YU RHEA
Quella mattina non fu diversa dalle sei precedenti, un senso di nausea invadeva il suo stare che poi si riversava nel gabinetto correndo nelle fognature e portandosi via così le forze e la vitalità che la contraddistingueva. Si sentiva sempre più uno straccio ed era sempre più debole, come se il suo corpo la stesse man mano abbandonando, senza un apparente motivo. Ma quel giorno avrebbe finalmente visto il suo dottore, le risposte e le soluzioni stavano proprio dietro l'angolo.
"Rhea tesoro ci sei?" la voce ovattata della madre stava risuonando per il corridoio, indicandole l'ora del verdetto.
"Si mamma sistemo i capelli e scendo... Namjoon?" chiese poi sperando fosse giù.
La risposta non tardò ad arrivare, quando un profumo di miele e tabacco le si insidiò nelle narici, facendole girare la testa. Le grandi e possenti mani di Namjoon si collocarono nei fianchi, sorreggendola e carezzandole il ventre.
"Bellissima" sussurrò la voce roca, infiltrandosi nei capelli e solleticandole il collo.
"Ehy..." salutò lei voltandosi verso l'imminente figura.
Le sottili mani di lei si allacciarono attorno al collo di Rm, costatando un morbido tessuto che scaldava e copriva le possenti spalle. Era sicuramente un cappotto. Sorrise dolcemente sfarfallando le ciglia ed alzando la testa, sperando di aver azzeccato anche solo un minimo la direzione del suo viso. Come di consuetudine, le dita di Namjoon presero il mento di lei, spostandola leggermente verso destra e alzandola di pochi millimetri.
"Eccomi...Son proprio qui" sorrise lui soffiandole sulle labbra.
"S-scusa" sorrise lei dolcemente imbarazzandosi.
"Non c'è motivo perché tu ti scusa Rhea" sbuffò circondandole la schiena ed appoggiandosi al fondo schiena. "Diavolo questo vestitino risveglia in me degli istinti animaleschi..." continuò canzonando scherzosamente la ragazza, sollevandola di soppiatto ed adagiandola al lavandino.
Istintivamente divaricò le gambe, lasciando così lo spazio per infiltrare il corpo del suo uomo preferito. La sensazione di non essere ancorata al terreno le diede un leggero dolore alla testa, ma non eccessivo come gli altri, facendole solo comprendere che ora l'equilibrio non era più suo amico. Le mani di Namjoon perfettamente ancorate a lei, le davano quella sicurezza e appoggio di cui aveva bisogno. Le calze frusciarono leggermente al contatto con il jeans di lui, lasciandole una sensazione di freddo e di brividi lungo tutte le gambe. Percepiva l'imponenza della figura su di sé, proteggendola e rilassandola al massimo livello. Quando le labbra di Namjoon si scontrarono con le sue i fuochi d'artificio esplosero in una danza celtica, arrovellandole i pensieri e cullandola verso un punto di non ritorno. Quel bacio racchiudeva i loro sentimenti. Un miscuglio di amore, passione, appartenenza, fiducia e possessione da parte di lui e di dolcezza, vita, amore e donazione da parte di lei.
"Andiamo?" sussurrò lui affannato da quella intensità ancora estranea.
"Sì andiamo" affannò anche lei.
[...]
Quel odore pungente di disinfettante e prodotti per il bucato, stordiva l'olfatto di Rhea, completamente appoggiata a Namjoon, sperando che il suo dolce profumo l'aiutasse un minimo a estorcere un po' di tranquillità. Stavano seduti in sala d'attesa, le sedie erano di legno, dure ed estremamente scomode. Era al centro, alla destra mamma Cho e alla sinistra il ragazzo. Stringeva entrambe le loro mani, in segno di conforto e rassicurazione. L'agitazione aveva preso il sopravvento sugli accompagnatori, ma Rhea era tranquilla, sapeva che non c'era nulla di cui preoccuparsi semplicemente aveva avuto un po' di mal stare. Fu lo scorrere delle porte a far alzare la testa rossa della ragazza, aguzzando le orecchie aspettando la chiamassero.
STAI LEGGENDO
Teach Me ~ K.Namjoon
Fanfiction~Completa~ PRESENZA DI SMUT❤️🔞 ARGOMENTI SENSIBILI🚫 ANGUST. Non servono gli occhi per vedere, Non serve il naso per odorare, Non servono le orecchie per sentire, Non serve la bocca per gustare e Non servono le mani per toccare. L'amore non ha biso...