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Apro piano gli occhi, coprendoli per la troppa luce che viene dalla finestra.
Sbadiglio, troppa stanca.

Che serata ieri...

Non potevo ancora crederci... Mi aveva baciata.

Francesco Rinaldi, lo stronzo che più stronzo non c'è ne, mi aveva baciata.

Sorrido leggermente girandomi dal lato apposto del letto.

《Aio.》

Cosa?

Guardo la mano sul petto di qualcuno.

Alzo lentamente lo sguardo, ritrovandomi Francesco a fissarmi.

O mio dio.

Mi sposto velocemente, coprendomi il più possibile.

《Cosa ci fai nel mio letto??》

Mi fissa insistentemente.
《Prima di tutto questo non è il tuo letto.》

Mi guardo attorno.

Il letto è a due piazze.
La stanza davvero grande, pareti nere, finestra anch'essa grande.
Armadio posto di fronte a noi, con uno specchio al centro.

Guardo la mia immagina riflessa di fronte.

Noto solo in quel momento di essere ancora vestita.

Guardo sotto le coperte infatti per accertarmene.

Sospiro di sollievo.

Mi volto di nuovo verso di lui che piano mi si stava avvicinando.

《Ti sei dimenticata che ieri sei svenuta?》

Svenuta?

Sembra comprendere che non ricordi.
《Dopo che ci siamo baciati, ti sei subito allontanata, cadendo a terra.》

Non posso crederci...

《Oddio... Scusami...》che figura.

Mi si avvicina, prendendomi per i fianchi.
Mi appoggia la testa sul suo petto, facendomi così sdraiare di nuovo.

《Ti ho portato in ospedale, mi hanno detto che avevi solo bisogno di riposare e che non era niente di grave per fortuna.》

《Scusami, scusami..》continuo a dire.
《Non volevo darti tutto questo fastidio.》provo ad allontanarmi.

Mi trattiene, baciandomi sulla fronte.

Mi blocco.

《Mi hai fatto prendere un colpo...》sussurra.

Alzo di nuovo lo sguardo per vederlo meglio.

Dio... Se è possibile è ancora più bello appena svegliato.

Si sente osservato e si volta anche lui.

Si abbassa leggermente, baciandomi per la seconda volta.

Stavolta ricambio.
Lasciando che mi sposti in modo da sistemarsi sopra di me.

Continuiamo a baciarci, così intensamente..
Come se fosse l'unico modo per continuare a respirare...

Finché, non suonano alla porta.

Francesco ringhia quasi, dandomi un bacio a stampo prima di alzarsi.

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