Una villa piena di disgrazie

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Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 23-

Una villa piena di disgrazie


<Lèonid!>

L'uomo dalla cicatrice sul labbro sbuffando si stiracchiò e mettendosi comodo sul divano chiese vedendo una vecchia signora entrare arrabbiata più che mai.

<che vuoi vecchia?>

La donna che era vestita in modo elegante aggrottò le sopracciglia e disse facendo vedere vari scontrini <è questo quello che fai appena tornato? Spendi un patrimonio per una puttana?!>

L'uomo sorridendo disse guardandola freddo <hey hey intanto quando crepi saranno problemi miei, quindi non capisco come mai tu sia così arrabbiata>

La madre di Lèonid stracciando quegli scontrini disse sorridendo in modo denigratorio <chi ha detto che io abbia lasciato a te tutta la mia eredità?>

Il figlio che era sdraiato in modo scomposto sul divano spalancò gli occhi e sorridendo e alzandosi lentamente chiese minaccioso guardando con odio la donna <ah sì? Stai forse insinuando che non hai lasciato nulla al tuo bambino?>

La donna incrociando le braccia disse <così è! Credevo che dopo quasi dieci anni ti fossi messo nella retta via ma così non è stato! Non riceverai nulla da me, se tuo padre fosse ancora vivo sarebbe estremamente deluso nel vedere cosa sei diventato!>

L'uomo stringendo le mani e alzandosi mostrando alla donna la differenza tra loro due disse con occhi minacciosi <fai attenzione donna io prendo sempre ciò che è mio! Dimmi chi è la persona a cui hai lasciato la tua eredità!>

L'anziana signora sorridendo a sua volta disse non impaurita dalla stazza del figlio <lo scoprirai solo dopo la mia morte, e non è una persona a cui puoi toglierla tanto facilmente sai?>

Lèonid facendo andare all'indietro la testa disse <beh alla fine come sospettavo non mi sei mancata affatto> e rimettendola a posto disse <e sarò certo che non mi mancherai!>

La donna smise di sorridere e vedendo quel volto serio e ostile verso di lei cercò di fare un passo indietro, ma l'uomo la prese dal collo e stringendoglielo disse avvicinandola a se alzandola persino di peso <allora cara mammina sei ancora sicura che non avrò il mio patrimonio?>

Vide il volto soffocato della donna e quest'ultimo sorridendo disse <beh alla fine non saranno più affari tuoi no?>

E si sentì un suono orribile provenire dal collo della donna.

Lèonid la fece cadere e vedendola per terra con curve disumane disse sorridendo e schiacciando il capo della donna morta col piede <ben ti sta vecchia strega!>

Sentì aprirsi la porta e vide una donna di servizio vedere quella scena macabra e urlò dallo spavento ma non ebbe vita lunga dato che fu la vittima seguente alla madre dell'uomo.

Chiuse la porta come se non fosse successo nulla e disse guardandosi attorno <dovrò chiamare mio zio, sarà felice di sapere che quella zoccola è morta!>

Passeggiò tranquillamente nella villa vedendo che erano cambiate poche cose, poi si chiese se la sua camera ci fosse ancora e dirigendosi in quella direzione la aprì e vide che era stata adibita a guardaroba!

Lèonid dalla rabbia stritolo il pomello della porta e sorridendo con occhi omicidi disse <cazzo la dovevo far crepare più lentamente quella puttana! Ma dopotutto ora è tutto mio quindi direi che posso anche sbarazzarmi di questi stracci!>

Chiamò uno dei suoi uomini fedeli che si era fatto in America e con un solo sorriso si capirono!

Altri uomini dalla parte di Lèonid presero controllo della villa minacciando con i mirta quelli che ci lavoravano dentro, misero tutti gli oggetti che ricordavano o piacevano a sua madre e mettendoli nel giardino li fecero bruciare tutti.

Lèonid uscì senza giacca né felpa da quanto caldo il fuoco facesse e con un sorriso soddisfatto poi sentì un prurito alle mani, se le guardò e sorrise.

<magari con quella bella micina mi potrei divertire ancora un po'>

Le strinse per imitare quella sensazione di rompere il collo alla madre e alla domestica e ridendo poi rientrò nella villa.

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