𝑩𝒂𝒕𝒕𝒊𝒕𝒐 𝒅'𝒂𝒍𝒊

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"𝑰𝒍 𝒔𝒆𝒈𝒓𝒆𝒕𝒐 𝒏𝒐𝒏 è 𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒔𝒊 𝒄𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒇𝒂𝒓𝒇𝒂𝒍𝒍𝒆. 𝑴𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒔𝒊 𝒄𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒂𝒓𝒅𝒊𝒏𝒐. 𝑨𝒇𝒇𝒊𝒏𝒄𝒉è 𝒍𝒆 𝒇𝒂𝒓𝒇𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒗𝒆𝒏𝒈𝒂𝒏𝒐 𝒅𝒂 𝒕𝒆."

𝐶𝑎𝑠𝑒𝑦

Mi sveglio come mio solito presto. Anche stamattina dove invece avrei voluto dormire per giorni interi. Una strana irrequietezza nel petto mi impedisce di restare sdraiata qui dove sono. Mi alzo e mi lego velocemente i capelli, con il bisogno di guardare il riflesso del mio volto...sconvolto, ferito.
Entro in bagno e lo specchio mi restituisce uno sguardo che non sembra il mio. Non più. I punti di sutura sotto le grosse garze sono più fastidiosi del previsto. Vorrei grattarle via, grattare via tutto, insieme ai ricordi di quei pochi giorni, ma soprattutto vorrei che tutto quello che sento per mio fratello non fosse mai venuto a galla.
Due bussate alla porta mi distraggono, e mentre ho lo spazzolino a mezz'aria, prego che non sia lui.

<<Avanti.>>

Dico incrociando le dita, e invece è proprio Derek.
Il destino sta giocando con me ultimamente, mettendo alla prova ogni centimetro del mio perfetto autocontrollo. E questo mi fa paura. Ho paura di come lui mi fa sentire...
Si posiziona in silenzio dietro di me come un predatore pronto all'attacco, ed io cerco con tutte le forze di non prestare attenzione alla sua presenza magnetica. Mi sfiora con un braccio portando una mano davanti a me, per prendere il suo spazzolino, ed istintivamente per un attimo chiudo gli occhi.

<<Mi ci metti un pò del tuo?>>

Mi chiede con un sorrisetto impertinente. Si è svegliato di buon umore?

<<Il mio?>>

Gli chiedo incuriosita, ma volendolo evitare il più possibile, lo accontento. Se pensa che il sapore della fragola chimica del dentifricio sia buona, si sbaglia di grosso. Sputo e mi sciacquo la bocca, sbrigativa. Ma quando sono sul punto di uscire, mi sento tirare indietro per i fianchi e mi ritrovo di nuovo intrappolata al lavandino. I miei pantaloncini corti toccano il marmo freddo, i brividi mi corrono su per le gambe nude, e quando mi ritrovo gli occhi di Derek fissi nei miei, anche tutto il corpo ne è ricoperto.

<<Dobbiamo parlare.>>

Mi sussurra. Il respiro accelera mentre lui si fa sempre più vicino. Troppo vicino. I suoi occhi non si staccano dai miei, mi scavano dentro, con un intensità tale da impedirmi di poterlo sostenere oltre.

<<Lo so che dobbiamo parlare...>>

Gli rispondo, intimorita e spaventata sia da lui che da me stessa, perché quando irrimediabilmente la mia attenzione si sposta sulle sue labbra, così vicine, ho paura di poter perdere il controllo. Il mio petto si alza e si abbassa così velocemente che la sensazione che ho è quella di svenire. Ho bisogno d'aria.
Non può farmi sentire così, è sbagliato, con un ringhio disperato ed un ultimo briciolo di autocontrollo, lo spintono via. Mi rifugio in camera, ma lo sento venirmi dietro e chiudersi la porta alle spalle. Sono in trappola. Mi infilo con rabbia le mani fra i capelli già disordinati.

<<Se tu sei davvero in grado di ignorare quello che è successo poco fa, o ieri... bhe, ti do una notizia dell'ultimo minuto. Io no.>>

È arrabbiato? Come può permettersi di essere arrabbiato quando ha preso tutto di me?
Non riesco più nemmeno a dormire la notte senza avere la sua immagine in testa. Quando mi volto a guardarlo, me la legge in faccia la frustrazione, lo so. Ma ora che è qui di fronte a me, nell'intimità della mia camera, più che in trappola mi sento libera. E nell'indecisione del momento, il mio cuore ha invece già scelto. Gli sono addosso in mezzo secondo. Le mani a stringergli il collo, con passione, e mi fa quasi ridere l'ironia della cosa, quando mesi prima quelle stesse mani avrebbero voluto strozzarlo. Inarco il busto con la voglia di sentirlo più vicino. Apro gli occhi per guardarlo, e lo vedo stupefatto. Il verde meraviglioso dei suoi occhi quasi del tutto inghiottito dal nero della pupilla. Le sue mani sono addosso a me, carezzandomi la pelle dei fianchi, ma non mi basta. Lo guardo ancora. I suoi occhi, le sue labbra, in un gioco di seduzione e disperazione. Lo imploro silenziosamente, e allora lui sembra capire, dandomi finalmente quello che voglio. Si fionda sulla mia bocca avido, e mi bacia come non pensavo che nessuno potesse essere baciato. Quando sento la sua lingua scontrarsi con la mia, anche le mie budella sembrano scontrarsi con il resto degli organi. Sono sulle montagne russe. Lo sento stringermi più forte e un gemito mi esce spontaneo dalle labbra mentre Derek risponde con un ruggito. Sarei imbarazzata se non fosse che per la prima volta nella vita non mi vergogno di ciò che il suo corpo mi sta facendo provare. Mi spinge indietro, con la sua solita irruenza, ma che in questo momento non trovo affatto inappropriata, e nelle vicinanze del letto si ferma, mi volta e si siede con me a cavalcioni su di lui. Nel momento in cui la sua erezione nei pantaloni preme con forza sotto di me spalanco gli occhi e uno spasmo tra le gambe mi fa riacquistare un pò di lucidità. Spaventata allento la presa sui suoi capelli scompigliati, e lui di nuovo, come se fosse nei miei pensieri, inizia a baciarmi più piano, con delicatezza ma decisione, le sue mani ora ad accarezzarmi il viso.

V.E.N.T.U.R.IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora