14. Solo un idiota

361 9 0
                                    

14

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

14. Solo un idiota.

"Puoi avere tutto ció che vuoi dalla vita
se ti vesti in modo da ottenerlo."

EDIT HEAD

🦋

Cesare

È ormai giunto ottobre e il clima è cambiato. È arrivato l'autunno, con i suoi colori, le foglie che cadono e l'aria fresca.

Parcheggio la Vespa nel posto riservato davanti alla scuola, facendo ben attenzione a non occupare il posto di quel Samuele, quello affianco al mio, anche se sarei molto tentato di parcheggiare proprio lì.

«Non ci pensare neanche, non voglio un pugno sull'occhio». La voce di Tommaso mi ferma davanti a quella tentazione. Si accinge a scendere dal posto dietro al mio e, dopo esserselo levato, ripone il casco nel baule dietro il veicolo. Da quando mi è stata regalato il motorino, accompagno sempre il mio migliore amico a scuola, dato che abitiamo poco distanti l'uno dall'altro.

«Tranquillo, lo stenderei in un secondo. E poi ancora non capisco perché io non possa parcheggiare dove voglio. Questo è un posto per i motorini, non per le biciclette! Inoltre quando arrivo è sempre vuoto, ho sentito in giro che arriva ogni giorno in ritardo», spiego mentre allaccio la catena alle ruote del mio gioiellino.

«Sai, Giulia ha ragione, sei proprio uno sbruffone pieno di sé», commenta Tommaso mentre, insieme, ci avviamo verso il cortile della scuola in attesa delle campanella.

Mi guardo in giro cercando di scorgere volti familiari. Nelle ultime settimane i miei battibecchi con Giulia sono continuati e io non riesco a capire perché mi sia così ostile. I miei amici hanno conosciuto le sue amiche, e anche se i nostri incontri per i corridoi si limitano a un ciao, o, nel caso di Giulia, a un lasciami in pace, io sono già riuscito a inquadrare le tre ragazze, tranne ovviamente quella che mi interessa.

«Cesare! Tommi!». Sento la voce di Niccolò chiamarci da dietro, costringendo me e il riccio al mio fianco a voltarci. Anche il rapporto con Niccolò si è rafforzato e potrei definirlo quasi parte integrante del trio che si è formato. Non conosco ancora molto di lui tranne che è molto permaloso, ama il cioccolato, rigorosamente cento per cento fondente, e l'estate lavora come bagnino in uno stabilimento a Fregene a circa quaranta minuti di auto da Roma.

«Nic! Sei riuscito a svolgere la versione di latino? Ti prego, dimmi di sì!», lo supplico avvicinandomi a lui.

«Non ho neanche aperto il libro». Dimenticavo, a scuola è un completo disastro. Non svolge neanche un compito, mentre io...beh, io sono una frana in latino. Quando mi sono iscritto all'indirizzo linguistico l'ho fatto esclusivamente per imparare l'inglese, il francese e lo spagnolo per poter cantare canzoni in diverse lingue cercando di avere una buona pronuncia. Non avevo certo considerato che ci sarebbe stato anche il latino.

Ti dedico tutta RomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora