Per una bambina che ha vissuto tutta la sua vita nella periferia di Tokyo, ritrovarsi ad un tratto circondata dalle luci neon, dai cartelloni, dai ristoranti di classe e dalla folla gigantesca di persone è un'esperienza magica ed eccitante.
Non capisce bene cosa la circonda, c'è troppo rumore per essere certi di cosa si senta. È piccola, vede il mondo come una cosa enorme...e in quel momento, si trovava al centro del mondo.
Guarda in alto ma lì le stelle non le vede, ci sono troppe luci. Da casa sua quando guarda in alto nel cielo, vede miliardi e miliardi di stelle. Con il telescopio le osserva una ad una, ma si sofferma sempre sulla luna...un giorno lei la toccherà davvero e prenderà in prestito delle stelle per illuminare il suo quartiere, proprio come nel centro di Tokyo.
Sua madre le sta parlando, si era persa nei suoi sogni, di nuovo. Però non riesce a sentirla per il rumore, cerca di concentrarsi e di dividere bene i suoni l'uno dall'altro. Le parole diventano più scandite..."Hey, testa tra le nuvole, guarda le luci...non se ne vedono così dove abitiamo noi!"
La mamma sembrava felice. Sua figlia le aveva già notate le luci, ma non glielo disse.
Si concentra sui suoni che sente. Non è più un rumore fastidioso e confuso, adesso sono centinaia di suoni. Riesce a distinguere le auto che vanno lì vicino, chissà dove si dirigono. Ci sono dei bambini che giocano, un neonato piange, dei ragazzi ridono, un venditore urla, degli artisti di strada suonano, le moto, tante moto rombano. Molto altro, ma troppo difficile da capire almeno per una bimba di 4 anni.La folla ora si affretta verso il fiume. Non se n'era accorta, anche loro stanno procedendo. "Perché andiamo al fiume?"
"Lo vedrai tra poco. Ti piacerà."
A lei piacciono le sorprese, non è un problema... anzi è impaziente.
Si fanno largo tra il gruppo di persone ammassato per avere una visuale migliore del fiume. Sua madre è piccola, bassa e magrolina ma non ammette repliche e butta giù un paio di persone per avvicinarsi.
La figlia intanto osserva la gente. Come i suoni, si rende conto che non è solo una massa estranea. Sono tante, tantissime persone diverse con le loro caratteristiche e la loro vita. C'è un vecchietto curvo come c'è un bambino, una ragazza, un uomo, un turista, un locale, una donna vestita di nero, una donna vestita tutta arcobaleno. Si baciavano. Anche lei da grande vuole essere come loro, sembrano felici. Alla mamma non piace che due ragazze si bacino, quando le vede copre gli occhi a sua figlia. Ma stavolta non le ha viste. "Non è brutto. Non fanno cose brutte a nessuno..."- pensa- "Perché la mamma mi dice che è brutto?".Si era persa in quel pensiero. Vuole capire il problema, ma non le piace pensarci, così ne distacca la mente. Guardando davanti a sé rimane senza fiato...
Migliaia di lanterne fluttuano in cielo, brillando proprio come le stelle...solo che le poteva prendere con sé, le poteva toccare...erano loro a venire da lei, non serviva che fosse lei a volare sino allo spazio per raggiungerle. È il primo passo per toccare una stella vera. E sapeva che come in quel momento sfiorava una lanterna, da grande avrebbe sfiorato una stella.
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On The Roof- Suburbs.
General FictionEmiko è una bambina che vive nella periferia di Tokyo. Con la madre depressa si sente sola, così cerca un amico attraverso le lettere... ☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎☁︎ •屋根の上 - 郊外. •"成長することは問題ではない 忘れることは問題だ" •Inspiration: Mounika - cut my hai...