Capitolo 1880

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S: non sto perdendo tempo. Andremo piano piano. Anche se adesso tu non provi ciò che provo io, non c'è fretta.

C: vedi io temo che non lo proverò mai.

S: beh avrai provato qualcosa in questi mesi.

C: non amore. Non quell'amore. - la guardo dispiaciuto - Mi dispiace davvero.

S: d'accordo, ma non puoi sapere cosa accadrà in futuro. Se non ci proviamo, non lo sapremmo mai.

Sto per risponderle, quando le parole mi muoiono in gola e quindi la guardo soltanto. Credo che mi si legga chiaramente in faccia quello che penso e lei sembra proprio averlo recepito. Sono davvero mortificato, ma avrei dovuto prendere questa decisione molto tempo fa senza farle perdere tutto questo tempo.

S: lo immaginavo sai?

C: cosa?

S: che ti sarebbe bastato vederla di nuovo.

C: Samantha, Emily non c'entra nulla in questa storia.

S: come no. Non sei mai riuscito a scordartela.

C: so di averti ferita, mi dispiace. Sono sempre stato chiaro però: non volevo qualcosa di impegnativo, non sono pronto.

S: non lo sarai mai e hai ragione non ho nessuna colpa. Nessuna donna riuscirà mai a toglierti tua moglie dalla testa.

Non posso far altro che abbassare la testa e lasciarla sfogare. Dopotutto le devo almeno questo. È vero che ero stato chiaro nel non volere coinvolgimenti, ma era anche chiaro che lei avesse investito comunque dei sentimenti. Certo non che fosse innamorata persa di me, ma sicuramente ci ha sempre tenuto molto di più rispetto a me.

S: cosa dovrei fare io ora?

C: non lo so. Se vuoi rimanere qui a Roma per il lavoro, per me non c'è problema.

S: grazie a Dio il mio lavoro non ha pianta stabile, altrimenti avrei buttato tutto a rotoli per niente.

C: mi dispiace davvero Samantha. Non avrei dovuto permetterti di partire.

S: sarei partita in ogni caso: pensavo che tra noi le cose potessero funzionare,ma in fin dei conti ci vedevamo sì e no il week end no?

Con il capo faccio un cenno per confermare le sue parole. In effetti oltre a vederci da pochi mesi, le volte in cui ci siamo visti e abbiamo passato del tempo insieme sono davvero poche sia a causa del lavoro sia perché non era tra le mie priorità. Si sa che anche se non si ha tempo, lo si trova sempre se si è interessati davvero ed io semplicemente non lo ero abbastanza.

S: non credo che tu abbia nulla di tuo qui o sbaglio?

C: no. - mi avvicino alla porta - Allora buona serata Samantha. Fammi sapere comunque cosa deciderai. Mi dispiace.

S: va bene tranquillo, nessun rancore. - mi sorride - Pensaci però.

C: lo sto già facendo. Mi sento terribilmente in colpa e avrei dovuto...

S: no no. Pensa a quello che ti ho detto su di lei.

Mi lascio sfuggire un piccolo sospiro che è un misto tra rassegnazione e seccatura: capisco che debba per forza trovare qualcosa a cui aggrapparsi e a cui dare la colpa, ma questa decisione avrei dovuto prenderla molto tempo fa. Non ho mai provato nulla per lei fin da prima di tornare a Roma.

S: non guardarmi così.

C: Samantha, lei non c'entra te l'ho detto. È solo la mia ex moglie e la mamma dei miei bambini.

S: la ami ancora?

C: dai, queste sono domande inutili.

S: la ami ancora.

C: non è così. Provo affetto ovviamente per lei, ma... non si può più riavvolgere il nastro e tornare indietro.

S: che peccato eh...

Il suo tono ironico questa volta è più che giustificato perché mi rendo conto di aver detto questa ultima frase con un leggero velo di malinconia e dispiacere. È solo che ovviamente ho tanti rimpianti riguardo al mio matrimonio e se tornassi indietro certe cose non le farei più allo stesso modo.

S: stammi bene Colin.

C: anche tu.

S: buona serata allora.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora