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ero reduce da un anno di merda, come tutti d'altronde. mio padre era stato operato al cuore e una volta tornato a casa mio nonno si era sentito poco bene e poi in seguito ci aveva lasciato.

in vacanza anche quell'anno non ci andammo perché dovevamo aspettare la chiamata per il secondo intervento di papà però ,in compenso, ogni domenica andavamo al mare con mia zia.

 mio fratello era sceso da Roma e ci eravamo organizzati per salire da lui a ferragosto. 

arrivammo a casa sua il sabato, la domenica eravamo andati a magiare fuori a pranzo e la seria avevamo visto il palio. il lunedì di ferragosto eravamo andati al mare e poi a mangiare la porchetta ad Ariccia e il martedì tornammo a casa.

indossavo un pantaloncino blu e una canottiera a strisce che però non si vedeva perché, per il troppo freddo, avevo messo una camicia di mio fratello che mi andava abbastanza larga.

ci eravamo subito diretti a questa fraschetta, i miei genitori ci erano già stati con i miei zii tanti anni prima mentre i miei fratelli ci erano stati prima della pandemia. 

ovviamente abbiamo aspettato un po', acconto a noi c'era questa famiglia composta da tre persone. io guardavo il mio telefono quando una macchina si fermò a pochi metri da me.

il mio sguardo passò dalla famiglia alla mia destra alla macchina dall'altro lato; ed eccola.

era affacciata al finestrino, il tempo di una saluto e la macchina scompare nella folla. prima di vederla ero concentrata a parlare sul gruppo delle mie migliori amiche dove ci ritornai un attimo dopo per annunciare la "bellissima ragazza con il taglio di levi" che avevo appena visto.

dopo un po' ci fecero entrare e subito dopo, al tavolo accanto al nostro, si sedette la famiglia che avevo visto in precedenza. vedendo la quantità di posti liberi al loro tavolo subito avevo dedotto che stavano aspettando le persone in quella macchina. 

in men che non si dica le mie migliori amiche sapevano che quella "bellissima ragazza con il taglio di levi" stava seduta accanto al mio tavolo e con una scusa di registrare un video a mia zia riuscii a inquadrare il suo viso nel momento esatto in cui era entrata nella fraschetta. la seguì con lo sguardo finché non si sedette, per mia fortuna, diagonalmente a come stavo io. 

sua mamma, una tipa al quanto bizzarra, sgranò gli occhi quando vide la pochissima distanza che separava il nostro tavolo dal loro. 

lei aveva due orecchini; in quello destro c'era un astronauta al centro di una stella e in quello sinistro al centro della luna. aveva il telefono nero con una cover trasparente piena di disegni e sticker. al braccio portava un bellissimo braccialetto di aot. non facevo altro che descriverla sulla chat con le mie migliori amiche. non capii per cosa o per chi ma iniziò a sorridere, quel maledetto sorriso. 

chi mi vedeva da un altro tavolo mi prendeva per scema, ma pur di averla nel mio campo visivo mi ero imparata tutto il contatore e ogni minimo graffio che presentava l'insegna alle sue spalle. non so se lei mi notò o meno ma io passai tutta la serata a guardarla, mi sembrava di conoscerla da una vita. 

quando fu il mio turno di uscire dalla fraschetta, la guardai tutto il tempo, sapendo che quella era l'ultima volta. cercai di imparare a memoria ogni angolo del suo viso in modo da imprimerlo nella mia memoria. cercavo di ricordarmela. 


ogni giorno da quella cena io mi sveglio la mattina e la prima cosa che faccio è ancora chiudere gli occhi e ricostruire il viso della "bellissima ragazza con i capelli di levi". cercare di ricordare il suo sorriso nei minimi dettagli. 

so che un giorno mi sveglierò e non ricorderò nulla, mi alzerò la mattina e non riuscirò a ricostruire il suo viso. so che il suo meraviglioso sorriso rimarrà solo un lontano e piacevole ricordo. e forse avevano ragione le mie migliore amiche, che in tutto quel casino non facevano altro che suggerirmi di chiedergli l'Instagram. ma per il momento sono felice così.

spero che mi dimenticherò di lei il più tardi possibile, incantandomi ancora adesso e per un lungo tempo al ricordo del suo meraviglioso sorriso.

ricordo ancora il suo sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora