Capitolo 2

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Noa fissò il suo computer sbuffando e passandosi una mano tra i capelli. Erano ormai le cinque e il ragazzo era davanti allo schermo da dopo pranzo per cercare di scrivere i capitoli di quello che doveva essere il sequel della sua prima trilogia di romanzi fantasy ma aveva avuto così poche idee che era stato più tempo a guardare lo schermo bianco con la linietta nera che lampeggiava che a scrivere realmente qualche capitolo. Certo ne aveva scritto uno ma era sempre poco rispetto al suo standard giornaliero, però era arrivato il momento di staccare anche perché doveva ancora trovare il regalo per quello che sarebbe diventato suo marito la settimana successiva e la scadenza dell'invio del regalo era quel giorno. Noa ci aveva pensato costantemente a cosa regalare al ragazzo che non conosceva ma non aveva trovato niente. Aveva chiesto aiuto anche alla madre e a Annabel ma entrambe avevano detto che doveva essere un suo regalo quindi non potevano metterci lo zampino. Ad un certo punto il ragazzo quasi esasperato era andato addirittura in libreria deciso a comprare un libro qualunque: a chi non piace un bel libro? Ma poi si era fermato, poteva comprare un libro che il ragazzo già aveva e non voleva assolutamente fare un errore del genere visto che le volte che era successo a lui si era arrabbiato tantissimo. E ora era ancora li a cercare di capire cosa cazzo comprare.

-ma chi me lo ha fatto fare- borbottò il biondo chiudendo il computer senza spegnerlo, tanto appena tornato a casa si sarebbe nuovamente messo a cercare di scrivere qualcosa, e alzandosi andando a mettersi le scarpe e uscire. Soprattutto perché non solo doveva andare a comprare quello stramaledetto regalo ma anche doveva andare a provare diversi completi insieme ad Annabel per scegliere quello del suo matrimonio e doveva aiutare anche la ragazza a scegliere il suo di vestito.

Conoscendo Annabel Noa era certo che la ragazza avrebbe fatto ritardo quindi si mise a passeggiare per il centro commerciale doveva avevano appuntamento guardando le varie vetrine in cerca del regalo perfetto. Si stava davvero scoraggiando fino a quando non notò un luccichio proveniente dalla vetrina di un negozio di cartoleria. Si avvicinò per osservare attentamente cosa avesse attirato il suo sguardo e rimase incantato ad osservare quella che era una bellissima penna stilografica. Certo non era molto estrosa ma la sua elegante semplicità data dal nero misto all'oro la rendeva perfetta agli occhi di Noa, Noa che non ci pensò due volte prima di entrare nel negozio e comprare quella penna. Era perfetta per il regalo a suo marito, ne era certo.

-eccoti finalmente- protestò Annabel quando lo vide arrivare.

-ho trovato il regalo per mio marito- le disse con un sorriso il biondo facendo poi vedere alla ragazza il pacchettino che aveva fatto incartare dal signore della cartoleria prime di rimetterlo nella sua borsa a tracolla.

-cosa gli hai preso? Un orologio?- chiese curiosa la ragazza incamminandosi con Noa verso il negozio di abiti da cerimonia che avevano scelto.

-no, lo avrà di sicuro- scosse la testa Noa -gli ho preso una penna stilografica-

-sei serio?- chiese sconvolta Annabel -una penna?-

-si una penna- le fece il verso Noa -a me piaceva tantissimo e penso che il regalo da fare sia più un qualcosa per far capire all'altro qualcosa di se stessi-

-contento tu. Quando lo devi inviare?-

-oggi, appena finiamo di trovare gli abiti vado a spedirlo ai tizi, tizi che tra l'altro mi devono anche dire dove cazzo devo andare per il mio matrimonio visto che lo sta organizzando mio marito da lui- borbottò il biondo controllando il telefono in cerca di un qualche loro messaggio per avvisarlo della location ma non c'era ancora niente.

-non ci pensare adesso okay? Pensiamo al tuo abito e soprattutto al mio-

-perché soprattutto al tuo?- chiese ridendo Noa mentre entravano nell'atelier e si guardava intorno in cerca del reparto maschile.

-perché conoscendoti so che sceglierai qualcosa di semplice e non troppo estroso e lo troveremo facilmente mentre per me ci vorrà molto più tempo-

-credo di averlo trovato- sussurrò Noa andando dritto e spedito verso un completo bianco e si andò ad infilare nel camerino per uscirne poco dopo vestito di tutto punto.

-come ti avevo detto- Annabel guardava il suo migliore amico quasi con le lacrime agli occhi -stai benissimo cazzo-

-grazie- anche Noa si sentiva strano indossando quel completo. Con quello addosso gli sembrava tutto tremendamente reale e assurdo allo stesso tempo. -me lo prendo- concluse alla fine ritornando nel camerino e cambiandosi velocemente come la prima volta. -allora scegliamo il tuo vestito così io vado a spedire la penna?-

-quanta caffeina hai messo in corpo oggi?- borbottò la ragazza andando verso il reparto femminile e iniziando ad osservare i vari abiti presenti in cerca di quello perfetto per lei. E parvero ore quelle che Noa passò ad osservare la rossa che si cambiava abito ogni due secondi perché quello di prima non la convinceva. Alla fine Annabel decise di prendere l'abito blu a stile impero che era anche il primo che aveva provato sotto le proteste da parta di Noa visto che lo aveva fatto aspettare inutilmente.

-sei davvero sicuro di voler assolutamente regalargli quella penna?- chiese Annabel mentre uscivano dall'atelier con entrambi le loro buste.

-si, sono sicurissimo e non cambierò idea adesso che non ho più tempo per trovare un'altra cosa da prendergli. Anzi mi hai ricordato che devo andare a spedire il pacchettino- sussurrò il biondo cercando il suo telefono per controllare l'indirizzo al quale doveva inviare il pacchetto e fu facendo quel gesto che si accorse che gli avevano mandato il messaggio che aveva aspettato per tutto il pomeriggio e sbiancò quando finì di leggerlo.

-tutto bene?- chiese Annabel preoccupata mentre una lacrima scendeva solitaria dall'occhio destro di Noa.

-dodici-

-dodici?- chiese confusa Annabel non capendo.

-dodici fottute ore di distanza, in macchina! Non potremo più vederci, non come prima e la cosa è devastante. Perché non hanno scelto qualcuno di più vicino?- scoppiò Noa mentre anche Annabel si rattristava della cosa.

S.O.S. matrimonioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora