesima rivelazione di quella donna affascinante e misteriosa che sfoderava un segreto dopo l'altro e l'aveva intrigato con quella sua vita rocambolesca da romanzo, ma così tragicamente vera.

Le disse: "Non è più tempo di stare sola. È ora che condividi i tuoi segreti e il loro peso. Io sono qui per te, se vuoi"

Micaela gli sorrise e gli prese la mano: "Ti ringrazio. Sei un amico prezioso. Ma ho fatto una promessa con me stessa e intendo mantenerla. Non avrò mai più un compagno. Del resto non faccio fatica a mantenere questa promessa. Come ti ho detto non provo più sentimenti né attrazione per nessuno. Il mio cuore è spento da tanto tempo ormai"

"Però un po' mi vuoi bene" cercò di scherzare Rachid smorzando l'atmosfera con il suo sorriso fanciullesco che Micaela trovava adorabile.

Sorrise a sua volta. "È vero, ti voglio bene"

Rachid si fece serio e la guardò dritto negli occhi: "Senti Micaela, se non vuoi stare con me, lascia che io faccia parte della tua vita almeno come amico. Voglio starti accanto perché ti amo"

Era la prima volta che sentiva qualcosa di simile ad un battito vitale nel petto. Non era abituata ad essere confortata, rassicurata o supportata in modo così sincero e spontaneo. Raramente qualcuno si prendeva a cuore la sua persona. Tutti veneravano, amavano e idolatravano la divina Micaela, ma quante persone in tutti quegli anni si erano avvicinati alla donna dietro alla star?

Rachid era forse l'unica persona che era riuscita a guardare oltre. A "vederla" davvero. Si chiese se quel loro incontro così casuale e in circostanze così imprevedibili e improbabili non fosse un segno. Il suo lato superstizioso le sussurrava che i segni del destino vanno sempre colti.

Poteva essere davvero solo un caso che lui le avesse salvato la vita una, due, tre volte?

Che lui le fosse rimasto accanto?

Che fosse venuto a cercarla mentre lei si era nascosta al mondo?

Che fosse stato lì per proteggerla dall'ultimo tentativo di Arthur di ucciderla?

Non sapeva davvero cosa pensare. Era una lotta interiore tra cuore e mente, superstizione e razionalità. Era confusa ed esausta. Non trovò nulla da dire. Strano per una persona così brillante ed estroversa come lei. Per l'intrattenitrice carismatica che era sempre stata.

Forse il suo lato da performer e padrona della scena era prossimo a morire?

Forse era tempo di rinascere sotto un'altra veste?

Forse la divina Micaela era morta davvero, anche se non per mano di Arthur, ma la donna dietro alla star stava per rinascere dalle sue ceneri come una fenice.

Un angelo sotto coperturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora