Capitolo 1879

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Colin Pov's

Sono decisamente irritato. Questa giornata non poteva andare peggio. Questa faccenda di Riva mi sta dando alla testa: Anceschi mi ha dato un compito ed io non voglio deludere le sue aspettative. È la mia prima esperienza in un ruolo così importante e voglio essere all'altezza e perché no, fare anche un ottimo lavoro. Come se non bastasse, ci si mette anche Emily con le sue idee che devono per forza sovvertire il sistema. È ottusa certe volte. Dovrebbe sapere che conosco benissimo le sue capacità, ma non posso permettere che faccia uno dei suoi colpi di testa. Non se sono io al comando. Oltre a questo si è aggiunta anche Samantha. Ieri sera ero pieno di pensieri e l'ultima cosa che volevo fare era stare al cellulare. Ho pensato solo a risponderle velocemente per poi andarmene a dormire. Vai a pensare che la mattina dopo si sarebbe presentata da Emily. L'ascensore arriva finalmente al piano numero tre e dopo qualche passo, mi ritrovo a bussare al suo appartamento. Mi apre con il sorriso sulle labbra, sorpresa di vedermi a quest'ora. Saranno le 20 per cui penserà che io voglia fermarmi a cena con lei. Mi abbraccia e cerca di darmi un bacio, ma riesco a spostare leggermente il viso in modo da far scivolare le labbra sulla guancia. Mi invita ad accomodarmi, invitandomi a mettermi comodo.

C: non serve, non sto qui molto.

S: cosa? Pensavo fossi venuto per restare? Non ti va di cenare insieme?

C: no grazie. Sono venuto per parlarti di una cosa.

S: dai su, sarai stanco dopo una giornata di lavoro. Ordiniamo qualcosa se vuoi... oppure saltiamo direttamente la cena.

Si avvicina a me cercando di sedurmi in qualche modo, ma senza nemmeno guardarla vado ad appoggiarmi contro il bordo del divano. Il suo appartamento non è molto grande e la cucina è collegata al salotto. Mi osserva molto confusa, venendo a posizionarsi a pochi passi da me, di fronte.

C: perché sei andata da Emily?

S: non sono andata da Emily. L'ho incontrata casualmente alla caffetteria.

C: e hai pensato bene di parlarle.

S: beh sì. Le hai detto tutto e quindi volevo quanto meno presentarmi. Era giusto.

C: avresti dovuto parlarmene prima di prendere l'iniziativa. Certe cose bisogna farle con tatto.

S: in effetti ho agito di istinto, ma almeno sappiamo che è tutto a posto.

C: in che senso tutto a posto?

Samantha mi racconta il breve incontro che ha avuto con Emily, ovviamente accompagnando le parole con la sua tipica gestualità che riesce a far sembrare anche un incontro di un minuto, un concerto lirico di due ore. Rimango leggermente stupito, ma anche confuso: se per Emily era tutto a posto, perché prendersela tanto. Capisco che avrebbe voluto saperlo da me, ma da come aveva reagito stamattina nel mio ufficio pensavo l'avesse presa peggio. Samantha sembra essere divertita da questo mio momento di confusione e si avvicina a me, avvolgendomi il collo con le braccia.

S: dai alla fine non ho fatto nulla di male. Adesso non avremo l'imbarazzo di doverci incontrare per sbaglio.

C: a proposito... - mi allontano di un paio di passi - penso che sia meglio se ci prendiamo una pausa.

S: una pausa? Siamo perennemente in pausa... - accenna una piccola risata - più pausa di così, vorrebbe dire lasciarsi.

C: allora forse dovremmo.

Aveva preso con decisamente troppa ironia le mie parole e sentirmi così fermo sulla mia posizione la fa diventare improvvisamente seria. So di colpirla con un fulmine a ciel sereno, ma francamente penso che portare avanti questa cosa, qualunque cosa sia, sia sbagliato. Sbagliato per me e soprattutto per lei.

S: ma perché scusa? Ci stiamo frequentando da così poco e nemmeno così di frequente, soprattutto da quando siamo venuti qui.

C: vedi è questo il problema. Tu vedi un noi, ma io no. Noi non siamo venuti qui: io sono venuto qui e tu hai deciso di seguirmi.

S: so benissimo che vuoi il tuo spazio e il tuo tempo non preoccuparti. Non ti farò pressione in alcun modo.

C: tu non hai colpe Samantha. È inutile che però io ti faccia perdere tempo.

Quando avevo conosciuto Samantha non c'era stato nessun colpo di fulmine e neppure un barlume di innamoramento o infatuazione. Era una bella ragazza e tra un caffè ed un altro ci siamo trovati bene. Non sono mai riuscito però ad immaginarmi un futuro stabile con lei accanto. Non saremmo compatibili a lungo termine.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora