Era cominciato un nuovo anno alla Detroit High School. Tra i soliti alunni, cheerleader, diverse squadre sportive e gruppetti di bulli, quell'anno arrivò un ragazzo nuovo.
Quel giorno c'era davvero un bel caos in quella scuola, ciò era ovvio essendo l'inizio di un nuovo anno scolastico, tutti erano agitati; chi era alla ricerca della propria aula, chi salutava i propri amici o fidanzati e chi faceva a gara ad iscriversi ai diversi corsi extrascolastici. Domhnall Gleeson era arrivato da poco da Dublino, la sua città d'origine e quell'anno toccava anche a lui camminare per quei lunghi corridoi delle scuole americane. Domhnall era un bel ragazzo, alto, magro e dalla pelle chiarissima quasi pallida, l'unica cosa che risaltava su quel bianco erano i suoi occhi verdi e i suoi capelli arancioni come il fuoco. Era vestito in modo quasi diverso dal resto dei ragazzi che incontrava mentre si dirigeva alla ricerca del suo armadietto: camicia a quadri, jeans, converse e un giubbotto di pelle nero, ad ornare il tutto era il suo zaino azzurro sulla spalla, il lecca – lecca alla fragola che aveva in bocca e una specie di quaderno pieno di fogli sotto il braccio.
Il suo armadietto era il numero diciotto, non molto difficile da trovare per sua fortuna. Prese un foglietto tra i tanti che aveva e inserì la combinazione facendo aprire lo sportello con uno scatto, non poteva certo dire che ci fosse un buon odore lì dentro ma in compenso serviva solo per i libri e la roba varia, del resto per i suoi vestiti non aveva problemi di cattivi odori. All'improvviso ci fu un po' di chiasso nel corridoio che lo fece girare, era un gruppetto formato da alcuni ragazzi e quello che sembrava il loro capo entrava facendosi strada in mezzo agli altri, Domhnall lo guardò mentre gli passava davanti, non poteva certo dire che fosse brutto, anzi era davvero carino per i suoi occhi: aveva dei lunghi capelli neri, degli occhi castani che parevano nascondere molti segreti e di certo non si poteva fare a meno di notare il suo fisico, si vedeva che andava in palestra e di sicuro Domhnall non perse tempo a mangiarselo con gli occhi. La prima campanella era suonata e ben presto ecco il corridoio liberarsi velocemente, tutti entrarono nelle loro rispettive aule, quando Domhnall entrò nella sua c'era davvero molto chiasso ma in compenso ognuno era al suo posto, l'unico posto libero era in fondo alla classe affianco ad un ragazzo dai capelli biondi e un po' di barba "Ciao, ti dispiace se mi siedo qui?" chiese un po' timidamente. Lui lo guardò un attimo con quei suoi occhi di due colori diversi, non rispose e tolse semplicemente lo zaino dalla sedia affianco facendolo sedere. Non disse niente, sembrava farsi i fatti suoi ma continuava a guardarlo mentre aggiustava la sua roba "Non penso ti servano tutti quei fogli è solo il primo giorno" disse, Domhnall lo guardò un attimo "Non sono fogli per appunti, sono disegni fatti da me" il biondo sollevò un sopracciglio "Perché mi sorprendo?" chiese lui facendolo sorridere "Forse non hai mai visto nessuno disegnare tanto. Piacere, Domhnall" disse tendendogli la mano "Dominic" rispose lui stringendogli la mano; in quel momento entrò qualcuno, un ragazzo dai capelli neri e il suo particolare era un taglietto sul sopracciglio sinistro. Sembrava essere particolarmente agitato "RAGAZZI!!! STA ARRIVANDO!!!" sbraitò, ci fu un attimo di silenzio ed ecco entrare il misterioso ragazzo dai capelli lunghi "TESORI. SONO TORNATO!!!" sbraitò a sua volta beccandosi gli applausi da tutti compreso Dominic con un sorriso seccato sul volto; una volta placati gli animi calò il silenzio ed entrò il professore, non fu una lezione molto pesante ma solo presentazioni "Posso farti una domanda?" chiese Domhnall al suo compagno di banco che mangiandosi le unghie annuì "Chi è il ragazzo che tutti hanno acclamato?" chiese beccandosi una strana occhiata da Dominic "Lui è Adam, dicono sia il più popolare della scuola solo perché ha un fisico da sballo. Ma tu sei nuovo immagino" osservò il biondo "Si, è il mio primo anno in questa scuola. Vengo dall'Irlanda" Dominic sgranò gli occhi "Ecco perché i tuoi capelli hanno quel colore, sei irlandese" il ragazzo sorrise "Già, ma non hanno tutti questi capelli in Irlanda. Sono leggende" rispose per poi prendere uno dei suoi fogli ed una matita, continuando a rigirarsi in bocca il bastoncino del lecca - lecca. Dominic cominciò a fissare ciò che stava facendo, non aveva mai visto nessuno disegnare come lui.
