Salgo su in terrazza non'appena i miei piedi toccano il suolo della mia casa. Inizio quell'andirivieni carico di domande alle quali non so dare risposta. Il gesto di Sanem, ha dato una direzione del tutto inaspettata alla mia vita. Mi ha reso di nuovo libero. Libero di scegliere, libero di amare, di essere chi sono sempre stato: un viaggiatore, l'uomo che ama la sua donna. Non mi ha donato semplicemente una barca a cui sono legato. Lei mi ha donato la libertà di essere chi sono, lasciandomi senza parole, dicendomi che si è innamorata di me anche per questo.
Ho scoperto durante i miei viaggi, a mie spese, che non sono chi dovrei essere davvero senza di lei. Can è l'uomo viaggiatore, l'uomo avventuriero che solca i mari, che scala montagne, è vero. Ma Can, non è il vero Can, senza la sua Sanem.
Mi appoggio alla ringhiera, e la vedo li. Ricurva sulla sua sedia di vimini intenta a scrivere. È bellissima, così assorta, così lei.
Eppure quel timore di accettare il suo dono, è ancora presente in me. E se pensasse che voglia fuggire via, ancora una volta, lontano da lei?
Ripenso a quando ho deciso di vendere quella barca, a quando l'ho letteralmente rapita e portata via con me, ai suoi occhi e al suo sguardo sollevato, nello scoprire che sarei rimasto con lei.
Sorrido pensando al suo gesto pregno d'amore per me, a questo suo atto di fiducia che spero di meritare davvero.
Dopo un ultimo sguardo verso la mia amata, lascio andare la ringhiera ed entro in casa. Entro nel salone, pronto a mettermi comodo sul divano e riflettere sul da farsi, quando dinanzi a me ecco che appare la figura dell'uomo che mi ha cresciuto con tutto l'amore che ho conosciuto da bambino, seduto esattamente dove avrei voluto sedermi io.
Mi lancia uno sguardo preoccupato, e so che è pronto ad ascoltare ogni parola che vorrò dirgli. Lo guardo e infine sospiro, pronto a confidarmi con lui. «Non so cosa fare..» esordisco senza giri di parole.
Mi siedo accanto a lui, con la testa tra le mani e immediatamente arriva il suo gesto di conforto, quella mano sulla spalla che da sempre ha significato molto. «Figlio mio, devi solo accettare e riprendere la tua vita. Cosa?! Dovrei andarmene?!
A quelle parole, mi volto verso di lui, sgranando gli occhi spaventato al solo pensiero. «Non se ne parla! Non ho intenzione di partire e lasciare..» dico, frenando la mia lingua e pensando di star dicendo forse troppo.
L'uomo dagli occhi azzurri, mi sorride comprensivo, afferrandomi con una mano il ginocchio in segno di affetto. «Non sto dicendo questo, Can. Quella barca è molto importante per te, e questo Sanem lo sa. Credo che questo suo gesto, sia la dimostrazione di quanto lei tenga a te, e non un invito a lasciarci» mi spiega con fare dolce cercando, come solo un padre riesce a fare, di insegnare a suo figlio a comprendere. Osservo papà, e mi sorge spontanea una domanda: «Come sapevi della barca? Sanem ha visto solo una volta Lutfu, non lo conosce.. Sei stato tu?» chiedo senza giri di parole.
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GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)
FanficCosa succede a due anime quando, a causa di una tempesta, sono state costrette a dividersi? Può un amore, che sembrava fosse inossidabile, sopravvivere ad una separazione di un anno? "Vai via" "Addio" La storia di Can e Sanem riparte da qui. Nuovi...