𝟞𝟠 - ℝ𝕖𝕦𝕟𝕚𝕠𝕟.

1.2K 55 155
                                    

Teletrasportarsi in un luogo che non aveva mai visto prima d'ora era stata la cosa più difficile che Zoe avesse mai fatto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Teletrasportarsi in un luogo che non aveva mai visto prima d'ora era stata la cosa più difficile che Zoe avesse mai fatto.

Prima di riuscire a materializzarsi ad Edimburgo, in Europa, Zoe aveva perso parecchio tempo del suo tempo. Più o meno un quarto d'ora nel tentare di teletrasportarsi e ciò le aveva procurato delle sensazioni orribili di nausea ed emicrania. Sapeva che fosse normale, visto l'enorme sforzo che aveva fatto, ma almeno non era svenuta.
L'unica cosa di cui si accorse, non appena i suoi piedi toccarono terra, era stato uno strano formicolio dal naso alle labbra. Ed infatti, quando si portò le dita in quel punto, scoprì di star sanguinando proprio come la prima volta in cui era riuscita a teletrasportarsi. Se ci fosse stato Strange, le avrebbe detto che era normale. Per fortuna, però, riuscì a non svenire.

Per raggiungere Edimburgo, e più specificatamente le coordinate che Steve le aveva mandato, Zoe aveva dovuto cercare su Google un immagine di quel posto così da poterlo avere impresso nella mente e riuscire ad immaginare il suo corpo lì senza difficoltà. Un po' superflua come parola, visto che la difficoltà c'era stata eccome. Zoe non si era mai teletrasportata in posti che non conosceva, ecco perché ci mise fin troppo tempo prima di riuscirci.

Ed una volta riuscita, quando Zoe riaprì gli occhi si ritrovò in una strada buia ed illuminata solo dalle luci dei negozi - chiusi, per l'appunto - e dai lampioni. Non c'era nessuno in quelle vie, a stento c'era qualche rumore delle macchine in lontananza. Ma, fisicamente, Zoe non vide nessuno.

Da un lato fu un bene, non sapeva come avrebbero reagito i passanti a veder sbucare all'improvviso qualcuno come per magia - quel che era, in fondo -. Dall'altro lato, però, ciò non la fece stare tranquilla. Aveva paura di aver sbagliato luogo, di aver perso tempo e di essersi teletrasportata in un luogo errato, ma fortunatamente in lontanza scorse un cartello che le indicava che quello fosse il luogo giusto.

Aveva ancora una terribile nausea che la costrinse a doversi sorreggere per un attimo su qualcosa e, l'unica cosa a cui riuscì ad appoggiarsi, fu un semplice palo della luce. La voglia di vomitare c'era così come la voglia di staccare la sua testa dal corpo pur di non sentire più l'emicrania. Quelle erano le stesse sensazioni che aveva provato i primi giorni in cui aveva iniziato a teletrasportarsi, quindi diciamo che riuscì a gestirle. Diciamo.

Anche se, dopo soli cinque minuti, dovette ricorrere per forza al suo potere curativo pur di fermare quell'orribile sensazione.

E quando ci riuscì, Zoe si ricompose e si mise di nuovo con la schiena dritta. Aveva ancora indosso la sua armatura, contava di trovare Visione e di riportarlo subito al Complesso nonostante avesse un po' di timore nel farlo. Zoe era riuscita a teletrasportarsi così lontana con difficoltà, aveva paura di non riuscire a teletrasportare due persone nello stesso momento. Riusciva a farlo in posti vicini, ma oltre oceano... Era più complicato.

Sospirando, Zoe si guardò intorno. «Bene. Dove cazzo devo andare?» sussurrò tra se e se, più confusa che mai.

Davanti a se aveva la stessa strada e lo stesso negozio cercati in fotografia su internet, ma non aveva idea di dove andare pur di riuscire a trovare Visione. E Wanda, visto che erano insieme. In quel momento, Zoe maledì Wanda per avere sempre il pieno controllo della sua mente e di non permettere a nessuno di poterci entrare. Se l'avesse tenuta aperta Zoe avrebbe provato a collegarsi con lei, così da riuscire a trovarla per poi raggiungerla. E maledì anche Visione per non essere un umano, biologicamente parlando.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora