Conoscenze casuali

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POV Tess:
La scuola é finita ormai da oltre un mese.
Il Sole cocente di una mattina di inzio Luglio scalda il tendone dello stand di volontariato nel quale mi trovo a lavorare tutti i giorni ormai da tre estati, mi diverto ma c'è chi si diverte meno. Ad esempio Ray, un ragazzo arrivato da poco con cui non ho mai parlato ma che ho capito essere stato mandato li per obbligo, borbotta tutto il giorno tutti i giorni lamentandosi del cibo della mensa, del caldo, degli insetti, delle persone é chi più ne ha più ne metta. Insomma a momenti comincerà a lamentarsi anche dell'aria che respira (sempre se non l'ha già fatto). Per lui di sicuro sarà una lunga estate!

Scusate mi sono accorta di non essermi ancora presentata, io sono Tess ho 17 anni e frequento il liceo Harley High a Miami in California. Ormai da tre anni mi offro volontaria per aiutare le persone della mia città che ne hanno bisogno. Mi sento particolarmente di parte perché quando i miei genitori erano giovani anche loro avevano parecchie difficoltà perciò so quanto si possa soffrire per questo e ho quindi deciso di aiutare le persone come lo erano loro a soffrire meno. Lo so sono poche cose da dire su di me ma non sono una persona molto spericolata.
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Sono le nove e mezza di sera e io ho appena finito il turno, c'è stato molto lavoro e una signora anziana mi ha detto una cosa che non scorderò mai proprio mentre le servivo del puré: "é un vero peccato che impariamo le lezioni di vita solo quando non ci servono più". Inizialmente non capivo il senso di quella frase detta a caso ma la signora mi ha poi spiegato che era una vecchia giocatrice d'azzardo che si è giocata tutti i soldi perdendo anche la casa e il lavoro e che ha capito troppo tardi l'errore commesso.
Questo mi piace dell'essere volontaria: la gente si sente in dovere di raccontare la propria storia come ripagamento per il nostro aiuto perché non ha nulla da darci oltre a quello e un sacco di rispetto, molto piú rispetto di chi soldi ne ha invece a palate.
Mi girai verso un signore dall'aspetto asiatico che si pose davanti alla vasca della frutta, che non chiede nulla se non un' albicocca, si sedette a un tavolo libero senza dire una parola all'uomo che siede in fronte a lui, alza lo sguardo e vedo che i suoi occhi nocciola incrociano quelli azzurro ghiaccio del ragazzo russo in fronte a lui, attimi , millesimi in cui successero troppe cose assieme, il signore asiatico iniziò: un pugno tra questo scaturò una vera e propria rissa tra i due che si graffiarono e picchiarono, mi girai come in una richiesta d'aiuto verso Ray che la colse al volo scavalcando il bancone da cui stava servendo un 12enne che guardava sconvolto la scena e trascinando di peso il signore asiatico via dal ragazzo russo partirono degli insulti in russo da parte di entrambi "Сукин сын!" Oppure un inconfondibile e lunghissima parola in russo di cui ,sinceramente, non voglio sapere il significato.
Ora sono a casa e sto ripensando alla scena di oggi, beh in realtà più a come Ray ha preso come nulla il signore di un metro e ottanta...come nulla...wow...

Spazio autori
Ciaoooo! Ecco il primo capitolo, speriamo che vi piaccia e che la storia vi coinvolga.
Fateci sapere e non siate lettori invisibili.
Il prossimo capitolo sarà pubblicato tra stasera e domani.
Baci😘

Due é meglio di uno (girlxboy) 🧡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora