𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝟿

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~ [𝙎𝙖𝙥𝙤𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙘𝙖𝙨𝙖] ~


I ferri battevano contro il pavimento in legno dell'enorme stalla della famiglia reale, il principe torse il naso al sentire l'odore di peli e sterco di cavallo che riempivano l'aria.

L'animale sbuffava innervosito mentre gli veniva posta la sella sulla groppa grigia, coprendo quelle piccole macchie presenti sul dorso del cavallo.

Bakugou si infilò i guanti, lanciando occhiate furtive ai due stallieri che con immensa fatica tentavano di tenere fermo l'animale, fallendo inesorabilmente.

Eijirou si guardò intorno, ancora stranito da ciò che volesse fare il principe, e con due brevi passi si affiancò al biondo.

Questo gli lanciò due paia di guanti in pelle, marroni, che si ritrovò ad afferrare e infilare sotto ordine del più grande. Lo sguardo gli piombò sul simbolo della casata di Katsuki, tappezzato sopra al tessuto dei guanti.

Li infilò con un movimento rapido, ma cauto, terrorizzato all'idea di poterli rompere.

Nel frattempo il biondo stava accarezzando il muso dell'animale che, Eijirou comprese essere il cavallo privato del principe.

Sotto al leggero tocco di Bakugou il quadrupede si placò, lasciandosi infilare le briglie con una semplicità che pochi minuti prima non sarebbe stata possibile. Il ragazzo afferrò la spazzola posata su un tavolino poco più distante e iniziò a passarla sul manto lucido del cavallo, non perchè fosse sporco, ma per la semplice gioia di avere quei minuti per sè.

Gli stallieri erano stati infatti congedati poco prima, dato che a detta loro: «Avevano importanti faccende da sbrigare.»

Finito di pettinare l'animale Katsuki pose il piccolo piede sinistro sulla staffa in cuoio per darsi la spinta necessaria per salire. Non appena si fu seduto respirò di nuovo a pieni polmoni quell'aria che poco prima lo aveva innervosito e si voltò verso il corvino come se lo avesse notato per la prima volta.

Sembrò ragionare per un po' su qualcosa che Eijirou non riuscì a comprendere a pieno per poi girarsi dall'altra parte con la punta delle orecchie poco più rossa di prima. Chiamò di nuovo gli stallieri e fece portare un altro cavallo per il suo compagno.

Questo sembrava essere molto più calmo rispetto al precedente, lo sguardo fisso di fronte a sé, per nulla impaurito o seccato, come lo era il precedente, dal peso che i due giovani gli stavano mettendo sul dorso.

Appena Bakugou notò cosa avevano portato iniziò a borbottare contro i due servitori.

«Ma è un purosangue inglese.» Disse alterato come se fosse qualcosa di ovvio intanto che Eijirou cercava di capire come lo avesse intuito dandogli solo una semplice occhiata. A lui sembrava uguale all'altro. Per Kirishima quei due animali si differenziavano solo dai crini, che il primo aveva mossi e corti, non pettinati, e del colore della cenere. Il secondo aveva infatti i peli molto più chiari rispetto al precedente, di un rossastro che andava a tendere verso il marrone. Aveva le zampe più chiare e muso e collo erano maculati.

«Ci dispiace, signore, ma gli altri sono tutti occupati, il re è venuto qua questa mattina a richiedere i cavalli per la battuta di caccia ed è rimasto soltanto questo.» Bisbigliò in una finta desolazione uno dei due stallieri. Quest'affermazione fece rabbuiare Bakugou, che alzò le spalle chiudendosi in sé stesso. Cercò, spostando la testa da una parte all'altra della stalla, un altro animale, non volendo credere a quello che era stato detto. Si dovette arrendere non appena si rese conto che effettivamente da quando erano entrati non vi erano stati nitriti o versi di alcun genere se non quelli del suo cavallo.

💢𝔽𝕖𝕒𝕣 𝕠𝕗 𝕕𝕒𝕣𝕜 - кιяιвαкυDove le storie prendono vita. Scoprilo ora