01. I don't recognize you anymore

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"Ogni parola è una menzogna.
Ogni sorriso, ogni sguardo, ogni bacio, ogni abbraccio.
Era tutta una menzogna.
Il mondo è il burattinaio, noi siamo solamente
gli inutili burattini che fanno scena."

Aaron Pov's
Dodici anni

Vi siete mai chiesti che cosa passasse nella mente di una persona che soffre di Ansia sociale? Vi siete mai messi nella loro situazione, cercando pure di capirli?

In questo mondo siamo tutti capaci di pensare, ma mai di aiutare.

Sono seduto nell'angolo più piccolo della mensa, cerco di capire che cosa pensino le persone e che cosa vogliano da me.
Mi fissano, e questo mi rende irrequieto. Sembra che tutti si aspettino qualcosa da me; Qualcosa che non posso dare.

D'un tratto qualcosa mi copre la visuale, dandomi una leggera sensazione di disagio e di ansia.

Sento lo strato di sudore che inizia a crescere lungo la mia schiena e sulla mia fronte. Ma quando alzo lo sguardo sulla persona che mi si è piazzata davanti mi paralizzo spaventato.

È una ragazza.
La nuova ragazza.

«Ciao, posso sedermi qua con te?»

La sua voce è squillante, quasi irritabile, ma questo non mi importa, perché lei mi ha notato, e non mi sta insultando come il resto dei miei compagni di classe.

Da quanto ero rimasto confuso non mi ero nemmeno reso conto di come ora era calato il silenzio nella mensa e di come tutti ci stavano guardando incuriositi.

Le annuì guardando davanti a me, dove c'era una intera panchina libera solo per lei.

«Grazie, comunque mi chiamo Madelyn, però puoi chiamarmi Mads»

Mi porge la sua mano e mi sorride con gli occhi. E proprio in quel momento mi chiedo se una persona possa essere capace di fare ciò che sta facendo lei, cioè di sorridere con gli occhi.

«Aaron»

Deglutisco e la fisso mentre cerco di formulare una frase che abbia un senso logico, «Io mi chiamo Aaron» Madelyn
mi sorride di nuovo e inizia a mangiare quello che aveva nel piatto.

Per lei era normale questa situazione, ma per me no.

Nessuno si sedeva accanto a me, soprattutto per colpa di mia madre, tutti sapevano ciò che le era successo, e tutti mi consideravano una minaccia.

Ma io ero solo un bambino che desiderava avere un amico con cui parlare.

Per un momento mi persi a fissarla. Lei così perfetta, con un viso così angelico, con due occhi marroni e i capelli color cenere sbiadita. Io, invece così diverso, così imperfetto; Con l'ansia sociale che mi divorava dentro, rendendomi meno umano e più una malattia mentale.

«Da quanto tempo vivi qua Aaron?»

La sua voce mi fa riscuotere dai miei pensieri, addento un pezzo di pane e inizio a pensare a che cosa dirle.

«Da troppo tempo»

Lei rise, ma io non stavo ridendo, ero molto serio. Ero stufo del Maine, volevo andarmene da qua, volevo volare a Boston, oppure a Brooklyn.

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