Finalmente la prima ora finì e tutti uscirono dalle rispettive aule, ben presto tornò il caos nel corridoio ma soprattutto vicino la bacheca dei corsi, Domhnall si avvicinò, non c'era molta roba ma decise di scegliere il corso di allenamenti, mentre stava per scrivere il suo nome qualcuno lo spinse con forza "Spostati!" esclamò una voce abbastanza profonda, era quel ragazzo dai capelli neri acclamato da tutti "Scusami, sarai anche il più popolare o cosa ma non è educato comportarsi in questo modo. Non ti rendi conto di essere troppo arrogante?" disse Domhnall con aria di rimprovero, il ragazzo si girò verso di lui guardandolo male, come se a momenti dalla sua bocca sarebbero uscite delle fiamme che l'avrebbero bruciato vivo, Adam lo guardò per un bel po', quasi che a momenti si stava perdendo nel suo sguardo "Ascolta testa di carota, chiunque tu sia non sei nessuno per dire a me cosa fare e soprattutto chiamarmi arrogante, ringrazia che non ti conosco altrimenti non immagini cosa ti avrei fatto" detto ciò il ragazzo senza farsi ostacolare mise la firma sul primo rigo di quel foglio bianco, prima di andarsene non si fece scrupoli a guardarlo ancora e andare per la sua strada; Domhnall si avvicinò e finalmente poté vedere il nome completo di quello strano ragazzo: Adam Driver. Subito sulla successiva linea bianca ci mise il suo e tornò vicino l'armadietto. Lì vicino Adam con il suo gruppo stavano ridacchiando allegramente, insultavano e tutto ciò che potessero fare per infastidire gli altri studenti. Stranamente ogni tanto l'occhio gli cadeva su di lui. Domhnall non ci prestò molta attenzione, si fece semplicemente gli affari suoi finendo di sistemare le sue cose ma all'improvviso qualcosa o qualcuno sbatté lo sportello del suo armadietto, il ragazzo si girò ed eccolo davanti ai suoi occhi: Adam era lì. "P-posso fare qualcosa per te?" chiese, il ragazzo dai lunghi capelli neri lo osservò ancora "Certo che puoi. Smettila di fissarmi" dopo quella frase il gruppo scoppiò a ridere "Veramente quello che mi stava guardando eri tu" Adam chiuse la mano a pugno, quasi che a momenti lo volesse colpire "Non ti azzardare a mettere certe voci false in giro o altrimenti ti rispedisco nel luogo da cui provieni" disse minaccioso, anche se la sua espressione sembrava quasi ipnotizzata "Voci? Ma quali voci. Nemmeno ti conosco e poi io non parlo alle spalle delle persone" Adam si calmò per un attimo tornando ad ereggersi come fosse un soldato "Adesso si ragiona...un po'...guai a te se ti becco ancora a fissarmi" Domhnall annuì soltanto, se qualcuno lo voleva sfidare era pronto a rispondere con parole abbastanza taglienti anche più dei pugni che quello strano tipo voleva rifilargli. Il gruppo si allontanò da lui e una volta rimasto solo scosse la testa, quasi a volerlo prendere in giro, davvero la gente si metteva in mostra seminando 'terrore' in una scuola? Forse quel ragazzo non era poi tanto in sé o voleva solo mettersi in mostra per chissà quale motivo, non lo sapeva e non lo voleva sapere. Intanto che il gruppo andava per la sua strada Adam si fermò un attimo preso dai pensieri "Ehi, qualcosa non va?" chiese uno dei suoi amici "Niente, penso che stamattina ho mangiato un po' male. Scusate" il ragazzo si allontanò correndo in bagno, una volta dentro si avvicinò al lavandino e si guardò allo specchio "No, no, no. Non è vero, non può essere che mi succeda ancora" disse al suo riflesso. Si era fatta una certa ora e tutti erano tornati nelle aule per una nuova lezione, Adam era ancora in bagno ma alla fine decise di uscire, passeggiò per un po' nel corridoio trovandosi davanti all'armadietto numero diciotto, tirò un pugno che fece sbloccare lo sportello, non era sua intenzione spiare ma era chiaro che cercava qualcosa, cominciò a rovistare nei vari fogli e nei quaderni, senza aspettarselo ecco che ne cadde uno, il ragazzo lo prese e ciò che vide lo fece rimanere senza parole, non che ne avesse in principio: un disegno che ritraeva quello che poteva sembrare un guerriero, lo osservò un po' e prendendo il tuo telefono dalla tasca fece una foto e rimise tutto al suo posto, in compenso aveva trovato ciò che cercava all'inizio: il numero di telefono di quel ragazzo pallido ma dallo sguardo ipnotizzante.NOTE DELL'AUTRICE
Ecco l'inizio della storia. Domhnall arriva in America nella nuova scuola, nemmeno comincia e subito qualcuno lo infastidisce. Adam. Con il suo gruppo non ha scrupoli a prendere in giro tutti in particolare il nuovo arrivato. Apparentemente accade qualcosa... Cosa farà Adam? E Domhnall? Perché ha rubato il suo numero di telefono? Cosa c'è in quel disegno? Adam nasconde qualcosa? Fatemelo sapere con un commento e alla prossima!!!-Elisa.
STAI LEGGENDO
TEENAGE DREAM || KYLUX AU
FanficDomhnall si è trasferito da poco in America, precisamente a Detroit. Comincia una nuova scuola con nuova gente e nuovi compagni, qui incontra qualcuno, il classico bulletto sbruffone: Adam. Inaspettatamente sembra cambiare qualcosa e questo qualcosa...