lI mio pagellino fu abbastanza tranquillo. Avevo solo un'insufficienza a greco di cui ero già a conoscenza. La prof riportó il compito di greco. Non sapevo se piangere e disperarmi o tentare il suicidio sbattendo la testa al muro davanti quel pezzo di carta che era il mio compito. Lo aprii. E lo vidi. Vidi un "8.25" che mi fece esaltare dalla gioia. Dopo i miei tre e cinque e mezzo ci voleva proprio. Era una boccata di aria pura. Ero carica in quel momento e anche il mio corpo era in festa. Quel giorno dopo greco avremmo avuto assemblea di istituto. Non vedevo l'ora,sono le assemblee che mi piacciono di più. È sempre bello vedere volti nuovi dei ragazzi più grandi ma anche alcuni alunni fino ad ora sconosciuti. Mi misi a sedere vicino ad Ottavia. A stento riuscivo a concentrarmi nell'udire perché troppo era il caldo battente sulla mia fronte ,infatti presi e me ne andai dietro con Ottavia. Prendemmo due sedie e ci sedemmo. Accesi La Mia sigaretta quando vidi arrivare tutta la gang di Samuele e mettersi a sedere davanti a noi. Ottavia ed io ci guardammo. Avevamo lo sguardo da "e mo quessi che vogliono? "
Cercai di pensare al'assemblea ma quei sette mi davano tanto di quel nervoso che ci spostammo. Ottavia mi scagò per Silvia e io mi misi vicino a massimo un po' più in là di dove ero prima con ottavia. Mi diede un altra sigaretta e fumai. Ci raggiunsero anche Melany e Francesca che ci fecero morire dalle risate. Quando all'improvviso Samuele prese la sua palla e insieme a Pierluigi e Lorenzo si mise a fare il coglione proprio davanti a noi. Stava dando spettacolo,ma a dir la verità non mi dispiaceva. Anzi mi fece divertire.
Al suono della ricreazione,andammo tutti a prendere da mangiare e tornammo in seguito tutti nel cortile delle assemblee. Avevo voglia di fumare, così presi una sigaretta,ma il mio accendino era finito. Allora non sapendo a chi chiedere,tutta imbarazzata mi diressi da Giulio. Uno,a mio riguardo,dei ragazzi più belli che il fottuto universo potesse creare. Glielo chiesi e dopo aver acceso, lo ringraziai. La sua risposta fu un "ma figurati" che mi fece arrossire parecchio. Me ne andai a chiamare Rebecca (La Mia migliore amica) e prendemmo una sedia. Ci mettemmo dietro Giulio. Notai spesso che i nostri occhi si incontravano e si parlavano di qualcosa che solo loro sanno. Ma non mi vorrei fare illusioni. Però era piacevole e interessante. Talmente tanto che mi fece dimenticare Samuele,ormai solo uno sconosciuto.
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Caro diario
General FictionAvevo deciso di intraprendere una nuova avventura su questo sito, data la mia spiccata passione per la scrittura, un anno fa. Non sapevo come gestire questo social non avendolo mai usato, ma dopo che iniziai a capire divenne una droga. Non credo sia...