Santa Cristina, 2 Maggio 2015
Una volta mi piaceva studiare. Una volta io ero il più bravo della classe. Adesso c'è Luca, Marco, ma soprattutto c'è Anna che prende sempre dieci in tutte le materie. E io che sono diventato? Inferiore?
Una volta avevo una voglia matta di mangiarmi il mondo intero. Una volta io ero un ragazzo sereno (o forse non lo ero mai stato?). Una volta tutto era diverso: la vita era più semplice e da te lei non pretendeva nulla.
Una volta ero bambino e adesso che sono? Ora ho diciassette anni e cosa sono diventato? Non so defirmi. So solo che sono cresciuto senza rendermene conto.
Adesso sono qui a studiare Foscolo e Manzoni e ho perso troppo tempo. Lunedì ho interrogazione e so veramente poco. Perché? Perché ridursi a questo? Alessio che ti succede? Una volta tu eri il modello che i tuoi compagni seguivano in classe. Adesso dove sei finito? Alessio per cinque anni io ti ho perso. Alle superiori io ti ho perso.
Ho paura di non ritrovarmi più. Ma si può perdere per sempre se stessi? Questa è la mia fobia e forse il mio atteggiamento è dovuto a ciò. Se dovessi perdermi per sempre non saprei come fare. Guardo la gente e penso che sia sempre io quello diverso. Non potrei mai relazionarmi adeguatamente con gli altri. Ho un carattere difficilissimo.
E la ragazza? Non ne parliamo. Anche questo mi provoca turbamenti. Sono libero da un anno ormai e mi sembra un'eternità. Al diavolo il proverbio "Meglio soli che male accompagnati"! L'amore mi manca e io sono spento. Gli affetti delle persone care fanno bene all'uomo e ne risollevano l'animo.
In questi cinque anni ho scavato una fossa e ci sono finito dentro rapidamente. Doveva finire così?
Questo sfogo non credo possa servire a qualcosa ma in passato il mio psicologo mi aveva chiesto di esprimere su carta i miei stati d'animo e dunque sia fatta la sua volontà.
